(mi-Lorenteggio.com) Milano, 16 gennaio 2019 – L’assessore alla Sicurezza,
Immigrazione e Polizia locale di Regione Lombardia Riccardo De
Corato ha espresso solidarietà al Sindaco di Lodi,
“ingiustamente vittima di uno scandalo mediatico”.
“Il Comune di Lodi – sostiene De Corato – ha presentato ricorso
alla Corte di Appello di Milano contro la sentenza del tribunale
civile di Milano dello scorso 13 dicembre sul cosiddetto ‘caso
mense’. Secondo il giudice di primo grado il regolamento
comunale è discriminatorio nella parte in cui richiede agli
extracomunitari di documentare il possesso o meno di beni
immobili, mobili o redditi registrati nel Paese di provenienza”.
REGIONE LOMBARDIA INTRODOTTO TESTO 445 PER SERVIZI ABITATIVI –
“Il ‘caso mense’ – ricorda l’assessore – è scoppiato a seguito
della volontà del Comune lombardo di applicare a chi volesse
usufruire di tariffe agevolate per mensa e scuolabus la norma
prevista dall’articolo 3, comma 4, del decreto del Presidente
della Repubblica 28 dicembre 2000, n.445 del ‘Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di
documentazione amministrativa’. Si tratta dello stesso articolo
introdotto da Regione Lombardia nel Regolamento del 4 agosto
2017 per l’assegnazione di servizi abitativi pubblici”.
STESSA LEGGE APPLICATA A MILANO,IN TOSCANA E IN EMILIA ROMAGNA –
“Premesso che ritengo il Comune di Lodi essere nel giusto –
aggiunge De Corato – per quanto riguarda il difetto di
giurisdizione, c’è anche un’altra questione che torna alla
memoria: la stessa legge è stata applicata negli anni, ben prima
del sindaco di Lodi, anche da regioni di sinistra, con l’unica
differenza che intorno a loro non si è sollevato alcun
polverone. La legge regionale della Toscana e
dell’Emilia-Romagna prevede, infatti, che, nell’ambito dei
contributi per l’affitto e l’assegnazione delle case popolari,
non bisogna avere proprietà né in Italia né all’estero, norma
utilizzata anche dallo stesso Comune di Firenze. Anche in queste
Regioni va presentato l’ISEE e rendicontato se si hanno
proprietà all’estero per l’assegnazione degli alloggi popolari”.
“Anche il Comune di Milano – conclude l’assessore – come si può
leggere nel ventunesimo bando per l’assegnazione di alloggi
popolari pubblicato sul sito, richiede ai cittadini
extracomunitari di documentare di non avere proprietà o altro
diritto reale su alloggio all’estero tramite certificazione o
attestazione rilasciata dalle autorità del proprio paese di
origine”.
Redazione