(mi-lorenteggio.com) Treviglio 9 maggio 2024. Ha note fresche di latte, ha iconiche punteggiature “speziate”, ha la crosta fiorita, può essere un parallelepipedo o un quadrato. Cos’è?
Se te lo riveliamo, siam sicuri che l’acquolina in bocca non ti tratterrà dal mettere in agenda 31 maggio, 1-2 giugno 2024 e 7-8-9 giugno la Festa della Bufala alla Fiera di Treviglio. Spazi ampi e accoglienti chi vi accoglieranno tutti. Salta in macchina!
Un’ottima occasione per i buongustai e gli amanti della natura e della cultura, un’opportunità per i turisti che hanno voglia di godersi le bellezze storiche di Bergamo e della sua provincia e che scelgono la “bassa” per una gita fuoriporta nell’attesa che i primi scorci di sole estivo arrivino a riscaldarci.
Tuttavia, lo sappiamo, gustare i formaggi di bufala, non è come leggerli, ma un’idea ve la diamo, per solleticare le vostre papille gustative. Che cattiveria!
Iniziamo con il Blu di Bufala, è il parallelepipedo con gustosissime venature blu, dovute alle sue golose muffe. Che profumo! Lo si sente anche da lontano. Questo formaggio è un erborinato, la sua cagliata non è stata sottoposta a nessun processo di cottura o riscaldamento e la concentrazione dei grassi avviene unicamente per disidratazione, è quindi detto “a pasta cruda”. E’ cremoso. I nasi sopraffini sentiranno anche il profumo di sottobosco e fungo. Ma devono esser sopraffini.
Dal parallelepipedo al “Quadrello” è un viaggio, nel sapore. Lui ha una pasta molle e cruda, con crosta lavata che ricorda i tipici stracchini lombardi. Lo mordi o lo spalmi, è comunque un successo.
Poi c’è il “fresco” del gruppo: il Bufaloro. La sua è breve stagionatura, poi arriva nelle nostre bocche ed è lì che parte la festa delle papille gustative!
Il Caciocavallo è solo di mucca? Assolutamente no. Eccolo qui, con la sua forma di sfera irregolare il Caciocavallo di Bufala. Un sapore dolce che ricorda il burro cotto. Non è finita. Resisti!
Il o la “Casatica”… chissà… lo scopriremo il giorno della Sagra del formaggio di bufala il…… È uno dei rari formaggi di bufala italiani originali a crosta fiorita e a breve stagionatura. La crosta è finemente vellutata dal profumo delicato. Non la buttare, si mangia! Eh quanto è buona!
E per chiudere in bellezza… mettiamoci un po’ di pepe su questa giornata di festa con Campì, la caciotta sferica e rugosa… ma soprattutto assai versatile, la troverai non solo con il pepe, ma anche con il peperoncino e i semi di finocchio.
Ovviamente la ricotta di bufala è il must della giornata. C’è ancora tempo per la prova costume. Dopotutto, se sarete assaliti dai sensi di colpa, una passeggiata nei dintorni può sollevarvi l’animo.
Il centro storico di Treviglio è lambito affascinantemente dal Fiume Brembo.
Da non perdere è la Basilica di San Martino e Santa Maria Assunta il cui interno a tre navate e con 5 cappelle laterali, ospita affreschi e tele di Nicola Moietta, dei fratelli Galliari, di Gian Paolo Cavagna, di Camillo Procaccini, dei Danedi de’ Montalti, del Molinari e del Manetta. L’opera più celebre è il polittico di San Martino di Bernardo Zenale e Bernardino Butinone, risalente al periodo compreso tra 1485 e 1490 e considerato uno dei maggiori capolavori del Quattrocento lombardo.
Alzate gli occhi, ecco il campanile di Treviglio, con i suoi 60 metri d’altezza, è il simbolo per eccellenza dell’intera città e rappresenta un punto di riferimento costante, visibile a chilometri di distanza.
Recentemente è stata portata alla luce la chiesa di San Maurizio, inglobata a partire dall’XIX secolo in una cascina. Questa chiesa, assieme a quelle di San Zeno e Sant’Eutropio è una delle chiese più antiche del paese dal momento che sorgevano dove in epoca romana si trovavano le tre ville che nell’alto Medioevo diedero origine al borgo.Alla chiesa di San Maurizio in particolare corrisponde il villaggio di Portoli, di origine longobarda.
Dal sacro al profano, merita una visita Palazzo Pirovano per la bellezza e per il prestigio storico; ospitò i fratelli Galliari e diede in seguito il nome a tutta la via che a essi risultò intitolata. Il pregevole palazzo, che per il suo storico valore artistico-culturale è anche tutelato da specifici Enti di Tutela artistico-culturali, presenta un ampio androne dipinto in stile barocco che, sul modello della domus romana, si apre sul viridario in cui campeggia una fontana signorile. Le sale del palazzo sono ricche di affreschi e di piacevoli decorazioni antiche. Ingresso Libero – Servizio di ristorazione attivo tutte le sere e il sabato e la domenica anche a pranzo.
Redazione