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L’Euro: notizie sulla moneta unica

(mi-lorenteggio.com) Milano, 30 luglio 2014 – Fin dalla sua fondazione e specialmente dallo scoppio della crisi finanziaria dei mutui statunitensi, l’Euro è stato una moneta molto forte e, con vari alti e bassi, ha sempre mantenuto un valore più alto rispetto al dollaro. Dopo i notevoli picchi raggiunti ultimamente, però, la nostra moneta unica comincia a mostrare segni di cedimento e a perdere terreno rispetto alla moneta degli USA. I dati sull’economia americana infatti mostrano una ripresa della crescita che qui in Europa non siamo destinati a vedere in tempi brevi.

Un Euro meno forte potrebbe essere una grande opportunità per l’economia europea. Infatti un tasso di cambio svantaggioso per il dollaro rendeva più difficili le esportazioni dei prodotti europei, industriali o agricoli, e inibiva i flussi turistici provenienti dagli Stati Uniti. Dopo aver raggiunto a maggio un picco di 1,3953, oggi il valore dell’euro rispetto al dollaro è decisamente in discesa, e gli ultimi dati si aggirano attorno a 1,3525. Come riportato sul sito eurusd.it, gli analisti concordano nel ritenere che il trend negativo non possa invertirsi molto presto, visto che i segnali di ripresa dai giganti industriali europei, Italia e Francia soprattutto, sono ben lontani dal vedersi.

Non c’è dubbio che l’Euro abbia avuto fin dall’inizio un impatto molto importante sull’economia del nostro paese. Infatti l’Italia era un paese che puntava molto sull’export dei prodotti industriali e sul turismo. Entrambi questi settori si avvantaggiavano della debolezza della lira e della possibilità di una svalutazione, che poteva riparare i problemi derivanti dai problemi cronici dell’economia italiana: mancanza di una visione industriale nazionale, dipendenza dell’industria dai contributi pubblici, criminalità organizzata, poca efficienza. La moneta unica ha invece avvantaggiato i paesi con un tessuto industriale più solido e che puntavano sul consumo interno e sull’export verso altri paesi europei, prima fra tutti la Germania.

L’Euro non ha avuto solo effetti negativi sull’economia italiana, però, a differenza di quanto dicono alcuni politici. Ha infatti dato credibilità ai nostri titoli di stato e ci ha “agganciati” a potenze più forti, permettendoci di continuare ad avere acquirenti per i nostri bond.

Ora, un trend negativo dell’euro potrebbe contribuire a rilanciare un turismo che, a causa della crisi del consumo interno, deve sempre più fare affidamento verso i turisti stranieri, specialmente statunitensi, russi e cinesi. Inoltre potrebbe dare un po’ di respiro al nostro export, provato dalla concorrenza di paesi in grado di produrre a costi enormemente inferiori e dalla stretta creditizia applicata dalle banche, che ormai da anni sono sempre meno propense a prestare denaro e così strozzano la produzione.


Redazione

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