MAGENTA. 20 COMUNI SOTTOSCRIVONO PATTO PER SICUREZZA URBANA

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ASSESSORE POLIZIA LOCALE: ALTRI COMUNI SEGUANO ESEMPIO VIRTUOSO

 

(mi-Lorenteggio.com) Magenta, 4 maggio 2019 – L’assessore alla Sicurezza,
Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia ha preso
parte, questa mattina a Magenta/MI, alla cerimonia di
sottoscrizione del ‘Patto Locale di Sicurezza Urbana’.

PATTO LOCALE, LA STORIA – Siglato per la prima volta nel 2011
tra 16 comuni, il Patto Locale è stato rinnovato ogni tre anni,
sino all’attuale compagine di 20 Comuni. Si tratta di Magenta,
Corbetta, Marcallo con Casone, Mesero, Boffalora sopra Ticino,
Bernate Ticino, S. Stefano Ticino, Abbiategrasso, Robecco sul
Naviglio, Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Ozzero, Cisliano,
Arluno, Vittuone, Sedriano, Bareggio, Cornaredo, Settimo
Milanese, Pregnana Milanese. L’area coperta è di 255,82 kmq per
215.360 abitanti. Il ‘Patto Locale’ vede il coinvolgimento di un
dirigente comandante, 17 tra comandanti e responsabili di
servizio, 17 ufficiali direttivi e 111 agenti. Il ‘Patto Locale
di sicurezza’ ha consentito di sviluppare e consolidare
strategie uniformi di intervento e modalità operative tra i
comandi di Polizia Locale coinvolti, così da affiancare ai
necessari interventi per la tutela ed il ripristino della
sicurezza urbana, iniziative volte a rafforzare e meglio
qualificare la presenza della polizia locale nei territori di
specifica competenza.

ASSESSORE: PROBLEMA SICUREZZA SENZA PIÙ CONFINI – “Oggi diamo
rilievo a un modello virtuoso che auspico si diffonda tra i
Comuni lombardi, al fine di garantire concretamente la sicurezza
delle comunità”. Ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza,
Immigrazione e Polizia Locale durante il suo intervento.
“Regione Lombardia – ha aggiunto – da molti anni persegue
l’associazionismo tra enti, perché ritiene che ormai la
problematica della sicurezza non abbia più confini e che sia
fondamentale per una migliore gestione delle Polizie Locali.
Quello odierno è un esempio più unico che raro di ottimizzazione
delle risorse umane che, attraverso l’unione di più Comuni e una
organizzazione efficiente, riesce a dare risposte concrete ai
cittadini. Regione Lombardia ha messo in campo vari strumenti:
cito a puro titolo di esempio gli ‘SMART’, servizi di
monitoraggio aree del territorio, e i cofinanziamenti per
progetti di sicurezza urbana che prevedono dotazioni strumentali
e innovazioni tecnologiche, quali la videosorveglianza e le
bodycam. In questa sede, però, mi preme evidenziare
l’intelligenza con cui è stato condotto questo cammino. Ciò
rappresenta sintomo di attaccamento non solo alle radici dei
territori – ha concluso l’assessore regionale alla Sicurezza,
Immigrazione e Polizia Locale – ma ad una particolare cura del
‘bene comune’, alto compito istituzionale che non può che essere
condiviso e fortemente perseguito”.

 

Redazione

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