E’ una vera e propria emergenza sanitaria quella a Torri del Benaco dove in poche ore si sono registrati centinaia di accessi al pronto soccorso a causa di una gastroenterite probabilmente derivante dall’acqua di rubinetto contaminata. Non è chiara la fonte della contaminazione ma tutti puntano il dito al sistema fognario del piccolo comune turistico sulla sponda veronese del Garda.
Paola Pollini, consigliera regionale M5S: “Il problema principale che accomuna tutti i comuni rivieraschi, sia bresciani che veronesi, non è la possibile rottura delle famose condotte sublacuali che attraversano il Garda e che portano i reflui dalla sponda bresciana a quella veronese, bensì la promiscuità dei sistemi di collettazione delle acque nere e grigie, ovvero, il fatto che ogni volta che piove, le fogne si riempiono di acqua piovana facendo letteralmente straripare i tombini che riversano nel garda liquami di ogni genere. Tutto ciò avviene da anni e quando ci sono periodi di pioggia particolarmente intensi e lunghi il fenomeno può prendere risvolti anche gravi come dermatiti anomale, infezioni o gastroenteriti. I principali indagati sul banco degli imputati quindi sono le prese a lago di cui il Garda è dotato. Le acque vengono prelevate e trattate prima di essere immesse in acquedotto mentre quelle utilizzate in agricoltura non subiscono alcun trattamento. Si dovrà quindi capire se vi è stata commistione tra queste acque o se vi sia stato un problema all’impianto di trattamento ma è evidente che se il Garda avesse un sistema di separazione a monte di acque nere e grigie, nonché un sistema di collettamento correttamente dimensionato per le milioni di presenze turistiche che ogni anno si registrano, tutto questo non sarebbe mai successo. Il vero problema del Garda sono quei politici che da anni fanno propaganda sul rischio di un cedimento della condotta sublacuale ma che contemporaneamente si preoccupano solo di aumentare ogni anno la presenza di turisti ignorando e nascondendo le difficoltà di un territorio saturo e non più in grado di assorbire un impatto antropico così elevato. Da una parte paventano un rischio di un disastro ecologico e dall’altra lo alimentano. Le soluzione per evitare che una situazione come quella di Torri del Benaco possano ripresentarsi sono: una seria politica di cementificazione del territorio imponendo un numero massimo di presenze sul territorio necessario per il corretto dimensionamento degli impianti di collettamento e depurazione, interventi puntuali per l’efficientamento del collettore e solo dove necessario la sua sostituzione, l’obbligo di adeguare tutti gli scarichi privati alla normativa vigente che prevede la corretta separazione delle acque bianche e nere, mappatura e lotta agli scarichi abusivi e infine la rinaturazione delle sponde del lago per favorire il processo di depurazione naturale delle acque”, conclude la 5 Stelle Pollini.
Redazione