Dieci anni di “Insieme per Prenderci Cura” – 2014-2024

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Intervento in occasione della presentazione del volume

Il fine vita. Etiche, normative, religioni – Buddhismo, Cristianesimo, Ebraismo, Induismo, Islam

      A cura di IlhamAllah Chiara Ferrero e Alberto Scanni, Associazione Insieme per Prenderci Cura, Milano 2024

(mi-lorenteggio.com) Milano, 23 ottobre 2024. Il tema del libro che oggi presentiamo può ben essere riassunto con le parole dell’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini: “Quando irrompe il dolore, il dolore estremo, bisogna domandarsi come questa persona può essere accompagnata ad affrontare questo percorso drammatico, nella maniera più conforme all’altezza della sua vocazione e della dignità di ciascuno” (28 maggio 2024).

In questo percorso di accompagnamento, “Avere a cuore” (I care) e “prenderci cura” dell’umanità e del creato, in solidarietà e fraternità, è un impegno che ha radici etiche, bibliche, talmudiche – לתקן עולם במלכות שדי – e coraniche – ولكن ليبلوكم في ما اتكم فاستبقوا الخيرات (Corano V, 48) -, con implicazioni di sussidiarietà sociale e politica. “Prenderci cura”: è segno di speranza e di pace, per le tante, troppe vittime dell’indifferenza, dell’odio, del bullismo, delle guerre, della disperazione. Questo motto ci ha uniti da molti anni ormai, per un servizio che è insieme civile e spirituale. Siamo vivamente grati all’Ambrosiana, che nello spirito del fondatore cardinale Federico Borromeo, nel 2014 ci ha accolti con il prefetto mons. Franco Buzzi, ospitalità che è continuata durante le prefetture di mons. Marco Ballarini e mons. Marco Navoni, favorendo la costituzione di un solido gruppo di lavoro interreligioso e interdisciplinare che, dal 2023, ha assunto la forma di Associazione.

I primi passi del nostro gruppo furono facilitati e incoraggiati da una serie di considerazioni e iniziative a vari livelli: filosofi –  sia laici sia credenti – in Ambrosiana si confrontavano nel gruppo di “Letture di nuovi classici”, solleciti della comune responsabilità di fronte a concrete ed urgenti situazioni culturali e sociali, della città di Milano e in generale della nostra convivenza civile in un mondo globale e interconnesso, con particolare attenzione verso minoranze, integrazioni e diritti-doveri comuni. Abbiamo riflettuto sul fatto che le grandi Tradizioni sia del pensiero filosofico e laico, sia delle religioni – in particolare ebraismo, cristianesimo e islam – possono proficuamente confrontarsi su valori condivisi quali solidarietà, fraternità, verità (Fede, Logos, Ethos), per convergere in impegni concordi a servizio dell’uomo nel mondo contemporaneo, nel quale tutti siamo membri corresponsabili.

            Sulla scia di altre associazioni ed enti sensibili a questi valori, che avevano trovato autorevole espressione in documenti ecumenici – come ad esempio la dichiarazione del 2006 della Commissione bilaterale di dialogo tra la S. Sede e il Gran Rabbinato dello Stato d’Israele – e nelle parole di papa Francesco (Dignitatis humanae, 2013), il cardinale Angelo Scola nel 2013 affidava all’allora vice prefetto dell’Ambrosiana la responsabilità dei rapporti con l’Ebraismo nell’arcidiocesi di Milano. Tra le 11 aree di possibili servizi operativi, delineate il 18 gennaio 2014 durante il I incontro dei membri della Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso, ai primi posti c’erano: Ospedali e sanità, Recupero sociale, emigrati ed emarginati.

            Dopo aver ricevuto un positivo riscontro dal Dottor Giorgio Mortara, già presidente dell’Associazione Medica Ebraica (AME) e vice presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, e dallo Shaikh Abd al-Wahid Pallavicini, presidente della Co.Re.Is. Italiana, il 7 ottobre 2014 ebbe luogo un incontro preliminare che vide riuniti, con P.F. Fumagalli, l’archimandrita Ambrogio Makar e Gioacchino Pistone del Consiglio delle Chiese di Milano, con le professoresse Claudia Milani e Alessia Penone, per poi coinvolgere attivamente il Rabbinato Centrale di Milano con il Rabbino capo Alfonso Arbib, l’Associazione Medica Ebraica (AME) e la Co.Re.Is. italiana.

            Nel decennio scorso, per merito dell’impegno di collaboratori e di Soci tutti troppo lungo nominarli, ma tra questi un ringraziamento speciale va all’infaticabile Segretario, Gabriella Orlandi – una notevole attività didattica e formativa attenta agli aspetti etici, giuridici e religiosi, è stata svolta con corsi e seminari negli ospedali (Policlinico, Niguarda), incontri in sedi istituzionali della Regione Lombardia e della Città Metropolitana, corsi elettivi nelle Università Statale di Milano e dell’Insubria a Varese e Como, con il valido concorso degli Ordini dei Medici e degli Infermieri, di Associazioni professionali, scientifiche e di volontariato (Soc. Trapianti, AVIS).

Grazie al sostegno e al patrocinio iniziale della Fondazione Cariplo, con la partecipazione del Servizio per la pastorale della salute dell’arcidiocesi di Milano, dal 2015 cominciarono seminari formativi, corsi residenziali e altre iniziative, con docenti qualificati e il coinvolgimento di centinaia di partecipanti, dei quali si dà conto nelle pubblicazioni in 3 volumi e in altri documenti stampati dall’Editrice Pliniana e disponibili gratuitamente online (cfr. www.prendercicura.it): I. Salute e identità religiose (2017; 20202); II. Etica laica e religiosa dei trapianti di organo (2018); III. Il fine vita. Etiche, normative e religioni (2024). Vademecum in tre lingue: La Carta delle buone pratiche per il pluralismo religioso e l’assistenza nei luoghi di cura (2018. 2020) – Taking Care Together. Charter for Good Practices in Religious Pluralism and Spiritual Assistance in Health Facilities (2020) – Wir helfen gemeinsam (2021); versioni in cinese e in francese sono in preparazione grazie alla collaborazione con l’Istituto Italo Cinese di Milano presieduto da Maria Rosa Azzolina, e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia grazie alla professoressa Enrica Galazzi.

IPC ha, inoltre, attivamente collaborato al volume Insieme per una società libera dalla pandemia (Rotary club Milano Nordovest, Pliniana 2021). Un notevole impulso alla riabilitazione educativa fu dato anche nel Seminario “Curarci le ferite” (aprile-maggio 2016), dal quale scaturì nel 2017-2019 il progetto Simurgh in 9 Istituti di detenzione e pena e la pubblicazione Vivere le religioni in carcere. Conoscere e gestire il pluralismo religioso negli istituti di pena lombardi (cfr. la pubblicazione presso Youcanprint, 2021). Il 28 maggio 2024 l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini ha partecipato alla presentazione del volume III di IPC sul fine vita presso l’ASST Gaetano Pini di Milano, organizzato dal direttore Giovanni Muttillo, benemerito nostro storico Socio ab initio.

In questa occasione profonda gratitudine meritano i numerosi enti e associazioni che, in modo concreto e cordiale, hanno permesso la realizzazione di questi lavori: anzitutto AME e Co.Re.Is, inoltre le istituzioni e gli Assessorati alla sanità del Comune di Milano, della Città Metropolitana e della Regione Lombardia, la Conferenza Episcopale Italiana con l’Ufficio Ecumenismo e Dialogo,  la Curia dell’Arcidiocesi di Milano con gli Uffici di Caritas e Salute, il Centro Studi Grande Milano grazie alla Presidente Daniela Mainini, il Collegio IPASVI (oggi OPI) di Milano Monza e Brianza, la Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ambrosianeum, Bnei Berith International, la Chiesa Evangelica Valdese, il Congresso Mondiale Ebraico, la Fondazione Negroni Prati Morosini, GRT Gruppo per le Relazioni Transculturali (già Fondazione Cecchini Pace), ISA-Interreligious Studies Academy, l’Istituto Italo Cinese, l’ASST Gaetano Pini, Milano Home Care, Medici Cattolici Italiani, OMCeO Milano, Rotary Club Milano Aquileia e Milano Nordovest, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e rabbino capo di Roma Riccardo Disegni, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana.

L’esperienza maturata con gli incontri, i seminari con i diversi operatori della sanità, i volontari ed i pazienti ha fatto emergere la necessità di elaborare, oltre al Vademecum per infermieri, una Carta delle buone pratiche per l’assistenza ai pazienti di religioni anche diverse dalla cristiana, da affiancare alla Carta europea dei diritti dei malati, in modo da migliorare la qualità dell’assistenza. Tali documenti sono stati presentati agli Stati generale della Fnomceo, al congresso OPI ed ai Convegni della pastorale della salute della CEI. L’aspetto formativo ed educativo, che caratterizza le finalità e l’attività della nostra associazione, si coniuga con l’impegno normativo, con le prospettive interdisciplinari e interculturali e con il dialogo spirituale e civile. IPC pertanto continuerà a coltivare questo spirito per aprirsi sempre più, una volta consolidata la base associativa, alla collaborazione con tutte le istituzioni che difendono il rispetto della diversità ed il dialogo inter-religioso in campo sanitario ma non solo (si pensi, in particolare, al campo dell’assistenza negli istituti di detenzione e pena). In questo medesimo spirito collaborativo, IPC si augura di poter instaurare specifici rapporti di cooperazione anche con le numerose istituzioni di settore che, fiorite in questi anni, condividono le medesime finalità in campo medico sanitario.

Mons. Pier Francesco Fumagalli, Presidente IPC (2023-2026)

Dottor Giorgio Mortara, Vice Presidente IPC (2023-2026)

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