Lodi. Presi gli aggressori dei bus

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(mi-lorenteggio.com) Lodi, 12 ottobre 2024 – Nella giornata del 09.10.2024, a seguito di un’articolata attività d’indagine, l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha deferito, in stato di libertà, tre minori, di cui due di origine nordafricana e un italiano, ritenuti responsabili di concorso in interruzione di pubblico servizio e minaccia aggravata. Inoltre, la denuncia è scattata anche per un cittadino di origine egiziana, indagato per lesioni aggravate.

I deferimenti hanno preso le mosse da due distinti eventi delittuosi, avvenuti nelle settimane precedenti, che hanno coinvolto, quali persone offese, autisti e utenti del servizio di trasporto pubblico locale espletato dalla società concessionaria Star Mobility, determinando non solo turbamenti alla regolarità dell’attività di interesse collettivo, ma anche pregiudizi alle persone, generando allarme sociale. Al fine di reprimere le citate condotte criminose, con l’effetto deterrente che si correla al perseguimento dei relativi autori, e, al contempo, di ripristinare un adeguato livello di sicurezza percepita dai cittadini fruitori del servizio di trasporto nonché dai dipendenti della citata società, i poliziotti dell’U.P.G.S.P. hanno immediatamente svolto ogni accertamento investigativo utile all’identificazione dei responsabili.

In relazione al primo episodio, la denuncia dei tre soggetti minorenni trae origine da fatti avvenuti lo scorso 12 settembre, allorquando, sulla tratta Sant’Angelo Lodigiano – Pavia, tre ragazzi stranieri, di età compresa tra i 16 e i 17 anni, saliti sull’autobus iniziavano a insultare e minacciare l’autista, “colpevole”, a loro dire, di non aver atteso un loro conoscente prima di riprendere la marcia. Dopo aver spiegato ai giovani la ragione per quale non era stato possibile aspettare ulteriormente, l’autista riprendeva la corsa, fino alla fermata successiva, quando un’auto bianca, messasi di traverso sulla carreggiata, ne impediva la ripartenza. L’interruzione del servizio di trasporto veniva poi rafforzata dalla condotta dei tre ragazzi che impedivano la chiusura di entrambe le porte dell’autobus, frapponendo il proprio corpo. Solo una volta raggiunto l’obbiettivo di consentire la salita del loro conoscente, nel frattempo giunto di corsa, i giovani consentivano la chiusura delle porte e la ripartenza, per poi seguitare nelle condotte offensive ed ingiuriose sino al capolinea della tratta, sputando ripetutamente sui finestrini e su altre componenti del mezzo di trasporto.

Segnalato quanto accaduto agli operatori della Questura, l’autista, oltre a descrivere i fatti, riferiva il turbamento psico-fisico patito, acclarato da documentazione sanitaria. A quel punto, sono iniziate le attività investigative che, soprattutto grazie alla visione delle immagini delle telecamere presenti sull’autobus e all’utilizzo di un software capace di raffrontarne i frammenti con i cartellini fotodattiloscopici presenti nei database delle forze di polizia, hanno consentito di ricostruire la vicenda e individuare i tre ragazzi presunti responsabili, poi deferiti all’autorità giudiziaria.

In relazione al secondo accadimento delittuoso, lo scorso 3 ottobre, a bordo di un autobus della tratta Lodi – Pavia, all’altezza di Villanterio, un giovane egiziano, ventitreenne e gravato da precedenti, senza apparente motivo, aggrediva l’autista, sputandogli addosso, per poi stringergli le mani al collo violentemente. Vista la scena, un passeggero di origine araba, che conosceva l’autista, interveniva in sua difesa, tentando dapprima un approccio dialettico in lingua araba, da quale però scaturiva un’aggressione fisica, iniziata all’interno del mezzo di trasporto e proseguita all’esterno. In quel frangente, l’aggressore inseguiva il soccorritore dell’autista, brandeggiando un taglierino, con il quale lo feriva lievemente. L’autista, durante queste fasi concitate, aveva cura di tutelare i passeggeri e apriva le porte del mezzo solo per far entrare il suo soccorritore e garantirgli protezione. A seguito della denuncia dell’autista e dell’uomo, entrambi feriti, rispettivamente al labbro e alla spalla, con prognosi di 14 e 7 giorni, i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico si mettevano subito sulle tracce dell’aggressore, per identificarlo e assicurarlo alla giustizia. Anche in questo caso risultava risolutiva l’analisi accurata delle immagini riprese dal sistema di videosorveglianza interno all’autobus che, integrate e raffrontate con quelle delle telecamere del comune di Villanterio, consentivano di utilizzare il citato software di comparazione. Gli accertamenti investigativi portavano a identificare l’autore del reato, poi deferito all’Autorità Giudiziaria.

Redazione

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