(mi-lorenteggio.com) Milano, 16 marzo 2019 – “Dobbiamo avere chiaro che le prossime elezioni europee hanno un’importanza straordinaria per il futuro dell’Europa, per il futuro dell’Italia e per il futuro dei cittadini. Dalle elezioni europee si uscirà o con un’Europa rafforzata o con meno Europa e bisognerà capire quali saranno le conseguenze di questo. Lo scontro in atto è questo e su questo non incidono solo i fattori interni ma si sta giocando una partita internazionale”. Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli (Vicepresidente del gruppo PD al Senato), intervenendo ad un incontro PD sul tema “Il sogno europeo. L’Europa che vogliamo” nel quartiere di Pratocentenaro a Milano.
Analizzando il contesto in cui ci si avvia alle elezioni europee, il senatore Mirabelli ha affermato: “Ci sono idee diverse del mondo. Quando, di fronte al Memorandum Italia-Cina, Salvini afferma che prima viene l’interesse nazionale e, allo stesso modo, Di Maio spiega che è nell’interesse nazionale che si può fare a meno dell’Europa o agire al di fuori dell’Europa per fare l’accordo con la Cina significa si ha l’idea – sbagliata – secondo cui uno Stato nazionale può da solo stare nel mondo e competere nel mondo dal punto vista economico. Se a pensare tutto ciò è Trump può avere un senso per quello che sono gli Stati Uniti ma per un Paese come il nostro l’unico modo per competere con le grandi potenze economiche mondiali è quello di costruire un’Europa più forte e più coesa. Non è un caso se i nemici che da fuori agiscono per indebolire l’Europa sono gli Stati Uniti e la Russia. Non è un caso se Putin offre supporto a tutte le forze politiche che si presentano come anti-europee: la Russia ha interesse che ci sia un’Europa debole e che non ci sia un soggetto che, se unito, potrebbe reggere molto bene la competizione”.
“L’Europa deve cambiare. – ha precisato, però, Mirabelli – In questi anni sono prevalse le questioni burocratiche e i condizionamenti l’Europa pone rispetto alla nostra economia e ci siamo dimenticati di valorizzare tutto il positivo che l’Europa ha portato. In questi anni, soprattutto da quando è cominciata la crisi, il rapporto tra i cittadini e l’Europa è diventato sempre più difficile. Si è segnata sempre più una distanza tra un’Europa che, appunto, appariva soltanto come un condizionamento e un soggetto che guardava al rispetto dei parametri e i cittadini che, di fronte alla crisi, hanno vissuto l’Europa come un problema e non come un’opportunità. Dobbiamo, invece, ricordare le importanti conquiste europee, come l’Erasmus, la libera circolazione delle persone e delle merci. Visto come stanno andando le cose in Italia e come alcuni valori che pensavamo fossero consolidati si possono mettere in discussione, dobbiamo sapere che anche queste conquiste possono essere rimesse in discussione”.
“Noi abbiamo buone ragioni da mettere in campo in sostegno dell’Europa. – ha sottolineato il senatore PD – Una di queste l’hanno raccontata i giovani che ieri sono stati in piazza per la sostenibilità, perché nessuno può pensare che i temi che sono stati posti con forza in quelle manifestazioni, possano essere affrontati singolarmente da ogni Stato nazionale. Pensare questo è l’idea di Trump, di Putin, di chi sta fuori dall’accordo di Parigi sul clima e di chi dice che non esiste il problema. Nelle manifestazioni di ieri c’era una grande richiesta di futuro e solo un’Europa più forte può garantire un futuro migliore al mondo. In questi anni, infatti, l’Europa ha saputo dimostrare che proprio su questo fronte si può fare molto, che ci si possono dare obiettivi di conversione dell’economia, di diminuzione delle emissioni, di riduzione dell’effetto serra. L’Europa è la chiave per affermare anche un’idea diversa di sviluppo, facendo cose concrete come ad esempio togliere dal rapporto deficit/PIL gli investimenti che riguardano l’ambiente, il risanamento ambientale, la lotta al dissesto idrogeologico ecc”.
“Un’altra ragione in sostegno dell’Europa sta nella contingenza: – ha proseguito Mirabelli – lo scontro che si sta giocando in Europa è tra due schieramenti e dobbiamo dire che nello schieramento in cui si colloca Salvini ci stanno quelli che, in caso di vittoria, saranno i primi a penalizzare il nostro Paese. I Paesi di Visegrad sono gli stessi che si oppongono ogni volta che si chiede di investire al di fuori dei parametri europei, sono i più granitici nella richiesta di garantire i conti pubblici e sono quelli che si sono opposti in maniera radicale a ogni tipo di accordo per una ripartizione dei migranti sul territorio europeo e che più hanno penalizzato l’Italia in questi anni. Ogni voto a Salvini è un voto che rafforza questi schieramenti e queste politiche, non il nostro Paese”.
Tra le proposte di Mirabelli anche quella di riuscire a “Dare l’idea che le istituzioni europee siano davvero dei cittadini e non dei Governi. Per questo, il tema dell’elezione diretta del Presidente della Commissione Europea deve essere uno dei temi prioritari della nostra campagna elettorale, perché chi governa l’Europa deve essere legittimato dai cittadini e i cittadini devono avere strumenti per condizionare i luoghi veri delle decisioni”.
Video dell’intervento: https://youtu.be/jhJZbvcyhjI
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