Da dove provengono i modi di dire milanesi

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Ecco alcuni dei modi di dire milanesi che ci possono riportare alle tradizioni della città così come era vissuta qualche decennio fa

Milano, 12 ottobre 2021 – Vi siete mai chiesti quale sia la provenienza di alcuni modi di dire sopravvissuti alle generazioni? Moltissimi di questi permettono tutt’oggi di esprimere concetti in maniera metaforica, permettendo di far passare un messaggio in maniera diretta e semplice. D’altra parte, nonostante Milano sia mutata enormemente, certe cose non cambiano mai. Abbiamo scelto alcuni di questi per analizzarli e scoprirne insieme la provenienza e il significato.

Le carte

Al giorno d’oggi è possibile divertirsi in tantissimi modi, ma una distinzione si può delineare subito ed è quella netta tra tutto ciò che è possibile attuare alla classica maniera e quello che si può fare grazie alle nuove tecnologie. In questo caso, se qualche tempo fa erano necessari computer costosi per divertirsi anche soltanto ad un gioco di carte, oggi basta invece avere uno smartphone.

Se poi si aggiunge anche l’emozione della scommessa, la soddisfazione è raddoppiata, così come succede grazie ai casinò online legali in Italia. Questi permettono di puntare a Baccarat, Sette e mezzo o Poker, ma anche di giocare con Roulette e Slot Machine. Per trovare il provider più adatto si possono sfruttare le recensioni presenti su Casinos.it, individuando così i migliori casinò online con autorizzazione AAMS (ora ADM, Agenzia delle dogane e dei Monopoli). La ricerca potrà essere effettuata sulla base di informazioni importanti come il supporto dei metodi di pagamento (tra carte di credito Mastercard, Visa, Postepay, portafogli digitali Neteller, Skrill ed altro), i bonus di benvenuto e le offerte disponibili per i nuovi iscritti. Rimanendo in ambito di gioco e di carte, vediamo i modi di dire più famosi di questo ambito:

Avegh cattiv gioeugh in man”. Letteralmente “Avere brutte carte in mano” e metaforicamente, non avere modo di competere all’altezza con i propri avversari, essendo quindi svantaggiati.

Avè faa ona bella giugada”. Significa “avere fatto una bella giocata”, ma può essere usato in generale per affermare di essersi divertiti.

Gli animali

Sono moltissimi i detti basati sugli animali che tramandano una saggezza da non sottovalutare. Alcune caratteristiche permettono di creare delle metafore davvero interessanti per un utilizzo valido ancora oggi.

Avegh la pascènza de on bò”. Ovvero “Avere la pazienza di un bue”, animale grosso e generalmente calmo, che a volte si fa anche comandare senza troppa fatica.

Question de lana de càvra”. Che significa “Questioni di lana di capra”, così come alcune discussioni che non portano da nessuna parte.

Andà cont el cavall de San Francèsch”. Significa “Andare con il cavallo di San Francesco”, il santo che si era spogliato di tutto ed era rimasto… a piedi!

L’acqua

I Navigli sono sempre uno dei punti nevralgici della città di Milano e in passato erano il centro di moltissime attività cittadine, dal commercio, alla difesa, al rifornimento di acqua di molte zone. Per questo l’acqua è entrata in molti modi di dire milanesi e rimane tutt’oggi una parte significativa del linguaggio.

Negà in d’òn cugiaa d’acqua”. Riportato similmente anche nell’italiano moderno, è l’emblema del trovarsi in difficoltà per cose di poco conto: annegare in una goccia d’acqua.

L’oil el stà de soravia de l’acqua”. Ovvero “L’olio sta sopra l’acqua”, allo stesso modo la verità verrà sempre a galla.

L. M.

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