Milano. Certificazione della parità di genere: la sfida del territorio

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(Mi-lorenteggio.com) Milano, 8 maggio 2023 – Convegno a Palazzo Isimbardi, promosso da Afol Metropolitana, Città metropolitana di Milano e ANPAL Servizi sull’applicazione della normativa nazionale, tra criticità da risolvere e opportunità da cogliere

Un incontro a più voci per fare il punto sulla certificazione della parità di genere e sui vantaggi per le aziende, per le persone e per la collettività. È stato questo l’obiettivo del convegno “Focus sulla certificazione della parità di genere”, che si è svolto lunedì 8 maggio a Palazzo Isimbardi, organizzato da Afol Metropolitana in collaborazione con Città metropolitana di Milano e ANPAL Servizi.

A fare gli onori di casa, Diana De Marchi, Consigliera delegata al Lavoro e Politiche sociali della Città metropolitana di Milano, insieme a Valeria Sborlino, Vicepresidente di Afol Metropolitana e ad Antonella De Iuliis, Responsabile dell’area progettuale Servizi per la parità di genere di Anpal Servizi e a Barbara Tommasi, Responsabile delle misure di inclusione lavorativa, benessere organizzativo e pari opportunità di Regione Lombardia, che hanno sottolineato l’impegno e le azioni messe in campo da parte delle Istituzioni nazionali e locali.

La certificazione della parità di genere, introdotta con la legge 162/2021, è stata inserita nel Pnrr (Missione 5, “Inclusione e Coesione”), e a livello locale, Regione Lombardia ha pubblicato il bando “Verso la certificazione della parità di genere”, che mette a disposizione 10milioni di euro suddivisi in due linee di finanziamento rivolte a micro, piccole e medie imprese.

In un anno Afol Metropolitana ha contattato le aziende del territorio: 398 si sono iscritte ai webinar informativi sulla certificazione promossi dall’agenzia e di queste 290 li hanno seguiti e hanno potuto così conoscere il sistema di certificazione e i vantaggi, non solo economici, che comporta.

L’attenzione si è poi spostata sul sistema di certificazione di parità di genere, con un focus sulla normativa UNI/PDR 125: 2022 e la sua applicazione nelle aziende. Michele Gallo, AD GCERTI Italy ha illustrato le linee guida e il processo per ottenere la certificazione di genere, spiegando la necessità di comprendere i singoli contesti aziendali per costruire percorsi ad hoc, mentre Elisabetta Dallavalle, Consigliera del Consiglio Direttivo di AIDP Lombardia ha affrontato il tema nuova via della Work Life Integration a sostegno della Parità di Genere, focalizzandosi sulla necessità di elaborare una strategia integrata nell’organizzazione.

Infine Michele Salomone, Dirigente INPS e componente CUG nazionale INPS ha spiegato come l’ottenimento della certificazione comporta per le aziende un esonero contributivo. Al momento nell’area metropolitana sono una cinquantina le imprese che ne hanno beneficiato.

Il panel finale ha acceso i riflettori su alcune testimonianze dal mondo imprenditoriale: Patrizia Brognoli, Diversity, Equaly&Inclusion Manager Decathlon Italia, Laura Basili e Ilaria Cecchini, Women at Business.

Alessandra Poma, U.S.T. Cisl Milano Metropoli – Coordinamento Donne e Politiche di Genere, ha poi portato il punto di vista delle rappresentanze sindacali, individuando alcune criticità e proponendo nuove prospettive.

“Quello della certificazione della parità di genere è un tema chiave, ma c’è ancora molta strada da fare – afferma Diana De Marchi, Consigliera delegata al Lavoro e Politiche sociali della Città metropolitana di Milano – Molte aziende ancora non riconoscono che la certificazione le rende più competitive e si registra una grande fatica nell’affrontare questo percorso. Andrebbe forse semplificata la procedura e bisognerebbe illustrare i vantaggi sociali, economici e di business che porta con sé. Sono convinta che sia fondamentale fare rete diffusa e ampia per entrare nei territori, raccogliendo le esigenze e facilitare le opportunità per favorire l’occupazione delle donne, migliorare la condizione di welfare aziendale e quindi la parità vera dentro e fuori dai luoghi di lavoro. Costruiamo insieme la rivoluzione culturale partendo da una condivisione strutturale dei tempi di vita e di lavoro”.

La Vicepresidente di Afol Valeria Sborlino ha commentato: “Siamo impegnati da sempre a sostegno delle donne in cerca di lavoro, ma è altrettanto importante sostenerle anche sui luoghi di lavoro. Perché non c’è lavoro di qualità senza imprese di qualità. Per questo accompagniamo le imprese nel percorso per ottenere la certificazione, spiegandone i vantaggi soprattutto in termini di performance, evoluzione organizzativa e competitività. Un’azienda inclusiva è una realtà che sta nel proprio tempo e sostiene in maniera giusta tutte le persone che ne fanno parte. Altrettanto importante è il legame con il territorio e il suo tessuto di piccole e medie imprese, ed è per questo che il nostro lavoro va nella direzione di declinare la certificazione sia sulle singole realtà aziendali sia sui territori”.

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