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Liste per le regionali 2010, indagato Podestà

(mi-lorenteggio.com) Milano, 27 aprile 2012 – Con una nota sul suo sito ufficiale, il Presidente della Provincia di Milano, comunica che è indagato: "Questa mattina alle 10,30 ho accolto nel mio ufficio due rappresentanti della Polizia Giudiziaria che mi hanno notificato un’informazione di garanzia sul diritto di difesa e un avviso di conclusione delle indagini. Gli atti sono riferiti alle indagini relative alla presentazione delle liste elettorali regionali “per la Lombardia” e Provinciali Popolo della Libertà Berlusconi per Formigoni e collegati, dunque, al periodo in cui ero coordinatore regionale del Pdl.
Come avevo già in passato dichiarato, ribadisco la mia estraneità ai fatti che mi vengono contestati. Avevo anche affermato e ripeto che la gestione esecutiva e gli adempimenti amministrativi della presentazione delle liste non era di mia diretta competenza, in quanto sempre stata, in ogni tornata elettorale, di responsabilità di un apposito ufficio del partito.
Terrò personalmente informati i cittadini attraverso i mezzi di comunicazione di quanto avverrà in seguito.
Quanto attinente agli atti non ha nulla a che fare con l’attività istituzionale e di amministrazione della Provincia, pertanto, sono assolutamente sereno e convinto che i dovuti chiarimenti saranno presto forniti e mantengo la mia fiducia nell’opera della magistratura"

Il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà è  indagato dalla procura di Milano per falso ideologico continuato e pluriaggravato nell’ambito di un’inchiesta sulle presunte firme false raccolte per le liste elettorali del Pdl per le Regionali del 2010

DAPEI, ACCUSE PARADOSSALI ED EVIDENTI ANALOGIE CON ALTRE INCHIESTE CONTRO DI NOI FINITE IN NULLA“

Al di là dell’effetto elettorale alle amministrative che si tengono tra pochissimi giorni in importanti Comuni della Provincia di Milano e non solo, le ipotesi di reato mosse contro il Presidente Podestà finiranno in nulla sul piano penale come in passato avvenne ad esempio con la Presidente Colli e i Sindaci Albertini e Moratti”. Così il presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dapei, interviene a proposito dell’avviso di garanzia ricevuto questa mattina dal Presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà.
“Per tempi, modi e firma, le analogie sono evidenti con precedenti inchieste, roboanti in piena campagna elettorale e poi sgonfiatesi sul piano giudiziario ad elezioni terminate, nell’annuale via-crucis che tocca a chi guida le principali amministrazioni locali, se di centro-destra – spiega Dapei – Da veterano della politica locale ricordo bene come ad esempio la Colli fu trascinata nel caso Serravalle, o Albertini in quello degli emendamenti in bianco, poi archiviati insieme alle firme, “da verificare”, di consiglieri dell’opposizione, per citarne alcuni”.
“Solo chi ha poca memoria si può stupire che sia oggi il turno di Podestà, nel momento di sua massima esposizione sul piano politico come esponente del PDL in piazza il 25 aprile o per lo scambio di azioni SEA-SERRAVALLE, i cui benefici saranno presto ben chiari ai cittadini – prosegue – per non parlare dell’imminenza della sfida nei più importanti Comuni a guida centro-destra, come Magenta, Legnano, Abbiategrasso, San Donato ecc. o di particolare valore politico come Sesto San Giovanni”.
“Siamo curiosi di capire, quando tutti gli atti saranno pubblici, cosa sia avvenuto nei tredici mesi tra gli interrogatori degli altri indagati e la “informazione di garanzia” consegnata proprio oggi – va avanti Dapei – Già l’anno scorso, in occasione delle elezioni a Milano, l’attenzione mediatica non si concentrava sull’inchiesta sul leader del centro-sinistra in Provincia e Regione, non ancora resa nota, ma guarda caso proprio su questa stessa storia delle firme di un anno prima, curiosamente rimasta in sonno per un altro intero anno”.
“Nel merito delle accuse, trovo paradossale e non credibile pensare che chi era alla guida del primo partito per numero di elettori e simpatizzanti possa aver dato, a chi coordinava quel tipo di attività, disposizioni diverse dal procedere con la massima cura e cautela nel raccogliere le firme utili a presentare le liste – conclude il presidente – Rimango convinto non solo dell’estraneità del Presidente Podestà rispetto a quanto contestatogli e dell’impossibilità per chiunque di dimostrare il contrario, ma soprattutto che andrà deluso chi immagina che questo tipo di cose possano influenzare la nostra azione volta a realizzare il programma politico-amministrativo scelto dai cittadini col loro voto”.

Anche il Sindaco di Assago, Graziano Musella, commenta la vicenda: "Stupito e fiducioso esprimo grande solidarietà al Presidente, la questione ha contorni poco chiari, sono più che certo che presto tutto si chiarirà e sarà accertata la sua estraneità ai fatti".

 

V.A.

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