Dall’Europa a Milano incontro con ECR Parlamento Europeo al Filologico di Milano

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Assoedilizia informa

di Saverio Fossati

FdI rilancia il rapporto con Milano:  più stretto il rapporto con l’Europa

Incontro al Circolo Filologico con i parlamentari nazionali ed europei

L’incontro promosso a Milano “Dall’Europa a Milano” l’11 ottobre da Ecr (gruppo dei conservatori al Parlamento europeo) sulle iniziative politiche in corso, dopo i saluti dell’europarlamentare Giovanni Crosetto, ha visto l’introduzione di Carlo Fidanza (capogruppo della delegazione FDI all’Europarlamento). L’evento si è svolto al Circolo Filologico milanese, presieduto dal Maestro Valerio Premuroso.

“Abbiamo votato coerentemente contro il secondo mandato di Von Der Leyen” ha detto Fidanza, evidenziando come la strategia sia quella di  far emergere l’Italia come partner insostituibile dell’Europa di adesso: “Ai tavoli che contano non si va con il piattino in mano”.  Del resto le maggioranze a Bruxelles cambiano facilmente, come quando il Ppe vota con la destra, come è già accaduto per esempio sulla risoluzione di condanna del regime venezuelano.

Crosetto ha ricordato la centralità del tema della casa, che a Milano sta assumendo caratteri patologici: Enrico Marcora (consigliere FdI al Comune di Milano) ha detto di avere la responsabilità di fare arrivare ai milanesi le attività dei parlamentari europei. “A Milano esiste un grande problema della casa. Con prezzi altissimi” ha detto Marcora, e occorre creare una politica della casa. Tre sono i temi che devono essere attenzionati dalla politica europea: le forze dell’ordine, con i giovani agenti che devono trovare casa: carabinieri, agenti di custodia, polizia e Guardia di Finanza: al di là degli alloggi di servizio, forse chi lavora dodici ora vorrebbe un po’ di privacy. Poi va considerato il mondo degli insegnanti e dei dipendenti della Sanità, tre mondi tagliati fuori dalla possibilità di trovare casa a costi accessibili.
Bisogna utilizzare le leggi sugli alloggi sociali, come esistono già aiuti importanti sull’agricoltura. Proprio come ha detto il presidente di Assoedilizia, ha citato Marcora, il territorio e le città italiane non sono quelle belghe, olandesi o tedesche: le case sono diverse e la politica europea sulla casa deve essere diversa, ha proseguito Marcora, invitando Assoedilizia a elaborare emendamenti alle norme europee in questo senso. Sulle politiche ambientali, siamo pressati da molti gruppi cittadini che non capiscono le politiche comunali, ha detto Marcora, e per esempio si dovrebbe affermare a livello europeo che i medici o gli appartenenti alle forze dell’ordine siano esentati dagli obblighi ambientali sulle auto.

Crosetto ha ricordato che nella commissione è stata inserito il tema dell’edilizia residenziale, impegnandosi a raddoppiare i fondi.

Riccardo Truppo (capogruppo FdI al consiglio comunale di Milano) in questa città manca l’ascolto del territorio, che passa da un timore esagerato del contatto con i cittadini: è anche per questo che chi può permetterselo scappa nel fine settimana e scappa anche chi non può più permettersi una casa: questa tendenza va invertita, il fossato scavato dalle aree B e C ha creato problemi enormi, formando una città elitario e medioevale. Raggiungere il luogo di lavoro per chi viene da fuori è ormai impossibile, un modello opposto a quello estero. Dobbiamo anche ridare attrattività ai luoghi misconosciuti della città, come i nostri grandi parchi, ripacificando il territorio con la provincia.

Stefano Maullu (deputato FdI) ha sottolineato che questo tipo di incontri servano a creare un legame tra deputati e territorio. La gradualità, quando si cambia pelle al sistema della casa, è doverosa. E l’azione al Parlamento italiano e a quello europeo di contrasto alle norme europee sul green deal è in corso, occorre sventare le nubi che si stanno formando sul futuro economico dell’Europa. Anche il tema di Israele che sta andando oltre le normali condizioni di belligeranza sembra lontano ma non lo è: anche i recenti aumenti del petrolio stanno a dimostrarlo; per noi è fondamentale lavorare con l’altra sponda del Mediterraneo, con Tunisia, Marocco e Libia e questo è il frutto di una visione che deriva da  una riflessione su ciò che serve al Paese e a Milano, dove si trovano la filiera della Finanza e dell’Università. Ciò che serve a Milano serve alla grande maggioranza del Paese, ha concluso Maullu.

Crosetto ha chiuso l’incontro ricordando che si viene da una stagione molto ideologica, dove l’ambientalismo verde stato prevalente e dove rimangono pesanti condizionamenti in questo senso: gli obiettivi restano insostenibili per tutti i comparti e stiamo cercando di fare di tutto per cambiare, pensiamo ai vincoli stringenti sull’industria dell’automobile come quelli di acquistare solo auto elettriche dal 2035. Nella realtà italiana, ma anche in quella tedesca, non sono applicabili, il Parlamento europeo deve aprire gli occhi. Un’altra grande battaglia, ha detto Crosetto, sarà sulle politiche energetiche: siamo tra i pochissimi che non usano l’energia nucleare, e invece potremmo chiudere l’innovation gap dando alle nostre industrie l’energia necessaria a costi sostenibili.

Dal pubblico sono seguiti alcuni interventi: per Simone Orlandi (segretario cittadino di FdI) numerose maggioranze di sinistra nei municipi hanno votato contro il Piano comunale delle opere, e questo è il segno che le cose stanno cambiando. Altri interventi sono stati centrati sul tema dell’intelligenza artificiale: è stato spiegato che l’anno scorso il Governo ha posto un freno all’intelligenza artificiale e ha fatto sì che l’Ue emanasse un provvedimento che di fatto è stato scritto dal Governo italiano. Ma deve anche crearsi a Milano un modello di città, hanno affermato dal pubblico: Milano è da ripensare, oggi è una città che espelle le famiglie e dove mancano i servizi di educazione dell’infanzia.
Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia, intervenendo all’incontro, ha affermato che occorre distinguere tra gli investitori speculativi e gli altri, cioè le famiglie, che hanno permesso a Milano, che era al centro di un vastissimo processo migratorio nel secondo Dopoguerra, di dare risposta al fabbisogno abitativo: ci sono le risorse culturali e ed economiche ma bisogna capire che il problema casa  sta nella grande carenza di alloggi in locazione: dal 60% degli anni Ottanta al 25% attuale, sotto il livello di guardia delle grandi città europee. Occorre stabilire un nuovo livello, adatto alle  esigenze delle città. Da Milano all’Europa vuol dire attrarre gli investimenti dall’estero nell’economia (IDE) e non solo nei beni capitalizzati, si tratta di una lacuna nazionale. La disattenzione della politica italiana alle politiche europee che si stavano formando ha permesso la nascita della direttiva Case Green che ha effetti disastrosi sulle famiglie, sullo Stato Italiano, sull’intera economia nazionale per mutui e garanzie immobiliari per i finanziamenti, sull’assetto edilizio urbano relativo agli immobili bisognosi di sostituzione edilizia, sul problema sociale delle case ai meno abbienti : se si efficientassero tutti gli immobili del nostro Paese l’incidenza, in termini di risparmio energetico, sarebbe solo dello 0,06% a livello mondiale. La direttiva dunque, va revocata, ma se proprio lo si vuole, e siamo convinti che sia un’operazione velleitaria, va applicata solo agli immobili di nuova costruzione e non all’edificato esistente, ha concluso Colombo Clerici tra gli applausi.

Foto:

Stefano Maullu e Giovanni Crosetto
Giovanni Crosetto
Carlo Fidanza e Giovanni Crosetto
Enrico Marcora, Giovanni Crosetto, Achille Colombo Clerici, Valerio Premuroso

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