Il programma DrinKit è stato ideato da un gruppo di ricercatori dell’Università dell’Est Anglia (Regno Unito) allo scopo di promuovere l’idratazione nei luoghi di cura attraverso delle attività che coinvolgono pazienti, caregiver e personale sanitario. Testato all’ASST Gaetano Pini-CTO, il programma ha portato buoni risultati che saranno presentati il 31 luglio durante un meeting, alla presenza della prof.ssa Bunn ideatrice di DrinKit
Milano, 30 luglio 2024 –Maggiore attenzione del personale sanitario all’idratazione degli assistiti, monitoraggio della somministrazione di liquidi, favorire l’idratazione in ogni momento delle attività quotidiane, inclusa la somministrazione della terapia farmacologica per incrementare l’introito giornaliero dei liquidi, maggiore consapevolezza sull’importanza del bere per pazienti e caregiver. Sono questi gli obiettivi raggiunti a seguito dell’implementazione del programma “DrinKit” nel reparto Riabilitazione mielolesi dell’ASST Gaetano Pini-CTO, dove sono curate le persone para e tetraplecigiche, a seguito di lesioni del midollo.
Il programma DrinKit è stato ideato da un gruppo di ricercatori – UEA Hydrate Group – dell’Università dell’Est Anglia (Regno Unito), guidato dai professori Lee Hooper e Diane Bunn. Consiste in una guida, suddivisa in quattro parti, sviluppata in collaborazione con il personale di alcune residenze per anziani (RSA) di Norfolk e Suffolk nel Regno Unito e recentemente testato anche in Brasile e in Italia. Il programma parte dal principio di promuovere l’idratazione attraverso attività che divertano e impegnino gli assistiti ed è costituito da:
- un corso di formazione per il personale coinvolto nella promozione di un’adeguata idratazione agli assistiti;
- un manuale di addestramento per un Team Promoter dell’idratazione che ha l’obiettivodi promuovere l’importanza dell’idratazione nel loro specifico setting di cura;
- un kit “Rendere divertente bere”, basato su attività pensate per incrementare l’idratazione;
- un Diario dell’idratazione, ovvero uno strumento che permette ai caregiver oppure agli assistiti stessi di indicare le quantità di bevande che assumono.
In Italia il programma è stato testato in una RSA milanese e ora all’ASST Gaetano Pini-CTO, voluto dalla Direzione Strategica, grazie all’impegno della dott.ssa Anna Castaldo, referente della Qualità della Direzione Aziendale Professioni Sanitarie e Sociosanitarie (DAPSS) e presidente dell’Associazione infermieristica Gerontologica, GerIatrica, Ricerca, Etica (AGIRE) che spiega come è stato attivato il progetto pilota: “Siamo partiti il mese scorso con l’obiettivo di migliorare l’assistenza alle persone assistite nella unità riabilitativa Mielolesi che ha sede nel Presidio CTO. Abbiamo coinvolto 10 assistiti. Ci siamo prima di tutto occupati di fare una valutazione del contesto, a seguito abbiamo formato il personale, così come prevede il programma DrinKit. Abbiamo poi tenuto un meeting informativo con gli assistiti coinvolti per spiegare il progetto. Una volta attivato il team promoter dell’idratazione, abbiamo proposto le attività per aumentare l’assunzione dei liquidi e abbiamo monitorato l’idratazione degli assistiti che è nettamente migliorata”.
I risultati del progetto saranno presentati il 31 luglio, nel corso del meeting “Assicurare l’idratazione nelle strutture ospedaliere e residenziali – Il programma DrinKit Italia”, che si terrà all’ASST Gaetano Pini-CTO. Al meeting parteciperà anche la ricercatrice Diane Bunn, professoressa associata di ricerca infermieristica dell’Università Est Anglia, Regno Unito, ideatrice e promotrice del programma DrinKit. La prof.ssa Bunn nella stessa giornata visiterà l’unità operativa Riabilitazione mielolesi per valutare l’applicazione del programma.