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Apnea notturna: cos’è, come si diagnostica e come si può curare?

Milano, 17 settembre 2024 – Apnea notturna è un’espressione utilizzata popolarmente anche dagli addetti ai lavori per indicare una patologia nota come sindrome delle apnee ostruttive nel sonno; talvolta si usa anche l’acronimo OSAS (ovvero Obstructive Sleep Apnea Syndrome).

L’apnea notturna è una patologia piuttosto diffusa, in particolare nei soggetti maschi adulti (il rapporto maschi/femmine è di 3:1).

Nel nostro Paese sono circa 12 milioni le persone che soffrono di questo disturbo a un livello più o meno grave e secondo i report dell’INAIL, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione Contro gli Infortuni sul Lavoro, esso è probabilmente sotto-diagnosticato e, conseguentemente, sotto-trattato.

Il test diagnostico che può rivelarne la presenza è la polisonnografia, mentre la terapia indicata è di norma la CPAP notturna, vale a dire il ricorso a un apposito dispositivo che eroga un flusso d’aria che mantiene aperte le vie aeree superiori.

L’apnea notturna: una malattia da non sottovalutare

L’apnea notturna è un disturbo del sonno che si caratterizza per il fatto che nel soggetto si hanno numerose interruzioni della respirazione durante il riposo notturno. Queste apnee possono avere una durata più o meno lunga ed esse sono determinate da un’ostruzione delle vie aeree superiori che può essere parziale o totale.   

Lo sviluppo del disturbo in questione è molto spesso legato alla presenza di determinate condizioni e/o comportamenti. L’apnea notturna è per esempio molto diffusa nei soggetti affetti da obesità o da marcato sovrappeso, in chi abusa di sonniferi, in chi abusa di alcolici (soprattutto prima di coricarsi), nei soggetti con setto nasale deviato ecc.

Tra le manifestazioni che caratterizzano la malattia si ricordano in particolare russamento intermittente, sonno non ristoratore, senso di soffocamento nel sonno, cefalea mattutina e gola asciutta al risveglio, stanchezza e sonnolenza diurne e difficoltà nel concentrarsi.

L’apnea notturna non deve essere sottovalutata sia perché nel medio-lungo termine possono esserci conseguenze sullo stato di salute generale, sia perché la sonnolenza diurna che la caratterizza può risultare anche invalidante e pericolosa per chi svolge determinate professioni.

Sindrome delle apnee ostruttive nel sonno e polisonnografia

Quando si verificano, soprattutto in modo concomitante, le manifestazioni ricordate precedentemente, è lecito sospettare la presenza della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno.

In questo caso il medico curante potrebbe consigliare l’esecuzione di un test diagnostico non invasivo: la polisonnografia, considerato l’esame gold standard per diagnosticare tale patologia. È un test che può essere eseguito in ospedale, in un ambulatorio medico oppure a domicilio, tramite un apposito apparecchio. Non è doloroso, non è invasivo e non ha alcuna controindicazione; può quindi essere effettuato anche su bambini piccoli o persone molto anziane.

Apnea notturna: cosa fare se la diagnosi è positiva?

Se la polisonnografia rivela al presenza di apnee ostruttive nel sonno, si dovrà intervenire con un’apposita terapia premettendo che è anche necessario rimuovere anche tutti i fattori predisponenti e aggravanti (abuso di sostanze alcoliche, sovrappeso ecc.).

La terapia specifica per l’apnea notturna è la già citata CPAP (Continuous Positive Airway Pressure ovvero Pressione Positiva Continua delle Vie Aeree). Si tratta di una terapia ventilatoria che viene erogata tramite appositi dispositivi che forniscono un costante supporto alla respirazione durante il riposo notturno.

I dispositivi CPAP, che devono essere settati da uno specialista a seconda della diagnosi, sono macchinari piuttosto sofisticati, ma, semplificando al massimo, si tratta di apparecchi costituiti da un ventilatore che tramite un tubo flessibile è collegato a una maschera nasale (o facciale) che il paziente deve indossare al momento di coricarsi. Sono piuttosto piccoli e possono essere tranquillamente sistemati su un comodino.

Il flusso d’aria che viene erogato mantiene pervie le vie aeree superiori così che vengano a essere eliminate le apnee notturne garantendo una buona qualità del sonno notturno.

L. M.

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