Dopo il lungo travaglio del Covid, che
aveva interrotto la manifestazione nel 2020 alla seconda domenica di sfilata e dopo un 2021 che ha
visto la celebrazione dell’evento più atteso da bambini in modalità soltanto virtuale, seppur animata
da filastrocche e spettacoli di magia, dopo, infine, un frenetico trimestre di preparativi e l’andirivieni
di notizie contrastanti (Carnevale sì – Carnevale no – Poi sì – Poi ancora no – Poi definitivamente sì…),
oggi, domenica 27 febbraio 2022, con il fischio di inizio impartito dal Presidente Fabio Frigerio, la 96a
edizione del Carnevale Canturino ha preso finalmente avvio, al suono delle fanfare dei gruppi bandistici
invitati.
Questo traguardo, infatti, non è di poco conto e l’inizio delle sfilate costituisce il conseguimento di un
obiettivo che sembrava allontanarsi man mano che ci si avvicinava a sfiorarlo. Quasi si accarezza il
secolo di vita per questa manifestazione folkloristica che è entrata nel cuore di grandi e piccini, sin dal
suo primo esordio, 96 anni fa! Una presenza costante, dunque, nel panorama della solerte cittadina
brianzola, questo bel carnevale storico, istituito con il solo intento di divertire, ma capace di suscitare,
seppur con il sorriso sulle labbra, anche un pensiero profondo, anche in questi tempi nei quali, appena
quasi superata la peste peggiore del millennio, ecco che i rombi della guerra si affacciano a funestare
le speranze di un mondo migliore. Ed è per questo che, con risoluta determinazione, nonostante i tempi
odierni abbiano assunto toni tanto cupi, il Carnevale si deve celebrare. Perché il Carnevale insegna
l’umiltà, deridendo i potenti che dimenticano di essere esattamente come ciascuno di noi, non il centro
dell’universo ma un elemento di infinito valore, seppur tanto minuscolo. Così anche il nostro Carnevale
Canturino ci invita sommessamente a sporgerci sul baratro dei nostri tempi e a guardarvi dentro con
fiducia, col sorriso. Non precipiteremo nel baratro dell’insensato e dell’irragionevole se sapremo
portare un sorriso a chi soffre, se con la nostra pazienza sapremo accettare e sopportare l’arroganza
dei prepotenti, smorzandola con uno sberleffo.
Ed è così, infatti, che i carri del Carnevale Canturino si muovono, animati dalla loro sofisticata
meccanica, per le vie del centro storico, davanti ad un pubblico obbligatoriamente contingentato nei
numeri dalla necessità di rispettare i protocolli sanitari, giacché la situazione pandemica non è ancora
del tutto perfettamente risolta. Sfilano esibendo gioia e temi caldi, al contempo. L’ambiente e la sua
tutela, il dominio apparentemente irrefrenabile di un ottuso consumismo, promosso dalle
multinazionali spregiudicate che, in nome di un facile profitto, operano in danno del nostro futuro e,
da ultimo, le scelte folli dei politici chiamati a reggere le sorti del mondo. Scelte tanto insensate, alle
volte, da sembrare persino comiche, se non assumessero sovente i toni da tragedia, come appunto
ciascuno di noi può facilmente constatare con i propri occhi. E, allora, per svagare un po’ il nostro animo
angosciato tutto l’anno, ci concediamo, almeno per un giorno, un sorriso ammirato e stupefatto innanzi
al sontuoso corteo del Carnevale Canturino.
Dopo un minuto di silenzio, in un ideale accorato abbraccio a tutti gli amici ucraini, laggiù nella loro
patria oppure ospiti qui da noi, così terribilmente provati dalla disumana invasione russa, il carnevale
riprende necessariamente lo spazio che oggi gli viene tributato, con tutti gli onori del caso, al termine
di una così lunga astinenza.
Ad aprire il corteo dei carri allegorici, com’è buona tradizione da rispettare, compete a Truciolo,
maschera storica del carnevale e della città di Cantù, già subito coperto di stelle filanti e coriandoli
lanciati dai numerosi bambini, assiepati ai lati del circuito di sfilata. Guida la parata artistica la Academy
Parade band di Caronno Pertusella, con i musici compassati e assorti nelle loro parate ieratiche al passo
marziale delle note della fanfara, luccicante degli ottoni e dei flauti. Ancora si odono i suoni della banda
che sulla via, già presto inondata di un mare di coriandoli, appare il carro dei Buscait, sodalizio che ha
conquistato il primo posto nell’edizione 2019 del Carnevale Canturino, ultima celebrata per intero.
“Giro giro tondo… Non fateci cadere il mondo!” è il tema che propongono ai potenti della Terra ad unirsi
in coro al famoso canto infantile, a tornare anch’essi bambini e guardare con stupore la meraviglia del
Creato, consapevoli del fatto che, soprattutto, in mano loro stanno le sorti dell’umanità intera. Le
coreografie sono state curate dalla Scuola di danza “Lady Anna” di Cantù.
Segue immediatamente l’allestimento dei Lisandrin, tutti insieme a bordo del loro carro “Il can can lo
facciamo noi”. Qui la satira regna sovrana e l’allusione al gran can can della politica italiana è immediato
Con gli Amici di Fecchio ancora ci si muove sul tema della satira politica, con “Ralph Spaccatutto”, un
carro che si beffa dei nostri politici, incapaci di una vera azione in incisiva, ma obbligati a rimediare
qua e là una toppa di rammendo ai loro strafalcioni. Anche questo carro è accompagnato dalle danze
sfrenate della Scuola di ballo “La danza” di Cantù.
La Maschera, invece, sposta per un istante l’attenzione sulle tematiche ambientali. L’installazione che
hanno realizzato gli amici di questo gruppo punta a diventare un manifesto ecologico a favore del
riciclo e si presenta con l’accorato appello “Riciclare rende più bello il mare”. Su questo carro, le bottiglie
di plastica diventano il corpo e i lunghi tentacoli di immaginifiche meduse.
Anche i Bentransema si sono orientati sullo sberleffo simil-politologico. “Tra gallo e galletti, siamo
sempre più poveretti”: tutti vogliono comandare sul popolino tartassato, ogni giorno sempre più a
bolletta. Le bravissime ballerine della Scuola di danza “Colisseum” di Cantù, oltre ad animare il corso
del loro carro, hanno inscenato anche una coreografia sul tema della pace, tanto di urgente attualità
Al ritmo dei passi di koala di peluche, le ragazze di “Newenergy Arosio Fitness Dance” introducono il
tema di attualità ecologico-ambientale. Infatti, con l’arrivo di “Al fuoco!”, il carro che Il Coriandolo ha
voluto presentare al grande pubblico, nato in collaborazione col maestro viareggino Emilio Cinquini,
giunge forse la più iconica tra le installazioni in competizione e la sua denuncia non passa, di certo,
inascoltata. I grandi polmoni verdi della Terra soccombono alle fiamme. Sapremo accorrere in aiuto al
nostro Pianeta?
A chiudere la sfilata sono stati estratti i Baloss. “L’inquinamento… Il virus dei mari” torna di nuovo sul
tema ambientalistico e sul registro della preoccupante situazione ambientale nella quale il nemico da
sconfiggere è la plastica, la cui ingente quantità sta avvelenando tutti gli ecosistemi del Pianeta.
Coreografie a cura di “Dance Academy & Musical School” di Cantù
A sentire i commenti degli spettatori e a guardare il volto raggiante dei moltissimi bambini e ragazzi
intervenuti, il bilancio della prima sfilata è assolutamente positivo.
Come risaputo, gli ingressi erano contingentati, a motivo dell’attuale situazione sanitaria e il sold out è
stato raggiunto non appena si sono aperti i tornelli di ingresso. 500 biglietti erano già stati venduti on
line, ma 1350 sono stati staccati alle casse, con 400 ingressi gratuiti destinati ai bambini di età inferiore
ai 10 anni. Spiace aver dovuto negare l’accesso alle oltre 2000 persone che attendevano pazientemente
il proprio turno dietro i varchi di accesso ma i posti disponibili erano davvero pochi. Speriamo di
ritrovarli tra i nostri ospiti sabato grasso 5 marzo e domenica 13 marzo, con ancora più biglietti
disponibili, 4200 per la precisione, anche grazie alla possibilità di acquisto on line tramite la
piattaforma TichetLive, raggiungibile dal sito web del Carnevale Canturino
(www.carnevalecanturino.it) già da mercoledì 2 marzo.
L’acquisto del biglietto on line sarà l’unica modalità per poter accedere al circuito di sfilata. Questo per
evitare la spiacevole situazione accaduta oggi di dover negare l’accesso alle persone che speravano di
rientrare nei posti disponibili.
Da ultimo, ricordiamo che dal 17 gennaio al 17 marzo si celebra il tradizionale “Festival de la Cazoeùla”,
rassegna gastronomica brianzola, in collaborazione con quaranta ristoranti che gareggeranno per
aggiudicarsi il trofeo “Cazoeula d’Oro”, grazie al giudizio della clientela, decisivo per attribuire il primo
premio (www.festivaldelacazoeula.it)