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A Monza Brianza immatricolazioni di autocarri “in pausa”: +0,4% in un anno

Il parco circolante è però per gran parte compreso nelle categorie più giovani e meno inquinanti. Qualche incertezza in più sul fronte autobus: le nuove targhe sono solo cinque

(mi-lorenteggio.com) Monza, 30 Luglio 2024 – Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità, la categoria euro del parco circolante[1].

Ferme le immatricolazioni di autocarri in Brianza, in calo quelle degli autobus

Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. La Lombardia segue il trend positivo ma con una crescita più robusta e pari al 15,8% (4.089 nuovi mezzi). Il territorio di Monza e Brianza consegna invece un dato in controtendenza, facendo registrare di fatto una situazione senza variazioni: le nuove targhe sono passate in un anno da 249 a 250 (+0,4%).

Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. La Lombardia segna un balzo in avanti largamente superiore rispetto alla media del Paese e pari al 78,9%, grazie a 762 nuove targhe. Non particolarmente positivo, anche in questo caso, il risultato del territorio brianzolo, che chiude il 2023 con un decremento del 50%, con soltanto 5 nuove immatricolazioni (contro le dieci dell’anno precedente).

Per gli autobus di Monza e Brianza l’alimentazione ibrida ed elettrica non esiste

La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).

In Lombardia si segnala un lieve calo del gasolio, che rimane comunque preponderante e copre l’88,9% del parco (-0,6 punti percentuali rispetto al 2022), e del metano che passa da 2,6% a 2,5%. La crescita interessa il comparto degli ibridi (+0,4 punti percentuali) che, tra benzina e gasolio, si attestano a quota 1,2%. L’elettrico rimane quasi stabile: passa dallo 0,2% allo 0,3%.

Nella provincia di Monza e Brianza il gasolio cala dello 0,8% e raggiunge quota 89%. Cresce poco l’ibrido che ora arriva a coprire l’1,5% del circolante. Il metano rimane stabile (2,3%) e l’elettrico è ancora marginale (0,2%).

Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).

In Lombardia si registra un leggero calo del gasolio da 92,3% a 89,8% a fronte di crescite dell’elettrico (da 2% a 2,8%), dell’ibrido (ora al 2,7%) e del metano che raggiunge il 4,3% (dal 3,6% del 2022).

Il gasolio domina il mercato anche a Monza e Brianza, con valori particolarmente elevati: la quota raggiunta, pari al 99,3%, lascia ben poco spazio alle alternative come il metano. Forme ibride ed elettriche sono del tutto assenti.

Categorie Euro: in Brianza bene gli autocarri, così così gli autobus

Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.

Situazione più rosea in Lombardia, qui le categorie più virtuose, dalla 4 alla 6, raggiungono assieme una quota del 67,8%, con l’Euro 6 al 35,6%. Per contro le classi più basse, dalla 0 alla 3, fanno segnare piccole diminuzioni nel corso del 2023 e si attestano complessivamente al 31,9%.

Anche Il capoluogo brianzolo presenta una situazione positiva, le classi migliori insieme raggiungono quota 67,3%, con l’Euro 6 al 36,9%. Tutte in calo le classi più inquinanti: la più rappresentata nella parte bassa della classifica è l’Euro 3, con una quota dell’11,9% (in calo di un punto percentuale).

In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.

In Lombardia, anche su questo versante, lo scenario è migliore di quello nazionale. Le classi Euro 4, 5 e 6 raggiungono insieme una quota del 74,4%, con gli Euro 6 al 40,3% e in crescita del 3,6% in un anno. Tra le classi più inquinanti, la più rappresentata è l’Euro 3 con l’11,1%, in calo del 3,5% rispetto al 2022.

Situazione decisamente meno brillante rispetto alla media lombarda è quella della Brianza, dove le classi più virtuose assieme raggiungono quota 50,6%, con l’Euro 6 che scende al 24,3% (calo dell’1,6%). Tra le classi più inquinanti, la più popolata è l’Euro 3 con una quota addirittura del 25,3%, la più elevata della Regione. Sopra quota 10% (13,4% per la precisione) anche la categoria Euro 0, un altro “primato” regionale.

A Monza Brianza parte del parco autobus è un po’ datato

L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.

In Lombardia la fascia più rappresentata è quella di autocarri tra 5 e 10 anni, che raggiunge il 22,4% del totale circolante. Rispetto alla media nazionale la Lombardia presenta un parco più giovane: soltanto il 13,5% dei veicoli ha più di 30 anni (15,8% in Italia) e quelli sotto i 10 anni sono il 49,2% (35,2% Italia).

Monza Brianza conferma il positivo trend lombardo: il 21,9% degli autocarri ha tra i 5 e i 10 anni, soltanto il 10,4% supera i 30 anni. In generale, la fascia sotto i 10 anni coinvolge il 45% del parco circolante.

Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).

Anche in questo caso la Lombardia mostra dati migliori della media nazionale: la fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni (26,3%). I veicoli sopra i 20 anni sono il 13,5% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 49,2%.

Situazione diversa nella provincia di Monza Brianza, qui la fascia più rappresentata è quella 15/20 anni con una quota del 21,6%. Nel capoluogo brianzolo il 24,6% dei veicoli ha più di 20 anni (il 9,9% dai 40 in su, record regionale), mentre il 32,9% ne ha meno di dieci.

Redazione

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