Milano, 07 giugno 2022 – “I costi energetici in agricoltura sono aumentati del 50.6%, quelli dei fertilizzanti del 36.2% e in generale i costi di produzione nel settore primario hanno fatto registrare negli ultimi dodici mesi un incremento del 20.4%”.
Così l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, citando i dati resi pubblici da Ismea in occasione della consueta rilevazione trimestrale tra le imprese del primario e della trasformazione.
Dati, ha proseguito l’assessore, che testimoniano la necessità di un intervento urgente per il comparto, partendo dalla cumulabilità tra fondi del piano di sviluppo rurale e del credito di imposta 4.0. Così le aziende possono investire in innovazione e sostenibilità ambientale.
Secondo il responsabile lombardo dell’agricoltura occorre immediatamente il decreto attuativo per l’uso senza vincoli del digestato come fertilizzante. Non è possibile attendere ancora per poter utilizzare nei campi una materia green che consentirebbe di chiudere il cerchio virtuoso dell’economia circolare e che potrebbe sostituire i fertilizzanti provenienti dalla Russia.
DIGESTATO ANCHE FUORI DA ZONE VULNERABILI – Bisogna guardare le esigenze reali del settore agroalimentare, ha aggiunto l’assessore, eccellenza del made in Italy nel mondo, e grazie al quale la Lombardia primeggia a livello nazionale, andando oltre gli aspetti ideologici. Il digestato deve poter essere utilizzato anche nelle zone vulnerabili, al di fuori dalla direttiva nitrati come avviene per il prodotto di origine chimica.
DIVERSIFICARE IL REDDITO RISOLVENDO PROBLEMA LIQUAMI – Per abbattere i costi energetici è necessario incentivare installazione di impianti di biogas agricolo, che permettono una diversificazione reddituale per le aziende agricole e forniscono una risposta al problema dei liquami, trasformandoli in risorse. Le imprese zootecniche devono avere l’opportunità di diventare ‘agroraffinerie’ nelle quali viene prodotta energia pulita. Serve un cambio di passo se non vogliamo che le aziende chiudano, ha ribadito l’assessore regionale.
Secondo le stime di Ismea una azienda agricola Lombarda su 2 rischia di lavorare in perdita quest’anno. La richiesta che l’assessore all’Agricoltura lombardo avanza al governo è un cambio di paradigma: il decreto sul fotovoltaico deve consentire di finanziare impianti che vadano oltre l’autosufficienza per immettere sul mercato energia in più.
I NUMERI DEL BIOGAS IN LOMBARDIA – Con 451 impianti, la Lombardia ospita circa un terzo di tutti gli impianti italiani per biogas di derivazione agricola. A livello provinciale, a Cremona sono attivi 154 impianti, a Brescia 86, le province di Mantova e Lodi ne contano entrambe 59, poi Pavia 44, Bergamo 30, Milano 16 e Sondrio 3. (