Così il deputato M5S Davide Tripiedi, esprime i suoi timori circa la discarica dove sono stati illegalmente sotterrati rifiuti tra i quali gomme di auto e camion, demolizioni di manufatti, rifiuti pericolosi corrispondenti a residui plastici derivanti da lavorazioni industriali contenenti idrocarburi e terre contaminate da piombo e cromo, per un totale di 178 mila metri cubi. La storia della “cava della ‘ndrangheta” è risaputa.
Nell’ambito dell’operazione “Star Wars” coordinata dalla squadra della Polizia provinciale di Milano contro la criminalità organizzata al nord e portata a termine nel 2008, è emerso che a Desio, nei primi mesi dello stesso anno, alcuni soggetti malavitosi titolari di una ditta che si occupava di demolizioni, hanno sversato per anni ogni genere di rifiuti dopo aver sottratto la terra della cava, poi riutilizzata a scopo edilizio, per decine di metri di profondità. “Da che l’area fu posta sotto sequestro, sono passati sette anni, ma ancora tutto è fermo” – continua il deputato Tripiedi – “Con un’interrogazione a mia prima firma rivolta al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente, ho chiesto loro di poter far svolgere accurate ispezioni coordinate dal N.O.E. dei Carabinieri al fine di poter stabilire quali siano, ad oggi, i livelli di inquinamento del sito e quale sia il livello di contaminazione delle falde acquifere sottostanti. Una volta appurato questo, che si valuti l’opportunità di inserire l’area nei Siti di Interesse Nazionale”.
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