I firmatari del Patto di comunità “Non giochiamoci il futuro” uniscono le forze per nuove iniziative nelle scuole e in città
(mi-lorenteggio.com) Rho, 3 novembre 2024. Il 17 e 18 maggio 2025 si svolgerà il prossimo week end della legalità dedicato al contrasto al gioco d’azzardo patologico. Numerose realtà, firmatarie del Patto di comunità “Non giochiamoci il futuro”, si sono riunite lo scorso 16 ottobre in Municipio e hanno definito un programma di massima.
L’assessore alla Legalità Nicola Violante ha introdotto i lavori ricordando i dati allarmanti che hanno spinto a unire le forze su questo fronte: “In Italia si giocano 150 miliardi di euro all’anno, a Rho cento milioni. Ci stiamo dando da fare per creare consapevolezza nei cittadini, visto che qui il giocato pro capite è molto alto. Qualche segnale positivo, dopo tante battaglie, ci arriva. Entro fine anno la Polizia Locale produrrà un report per capire cosa sia cambiato dopo l’ordinanza che limita gli orari di gioco nelle sale slot e nei locali in cui si trovano VTL. La rete che si è creata sul territorio è fondamentale: l’intera comunità punta a uno stesso obiettivo, guardando in particolare ai più giovani”.
I Giocatori Anonimi presenti, molto attivi per la prevenzione nelle scuole, hanno segnalato che spesso i ragazzini giocano con le credenziali di un genitore: “Il gioco compulsivo non scatta in tutti, ma in particolare nei più vulnerabili. Noi raccontiamo agli adolescenti quanti debiti abbiamo fatto e quante persone abbiamo deluso prima di riacquistare la capacità di gestire la nostra vita”. Anna Maria di GAM-ANON, associazione di familiari dei giocatori, ha raccontato come i ragazzi esprimano in modo anonimo preoccupazione per loro stessi oi per qualche familiare. Un esponente dei GA ha fatto notare come, durante i giochi di una volta nei parchi in occasione dell’ultima giornata contro l’azzardo nell’aprile scorso, i più piccoli tornassero a giocare per ottenere un premio più importante di quello già ottenuto: “Un segnale pericoloso. Non basta il divertimento, si vuole ottenere qualcosa. Dobbiamo ripensare i gadget messi a disposizione”.
Il comandante della Polizia Locale Antonino Frisone ha ricordato le otto sanzioni comminate a gestori di locali in cui si giocava negli orari vietati e auspicato che altri Comuni assumano le stesse decisioni. A quanto pare, nelle sale si concentrano tra le 19 e le 21 numerosi 40/60enni, dunque adulti in età lavorativa. Ci sono gestori che fanno entrare i giocatori da ingressi di servizio, violando le regole.
Il dottor Renato Durello, alla guida del SERD di ASST Rhodense, ha una utenza varia: giovani, adulti tra i 40 e i 50 anni, anziani. “Spesso – ha precisato – al gioco compulsivo si abbinano altre dipendenze. Un ventenne è passato dall’alcol alla cocaina alle sale slot, finendo per sfasciare un bar perdendo il controllo. E’ chiaro che stia vivendo un forte malessere e vada aiutato”.
La Guardia di finanza ha riferito di piani annuali di controllo di VTL, Slot, sale, spesso con personale dei Monopoli per capire se tutto sia a norma. La maggior parte dei locali sono regolari. Obiettivo è far capire ai giocatori che ogni ciclo di gioco è comunque in perdita.
Dalle forze dell’ordine l’invito a pensare cartelli che ricordino, come sui pacchetti di sigarette, che il gioco d’azzardo nuoce gravemente alla salute.
Scuole e associazioni, oltre alla psicoterapeuta Chiara Tenconi, allo psicologo Lorenzo Di Giuseppe e al prevosto Gianluigi Frova in rappresentanza di tutte le parrocchie, hanno condiviso un resoconto di quanto realizzato e fornito spunti importanti in vista di maggio. Saranno di nuovo coinvolte in primis le forze dell’ordine, che schiereranno i loro mezzi nelle piazze della città e affronteranno un torneo di calcio a 5; si terrà un convegno informativo e non mancheranno tornei sportivi per coinvolgere i ragazzi. Torneranno occasioni di gioco socializzanti in diversi punti di Rho. Nel frattempo alcune cooperative si stanno attivando con iniziative di prevenzione nei centri anziani e nei luoghi frequentati da giovani e adolescenti.
Nella foto i firmatari del Patto di comunità riuniti lo scorso 16 ottobre
Redazione