È quanto ha deciso ieri all’unanimità il Consiglio di Zona 4, accogliendo il progetto di recupero e rigenerazione urbana presentato dalle associazioni Comitato XXII Marzo, È-Vento e Teatro Laboratorio Mangiafuoco, e dando così prima attuazione alla delibera con cui il Comune di Milano ha scelto di estendere l’esperienza positiva dei giardini condivisi anche alle aree degradate e senza identità. Le associazioni, dunque, si faranno carico della sistemazione dell’area e provvederanno a renderla viva e accessibile con un intenso programma di iniziative e manifestazioni. Si chiamerà “Il Giardino delle Culture”.
“Come abbiamo più volte ribadito in questi giorni, l’obiettivo di questa amministrazione è la cura della città” ha dichiarato il vicesindaco e Assessore all’Urbanistica, Ada Lucia De Cesaris. “Milano è in prima linea dell’applicazione di strumenti innovativi per la rigenerazione del tessuto urbano, grazie ad una costante collaborazione tra pubblico e privato e al continuo coinvolgimento delle Zone e dei cittadini. Siamo davvero fieri di questo progetto, che riparerà un’area ferita dall’abbandono, e che ci renderà ispiratori e primi attuatori della disciplina nazionale contenuta nel decreto Sblocca Italia”.
“Come Zona, da circa due anni stiamo studiando i possibili utilizzi dell’area Morosini con chi vive il territorio. Siamo orgogliosi che questo lavoro abbia portato oggi alla nascita di un progetto sperimentale di utilizzo di un’area in stato di abbandono, innovativo per Milano. Ringrazio le associazioni che si sono impegnate in un’impresa non facile ne scontata” ha aggiunto la presidente di Zona 4, Loredana Bigatti.
Redazione