9 Ottobre, una domenica a Morimondo con il Mercatino Enogastronomico della Certosa

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Pavia, 5 Ottobre 2022 – Sapori genuini in scena: il Mercatino Enogastronomico della Certosa torna a Morimondo (Mi) domenica 9 Ottobre con il suo variegato catalogo di eccellenze enogastronomiche a chilometro sincero.

Decine di produttori ed espositori animeranno gli spazi della Corte dei Cistercensi in uno dei borghi slow tra i più belli d’Italia, alle porte di Milano per offrire a foodies e turisti il meglio di prodotti a filiera corta quali riso del Pavese, salame di Varzi, formaggi e salumi dell’Oltrepò, le dolci e croccanti offelle di Parona, vini doc e docg, birra artigianale. Ed ancora: miele, confetture, distillati, olio, pane e prodotti da forno, pasta fresca, salumi d’oca.

Morimondo è il luogo giusto per una gita fuori porta che coniughi bellezza e bontà: enogastronauti e turisti a breve raggio potranno scoprire una realtà dove arte e cultura si fondono e dove lasciarsi andare alla meraviglia di un luogo bellissimo, carico di storia e spiritualità. Le visite guidate ad Abbazia e Monastero sono prenotabili allo 02 9496 1919 o scrivendo a fondazione@abbaziamorimondo.it (info: https://www.abbaziamorimondo.it/visite-all-abbazia). Tra le proposte in programma domenica 9 Ottobre anche, alle 15, Giocare con le Erbe, laboratorio didattico di erboristeria medievale adatto anche ai bambini dai 12 anni.

L’Abbazia di Morimondo è facilmente raggiungibile in auto, in treno ed in bicicletta.

La storia di Morimondo ruota intorno alla vicende della sua abbazia e dei monaci dell’ordine dei Cistercensi che la fondarono: giunti nel 1134, dodici monaci del monastero di Morimond in Borgogna diedero inizio alla costruzione del monastero, concluso solo nel 1297. La basilica, sorta in periodo successivo alla costruzione del monastero (dal 1182), è oggi il monumento di maggior importanza di Morimondo. Rispecchia il disegno delle chiese cistercensi voluto da S. Bernardo: grandiose e solenni in contrasto con l’austerità e la povertà della vita dei monaci, cui è attribuito il merito di aver intrapreso l’opera di bonifica e valorizzazione agricola del territorio. L’esterno in mattoni è in stile gotico francese con elementi romanico-lombardi; la facciata presenta un taglio a capanna, il portale è preceduto da un pronao (porticato posto davanti alla chiesa) aggiunto nel 1736. Un rosone centrale, bifore, aperture cieche e altre a cielo aperto definiscono la parte superiore, coronata da una fila di archetti che continuano sui fianchi. L’interno di forma basilicale, a 3 navate su pilastri con volte a crociera, con transetto e abside rettangolare. Opere: entrando a destra si nota una magnifica acquasantiera trecentesca con rosoni e teste fantastiche. Degno di nota il coro, commissionato dai monaci di Settimo Fiorentino, stabilitisi a Morimondo nel 1490, all’intagliatore abbiatense Francesco Giramo, che lo concluse nel 1522.

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