Trezzano, la tag del figlio dell’assessore di centro sinistra non piace ad A.N.

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    Trezzano sul Naviglio (13 settembre 2007) – Il problema graffiti arriva anche in Consiglio comunale, con un’interpellanza presentata dal capogruppo di An, Giuseppe Russomanno. L’esponente dell’opposizione, infatti, ha chiamato in causa un tredicenne, figlio di un assessore, che sarebbe stato “pizzicato” a imbrattare un muro. Secondo le valutazioni della Maggioranza, l’intervento di Russomanno sembra quasi una ripicca, operata in risposta a chi lo accusava di aver fatto affiggere manifesti per la festa di Alleanza Nazionale fuori dagli spazi consentiti.

    “Mi sorprende – dice il sindaco – che un consigliere provinciale, nonché capogruppo di An, nel nostro Consiglio comunale decida di fare lotta politica attaccando un assessore attraverso il proprio figlio. Non possiamo poi meravigliarci se le persone si disaffezionano a una politica che è scesa così in basso”. L’assessore tirato in causa dall’interrogazione ha risposto che come padre aveva già provveduto a “punire” il figlio per la firma, la "tag" in gergo, lasciata su un pilastro.

    Per fare rientrare nell’ambito della legalità la questione della pittura da strada, l’Amministrazione comunale di Trezzano ha deciso di accogliere una proposta dei giovani del sudovest milanese per l’istituzione di una “borsa graffiti”: un registro che metterà in contatto le persone interessate a farsi dipingere un muro o una saracinesche con i “grafittari”, i quali si metteranno in mostra attraverso una scheda che riporta le bozze dei propri disegni, eventuali fotografie, soggetti per le opere, una richiesta indicativa di rimborso spese per le bombolette utilizzate e i propri contatti.

    “È un ulteriore passo – spiega il sindaco, Liana Scundi – nel coinvolgimento di questi ragazzi in esibizioni legali della propria arte, dopo il concorso promosso per abbellire il muro di cinta del nostro Centro socioculturale nell’ambito dell’Autunno Trezzanese, sia nel 2006 che quest’anno. Nello stesso tempo, speriamo di riuscire a scoraggiare coloro che si divertono soprattutto a fare i cosiddetti tag, firme scarabocchio scelte soprattutto dagli adolescenti”.

    Redazione

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