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Proverbio: A chi ben crede, Dio provvede

Inaugurata a Binasco la casetta dell’acqua

(mi-lorenteggio.com) Binasco, 27 aprile 2012 – Qualcuno forse ancora ricorderà quando l’acqua si andava a prendere alla fontana, di solito nella piazza del paese, oppure in un punto strategico di qualche contrada. Io d’estate andavo, col mio caldarino di alluminio, alla pompa pubblica, vicino alle idrovore, perché quella era una zona di bonifica recente, il mare era a due passi e l’acqua, effettivamente, sapeva un po’ di sale, ma allora nessuno se ne accorgeva.
Ovunque fosse l’acqua, si formavano allegri crocchi, si chiacchierava, i bambini giocavano, qualche volta si litigava per la fila, ma i n linea di massima era una piacevole sosta nelle fatiche della giornata. Poi l’acqua è arrivata in tutte le case, le fontane hanno riacquistato una funzione solo estetica, e ai secchi sono succedute le bottiglie, prima in vetro, poi semplicemente in plastica, leggere e trasparenti. Occhieggiavano dagli scaffali dei supermercati, e nessun carrello della spesa “grossa “ne era sprovvisto. A poco a poco l’acqua del rubinetto è stata relegata a scopi meno nobili, come lavare piatti verdure, e i bimbi di oggi si stupiscono che si possa anche bere. Ma da qualche anno qualcosa è cambiato, e nei vari paesi hanno cominciato a nascere le casette dell’acqua, dove, come nelle vecchie fontane, si può attingere il prezioso elemento, sia al naturale sia gasato, e in più bello fresco. L’acqua è quella dell’acquedotto, quindi anche del rubinetto, sottoposta a severi e attenti controlli che ne garantiscono la purezza, indicando con precisione la presenza dei vari elementi costitutivi.
Anche Binasco ha voluto la sua casetta, ricavata ristrutturando la vecchia pesa pubblica, in un’ottica di recupero ambientale attento anche ai particolari. (enerd) 27 l’inaugurazione, presenti le scolaresche, ciascuna con una scorta di simboliche gocce blu, raffiguranti qualità e usi dell’acqua, vicario e insegnanti della scuola primaria, il maresciallo dei carabinieri, una rappresentanza della Protezione Civile, e numerosi binaschini, invogliati anche dalla bella giornata di sole.
Il sindaco e gli assessori sono arrivati in corteo dal castello, con tanto di gonfalone, e la cerimonia di inaugurazione è cominciata. Il sindaco ha brevemente illustrato le caratteristiche dell’opera, e ha poi lasciato la parola al presidente della TASM, (tutela ambientale sud milanese) la società pubblica operativa che realizza e manutiene gli impianti di depurazione delle acque civili e industriali del sud Milano. Questi ha ricordato come sul nostro territorio esistano già 24 casette, alle quali fanno riferimento circa 500mila abitanti. Ricordando come un recente referendum abbia ribadito che l’acqua deve restare un bene
pubblico, il presidente ha sottolineato l’importanza di un uso corretto e consapevole di questa ricchezza, che troppo spesso diamo per scontata, e che dovremmo invece preoccuparci di tutelare.
I bambini hanno ascoltato con grande attenzione, e sicuramente saranno ottimi ambasciatori presso le loro mamme, invitandole ad andare alla casetta dell’acqua, e non al supermercato per la scorta settimanale ( del resto negli Stati Uniti praticamente non esiste acqua minerale come da noi, l’ho cercata vanamente in una torrida estate in nord Carolina, e mi hanno spiegato che loro hanno solo una gasatissima acqua francese, che però vendono come medicinale, a un prezzo astronomico).
Infine don Gianni ha benedetto il novello impianto, e l’acqua novella è sgorgata allegra e argentea, tra gli applausi festosi di tutti i presenti. Il gazebo preparato l) a fianco offriva a tutti una bella merenda, senz’acqua però, quella veniva da sola!
Nel pomeriggio, passeggiando sotto ai portici, ho visto nella vetrina dei casalinghi un bel cestello giallo (il mio colore preferito) con 6 bottiglie di vetro e chiusura a scatto: mi son lasciata tentare e con il mio fresco acquisto mi sono recata alla casetta. C’era un gruppetto di persone, intente a riempir bottiglie: in breve ho rivissuto l’atmosfera della mia infanzia , chiacchiere, giochi di bambini e l’immancabile “guardi che c’ero prima io…”

VALERIA ACQUARONE

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