(mi-lorenteggio.com) Milano, 17 marzo 2019. Di fronte all’incompetenza e alla catastrofe economica verso la quale ci sta portando il governo, abbiamo deciso di lanciare il “Manifesto per le infrastrutture”. La farsa che l’esecutivo ha messo in scena sul futuro del corridoio ferroviario che, attraversando l’Europa (noto come Tav), passa tra Torino e Lione, è sotto gli occhi di tutti. Ma non c’è solo questo, perché la cultura anti industriale del Movimento 5 Stelle, in realtà, sacrifica ogni sforzo per portare questo Paese verso la modernità. Fermare le infrastrutture significa fermare il Paese. E dunque per noi è un dovere civile, morale e politico lavorare per cambiare radicalmente la situazione. Noi diciamo sì alle Infrastrutture, sì allo sviluppo, sì alla crescita, sì al futuro degli italiani. Noi abbiamo deciso di non essere complici di chi, a suon di no alle grandi opere, alla Tav, alle infrastrutture strategiche, alle Olimpiadi, alle trivelle, sta compromettendo la tenuta del sistema-Italia. Sottomettere la crescita all’ideologia che condanna lo sviluppo del Paese è un crimine e l’Italia deve andare nella direzione opposta. Le infrastrutture sono una sfida non più rimandabile. Un Paese che vuole guardare al domani dei propri figli deve investire, credere nella progettazione e nella riqualificazione. Non c’è sviluppo senza investimenti sulle infrastrutture nazionali, solo così’ – oltre alla crescita – potremo garantire maggiore sicurezza e tutela dell’ambiente. Gli obiettivi che ci siamo dati prevedono: un piano di controlli mirati per garantire la sicurezza; una forte partnership pubblico-privato; la nuova “legge obiettivo”; più spesa pubblica per gli investimenti; il piano decennale per le opere pubbliche e l’innovazione; una seria politica di incentivi; la radicale revisione del Codice degli appalti; l’esclusione degli investimenti per le opere dal rapporto deficit-Pil. Solo questa può essere la risposta responsabile di chi, come Forza Italia, ha a cuore il futuro dell’Italia.
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