Lo dichiara il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia Alessandra Guffanti nel presentare la sua ultima assemblea annuale alla guida dell’associazione che si terrà a Milano lunedì 27 novembre alle 15 nella sede di Borsa Italiana di Piazza Affari.
“Formazione tessile a 360 gradi”, questo il titolo del convegno organizzato in occasione dell’assemblea, che si aprirà con gli interventi del Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia Alessandra Guffanti, dell’Assessore alle attività produttive del Comune di Milano Cristina Tajani, dell’amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi, del responsabile del Primary Market di Borsa Italiana Barbara Lunghi, del presidente del Gruppo Tecnico Formazione Professionale ed Alternanza Scuola Lavoro di Confindustria Ermanno Rondi, il presidente Sezione tessile di Confindustria Umbria Marco Cardinalini, del fondatore di Italiani di frontiera Roberto Bonzio e di Paolo Prestinari e Jolanda Restano di FattoreMamma.
I temi principali al centro del dibattito: sfide e opportunità per rendere il mondo del tessile sempre più competitivo e approccio strategico del settore nei confronti dell’education, della formazione professionale, dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato.
I temi saranno affrontati attraverso cinque panel che si apriranno con il focus “I giovani imprenditori investono in formazione a 360 gradi” a cui prenderanno parte il presidente Gruppo Giovani di Federlegno Nazzareno Mengoni, il vice presidente della Piattaforma Tecnologica Tessile Abbigliamento Massimo Marchi e il presidente Gruppo Giovani di Federalimentari Alessandro Squeri.
Seguirà un confronto sul ruolo delle scuole medie inferiori tra il presidente della Sezione tessile, moda e abbigliamento di Confindustria Taranto Salvatore Toma, il dirigente dell’Istituto Tecnico Industriale Statale di Bergamo Pietro Paleocapa Imerio Chiappa e il rappresentante della commissione formazione di Confindustria Toscana Francesca Fani.
Il tema dell’“alternanza scuola lavoro di qualità” sarà affrontato dal responsabile del progetto comON Shanti Rigamonti e dal presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Biella Francesco Ferraris e il presidente dell’Accademia della Moda di Napoli Michele Lettieri mentre dell’“opportunità per la filiera tessile” ne discuteranno il vicepresidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda Marzia Maiorano, il formatore di chimica tessile Dino Masso e il responsabile della formazione di ACOF Sergio Scaltritti.
“Come associazione- continua il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Sistema Moda Italia Alessandra Guffanti- dobbiamo rivolgerci alle giovani generazioni e mostrare loro le opportunità occupazionali e di crescita professionale offerte dall’industria del tessile. È un tema strategico per le nostre imprese e per i nostri distretti. Ogni imprenditore poi deve potenziare la formazione permanente propria e dei propri collaboratori per affrontare le sfide sempre nuove e più complesse dei mercati. Education e sinergia tra tutti gli attori che operano nel settore della moda rappresentano la priorità per il futuro del Made in Italy”.
FABBISOGNO DI PERSONALE E FABBISOGNO FORMATIVO PER L’INDUSTRIA TESSILE ABBIGLIAMENTO MODA – PERIODO 2017-2021
DATI DI SINTESI
(Rielaborazione Ufficio Studi Sistema Moda Italia su Fonti: Istat, Indagine Excelsior, Unioncamere)
Addetti complessivi 2016 495.000
Lavoratori in uscita 2017-2021 49.280
Fabbisogno previsto 2017-2021 47.330
Di cui:
– Nord-est 23,7%
– Nord-ovest 28,8%
– Centro 32,0%
– Sud e isole 15,5%
Di cui
– Laureati (*) 3.230 (6,8%)
– Diplomati 16.340 (34,5%)
(*) Tra i laureati non sono inclusi i diplomati delle scuole e accademie di moda e i diplomati ITS
Giovani iscritti a corsi di istruzione tecnica coerenti con il settore TAM (*)
Iscritti ai corsi di istruzione tecnica – indirizzo sistema moda (in tutte le 5 classi) 4.600
Iscritti ai corsi ITS – indirizzo sistema moda (2 anni: 2016-2017) 310
(*) E’ presumibile che una parte significativa di questi diplomati proseguirà gli studi all’università e che di coloro che entreranno subito nel mercato del lavoro molti non saranno assorbiti dal settore industriale, ma dai servizi e dalla distribuzione.