Milano, 15 dicembre 2023 – La protesi all’anca è un supporto che viene inserito tramite intervento chirurgico e permette al paziente di ritrovare la funzionalità articolare andata perduta.
Le situazioni che possono richiedere l’inserimento di una protesi sono svariate e tra le più comuni rientra la coxartrosi. Questo termine viene utilizzato per indicare l’artrosi dell’anca, una patologia infiammatoria che determina l’usura della cartilagine articolare dell’anca. Altre situazioni che possono richiedere questo tipo di intervento sono le necrosi della testa del femore, l’artrite infiammatoria e alcuni tipi di fratture.
L’intervento viene deciso, in seguito a una visita accurata e a una serie di esami per immagini, da un medico specializzato in ortopedia dell’anca. Quest’ultimo stabilirà anche, di volta in volta, il tipo di protesi più adatto per risolvere il problema.
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Principali tipologie di protesi anca
La protesi è un dispositivo in grado di restituire al paziente la corretta funzionalità articolare, liberandolo dal dolore e consentendogli di tornare a svolgere le normali attività quotidiane in tutta serenità.
La scelta della tipologia giusta, effettuata dall’ortopedico, varia a seconda della patologia di cui si soffre o del trauma subito, nonché del livello di gravità. In particolare, si possono avere protesi anca:
- totali o artroprotesi: sono le protesi che includono la sostituzione sia della testa del femore sia del tetto acetabolare;
- parziali o endoprotesi: prevedono la sostituzione della sola testa del femore;
- resurfacing: conserva tutte le parti anatomiche originali e si limita a rivestire la testa del femore e la cavità acetabolare;
- di revisione: consiste nella sostituzione di una parte della protesi già posizionata.
I materiali utilizzati
Le protesi anca vengono realizzate con materiali resistenti e biocompatibili. Tra i più utilizzati rientrano la ceramica e il titanio, molto duraturi grazie all’elevata resistenza all’usura che li caratterizza. Questi due materiali riescono inoltre ad adattarsi in tempi estremamente rapidi ai tessuti.
Oltre a questi, possono essere impiegati cementi ossei, utili per conservare maggiormente i tessuti esistenti e per favorire il fissaggio all’osso della protesi inserita.
Protesi anca: come viene scelta
Per individuare la tipologia di protesi anca più adatta al singolo paziente, l’ortopedico effettua una serie di esami, volti a stabilire il tipo di problema e il livello di gravità, e analizza le caratteristiche del paziente. Tra i fattori determinanti rientrano:
- l’età;
- il peso;
- la presenza di allergie a determinati materiali;
- il sesso.
Determinanti anche la morfologia dell’osso dell’anca, la qualità della struttura ossea e lo stato della struttura tendinea.
Quando è necessario ricorrere alla protesi
Non sempre la presenza di una patologia all’anca obbliga a ricorrere alla protesi. Prima di effettuare l’intervento, l’ortopedico effettua un’anamnesi del paziente, un esame obiettivo e una serie di esami strumentali per immagini. Una volta ottenuta la diagnosi, può decidere di ricorrere a una terapia conservativa oppure, nei casi più gravi, di intervenire a livello chirurgico, posizionando, per l’appunto, una protesi all’anca.
L. M.