BUCCINASCO. LA SCUOLA DELLA COSTITUZIONE, IERI SERA NEL SUD-OVEST MILANO

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    (mi-lorenteggio.com) Buccinasco, 21 ottobre 2018 – Che bella serata ieri con Massimo Gatti a parlare di Scuola, la Scuola della Costituzione, in Cascina Robbiolo, a Buccinasco.
    Interessante dibattito, interventi dal pubblico, trattando tanti temi che avevano al centro il benessere della scuola. La scuola di chi ci lavora – insegnanti – e di chi va per imparare, per crescere, per diventare cittadina e cittadino del futuro.
    Tra i relatori Vittorio Ciocca, dirigente scolastico di Trezzano sul Naviglio, che ha illustrato come la così detta Buona Scuola non sia affatto buona in realtà, pure il nome è stato defraudato da una legge di iniziativa popolare che aveva ben altri contenuti, e non l’impoverimento della scuola come di fatto è avvenuto in questi anni, a partire dalla legge Gelmini in avanti.

    Mara Ghidorzi ha evidenziato la necessità di eliminare l’alternanza Scuola-Lavoro, che prevede 200 ore nei Licei e ben 400 ore negli Istituti Tecnici di ore sottratte allo studio, da dedicare ad un lavoro che nel 57% dei casi si rivela essere non in indirizzo rispetto a quanto studiato, non qualificante, senza un effettivo controllo, esponendo i ragazzi e le ragazze a situazioni non educative e talvolta addirittura pericolose. Inoltre, senza prevedere nessun rimborso spese, né di trasporti né di pranzo, quindi di fatto gravando come spesa aggiuntiva sul bilancio familiare. Mentre la scuola dovrebbe esser il luogo in cui ragazzi e ragazze, studiando, riescano ad acquisire competenze culturali che potenzino lo spirito critico e li aiutino ad affrontare il mondo adulto con consapevolezza ed autonomia. Senza insegnar presto loro gli ingranaggi del mondo produttivo, a scapito della conoscenza. La cultura è un valore. La scuola non deve esser un serbatoio di lavoro gratuito.
    Mariarosaria Elia è una docente del Coordinamento Lavoratori della Scuola 3 ottobre CSP Milano. Ha raccontato l’assurda situazione di 60.000 precari che rischiano di perdere il posto di lavoro, all’improvviso considerati non adeguati a compiere il ruolo che hanno svolto fino ad ora, solo perché non sono laureati. Come se bastasse una laurea, come se non sia in realtà necessario un percorso di formazione e aggiornamento costante dei docenti, obbligatoria, per tutto il corso della carriera scolastica.
    La scuola è stata analizzata da diversi punti di vista: dirigente, insegnante, formatrice, e genitori.

    Io ho indossato il cappello del genitore attivo, nei comitati genitori, presidente di consiglio di istituto, coordinatrice del FoPAGS Forum Provinciale delle Associazioni dei Genitori della Scuola. Ribadendo la necessità che la scuola sia innanzitutto il luogo in cui rimuovere le disuguaglianze, come previsto dalla nostra amata Costituzione Italiana. E per questo deve essere una scuola davvero inclusiva, in cui si pratichi la didattica aumentata, per non lasciare nessuno indietro, per permettere ad ogni alunno ed alunna di esprimere i propri talenti, di rafforzare le proprie capacità e competenze, anche ai più fragili, definiti DVA, DSA, BES, tutte sigle che creano stigma e alimentano insicurezze ed emarginazione. Nella scuola dovrebbero esserci classi con massimo 20 alunni ed alunne, non classi di 30 che poi in seconda liceo vengono strutturalmente ridotte. Altrimenti si cristallizza l’incapacità di accogliere e far crescere tutte e tutti. La scuola deve essere obbligatoria fino ai 18 anni. Il tempo pieno deve essere potenziato ed esteso ove non presente, prevedendo che la mensa scolastica sia gratuita, e che vi siano adeguati sostegni al reddito delle famiglie maggiormente bisognose. 

    Inoltre ho evidenziato la necessità di un piano straordinario di edilizia scolastica per rendere le scuole sicure. Stato e regione devono intervenire pesantemente, non è possibile che scuole eccellenti come il Falcone-Righi e il Liceo Vico debbano chiudere aule e laboratori perché piove dentro, e le dirigenti scolastiche sentirsi dire dopo la protesta che verranno stanziati solo 40.000 euro per fare dei rattoppi.  Bisogna continuare a realizzare riqualificazioni energetiche degli edifici scolastici come quella effettuata quando ero assessora alle politiche energetiche per oltre 1 milione di euro in 6 scuole, attuato grazie ad un progetto sperimentale europeo supportato dalla provincia. La provincia non esiste più, il patrimonio scolastico pare rimasto orfano. Deve invece essere una priorità in agenda.
    Infine Massimo Gatti ha allargato il campo con molti aneddoti, illustrando strategie di implementazione seria di politiche pubbliche, tutte da fare. In particolare, puntando il dito sui finanziamenti alle scuole private. La Regione Lombardia nel 2017 ha stanziato 24 milioni di euro per i buoni scuola (scuole private) e solo 21 milioni di euro per il diritto allo studio delle scuole pubbliche (università inclusa). Una disparità di trattamento a sfavore della Scuola Pubblica che deve cessare, se si vuole davvero dare a tutti e tutte uguali opportunità di partenza e adeguato sostegno.
    E’ stata una bella serata di contenuti, perché i contenuti sono il motivo per cui abbiamo deciso di candidarci e di voler dare il nostro contributo a livello regionale e nazionale.
    Vittorio Ciocca ed io, Rosella Blumetti, siamo candidati insieme al Senato della Repubblica per Potere al Popolo, Mara Ghidorzi è candidata alla Camera, collegio plurinominale Lombardia 4. Per votarci basta barrare il simbolo Potere al Popolo senza dover esprimere nessuna preferenza.
    Massimo Gatti è il candidato presidente della lista Sinistra per la Lombardia, espressione regionale della lista nazionale Potere al Popolo. Io mi sono candidata per sostenerlo, conosciuto sul campo delle lotte durante manifestazioni, presidi, raccolte firme per il referendum sull’acqua pubblica, e sui tavoli istituzionali quando lui era consigliere provinciale ed io assessora al Comune di Corsico. Per votarci bisogna barrare il simbolo Sinistra per la Lombardia e si possono esprimere due preferenze, un uomo e una donna: Gatti e Blumetti. Evviva la scuola!

    R. Blumetti

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