Lombardia. “Fine vita non è a tema di competenza regionale”: le dichiarazioni dei politici

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 19 novembre 2024 – “Mi sembra che il voto sia andato in una certa direzione, qualcuno ha votato a favore, qualcuno ha votato contro, quindi la libertà di coscienza c’è stata” ma ad ogni modo sul fine vita “sicuramente c’è la necessita di un intervento nazionale” e su questo “non ci sono dubbi”.

Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in Consiglio regionale dopo che l’Aula ha approvato una pregiudiziale di costituzionalità per quanto riguarda il pdl ‘Liberi subito’ sul fine vita, ribadendo che non è un tema di competenza regionale.
Fontana, che era presente alla votazione – “quando ci sono voto sempre, mi sembra doveroso” – ha sottolineato che in Aula “non si è entrati” nel merito ma si è discussa solo la pregiudiziale: “L’Aula ha deciso che questa è la strada che deve essere seguita.

Riceviamo e pubblichiamo i comunicati ricevuti in merito al tema del “fine vita”:

Lombardia, Fine vita: Roggiani (PD), centrodestra incapace di governare

“Sul fine vita in Regione Lombardia una destra ipocrita e irresponsabile decide di non decidere. Di fronte a un tema così delicato, che tocca la dignità delle persone, preferisce nascondersi dietro pregiudiziali di costituzionalità anziché assumersi le proprie responsabilità di governo. Questo atteggiamento è l’ennesima conferma di una giunta distante dai bisogni reali dei cittadini. Il Partito Democratico ha proposto soluzioni concrete per colmare il vuoto normativo, garantendo sicurezza ai pazienti, rispetto per il personale sanitario e il diritto all’autodeterminazione. La maggioranza invece ha scelto di schierarsi contro i diritti delle persone più fragili. E’ il fallimento di una destra che sa solo dire ‘no’, incapace di ascoltare, incapace di decidere, incapace di governare”.

FINE VITA IN LOMBARDIA, ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI: “DALLA MAGGIORANZA DI FONTANA ATTO DI IRRESPONSABILITÀ. AIUTEREMO CHI NE HA DIRITTO A OTTENERE IL ‘SUICIDIO ASSISTITO’”

Dichiarazione di Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Filomena Gallo e Cristiana Zerosi, a nome del Comitato promotore di “Liberi Subito” e dell’Associazione Luca Coscioni:

“Il Consiglio regionale della Lombardia si è dichiarato incompetente a normare ciò che il Servizio sanitario regionale già è obbligato a fare: dare risposta a chi chiede di essere aiutato a morire. La decisione presa dalla maggioranza di Attilio Fontana (eccetto il Consigliere Giulio Gallera) è un atto di irresponsabilità nei confronti delle persone malate e dei medici, privati di ogni garanzia sui tempi e sulle modalità per chiedere e ottenere l’aiuto alla morte volontaria.

La questione che Fontana e i suoi si illudono di scaricare su altri continuerà a gravare sul Servizio sanitario lombardo, che ha comunque il dovere di rispettare la sentenza “Cappato-Dj Fabo” della Corte costituzionale intervenendo “prontamente” come stabilito dalla stessa Corte nel 2024. Un “dovere” dimostrato anche dalle numerose condanne subite dalle Asl che si sono rifiutate di farlo.

L’assenza di scadenze definite per legge determina lunghi tempi di attesa, come i 2 anni attesi da Federico Carboni e Laura Santi, e come sta accadendo anche in Lombardia con il recente caso di una persona malata che ha atteso 6 mesi prima di avere la conferma di possedere tutti i requisiti, senza avere ottenuto alcuna garanzia ora sulle modalità dell’autosomministrazione. 

Come Associazione Luca Coscioni continueremo ad aiutare le persone che lo chiederanno a far valere i loro diritti, a denunciare nei tribunali i ritardi nelle risposte del Servizio sanitario e ad aiutare anche materialmente chi ne ha diritto a ottenere l’autosomministrazione del farmaco per il “suicidio assistito” in Lombardia.

Ringraziamo le 8.181 persone che hanno reso possibile, con la loro firma, il dibattito sulla legge regionale “Liberi Subito” e tutte le Consigliere e Consiglieri regionali che non hanno nascosto la testa sotto la sabbia e che erano pronti a esprimersi nel merito”.

FINE VITA, DI MARCO (M5s): «Centrodestra sceglie di nascondersi e affonda la proposta di legge dei cittadini»

Nicola Di Marco (Capogruppo M5s Lombardia): «Oggi in Aula si è svolto un dibattito surreale. Mentre il centrodestra affossava il progetto di legge sul fine vita, sottoscritto da ottomila lombardi, nascondendosi dietro alla scelta di non decidere, fuori di qui i nostri operatori sanitari già lavorano per rispettare quanto disposto dalla sentenza della Corte costituzionale, che riconosce il diritto di accesso alle procedure per il fine vita a chi si trova in determinate condizioni.

Decidendo di non decidere, Regione Lombardia ha scelto di abbandonare chi si trova in condizioni di estrema sofferenza. Abbiamo chiesto che queste persone non siano lasciate sole. La politica ha il dovere di decidere e legiferare, non di scappare di fronte alle proprie responsabilità come fatto invece oggi dal centrodestra» così il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Regione Lombardia, Nicola Di Marco, al termine del dibattito sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata dal centrodestra al progetto di legge di iniziativa popolare “Liberi Subito”, per garantire tempi certi di accesso alle procedure per l’assistenza al fine vita, secondo quanto disposto dalla sentenza della Corte costituzionale.

Scurati (Lega): “Sinistra smetta di prendere in giro i lombardi. Legiferare sui diritti civili è competenza esclusiva dello Stato. Vita è dono da tutelare sempre”

Milano, 19 novembre 2024. “Il tema del fine vita è una questione che tocca nel profondo la nostra umanità, i nostri valori e la nostra società. È un tema di natura etica sul quale peraltro la Lega ha da tempo lasciato libertà di coscienza ai suoi rappresentanti nelle istituzioni, compresa quella di Regione Lombardia”

“Proprio per questo motivo un argomento di così alto valore va affrontato con serietà senza prese in giro: i diritti costituzionali possono essere definiti esclusivamente tramite la normativa statale. Bene, quindi, l’approvazione della pregiudiziale al progetto di legge sul fine vita, che io ho votato convintamente a favore: le Regioni non sono competenti nel legiferare su una materia che tocca anche questioni di Codice penale ed è semmai competenza dello Stato e quindi del Parlamento legiferare”.

“Nelle numerose audizioni tenute in questi mesi in Regione Lombardia, e come ribadito anche dal Prof. Nicolò Zanon giudice emerito della Corte costituzionale, la legislazione regionale in queste materie verrebbe impugnata e dichiarata incostituzionale creando ulteriore confusione”.

“La sinistra la smetta quindi di prendere in giro i cittadini lombardi speculando senza vergogna su un tema così delicato come il fine vita. Personalmente reputo comunque che la vita sia un dono prezioso da tutelare sempre, fin dal concepimento, e che le famiglie e i malati andrebbero sostenuti in un percorso difficile e doloroso come quello della malattia. Abbiamo il dovere di supportare i pazienti con tutte le modalità possibili anche attraverso l’uso delle cure palliative per allievare in tutti modi la situazione in cui si trovano a vivere”.

Così Silvia Scurati consigliere regionale della Lega in merito alla votazione della pregiudiziale sul progetto di legge sulle “Procedure e tempi per l’assistenza regionale al suicidio medicalmente assistito”.

FINE VITA,ROSATI (AVS): «Ancora una volta la destra in Regione rifiuta di assumersi le proprie responsabilità e impedisce la discussione ponendo la pregiudiziale di costituzionalità al progetto di legge di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito. Una vergogna istituzionale»

Milano, 19 novembre 2024 – «Ancora una volta la destra al governo della Regione rifiuta di assumersi le proprie responsabilità, impedendo la discussione in Aula del progetto di legge 56 di iniziativa popolare sul suicidio medicalmente assistito, proposto dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2019».

È questo il commento di Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra.

«È la plateale dimostrazione di come la destra populista che governa la Regione non ascolti la voce dei propri cittadini e le loro concrete e reali esigenze. Ma neppure risponde alle richieste del personale sanitario, che chiede di operare in presenza di norme chiare».

«La destra, ancora una volta, lascia alla magistratura il compito di rispondere alle richieste delle persone malate, che chiedono il rispetto della sentenza della Corte Costituzionale. Decide di non intervenire su una materia di competenza del legislatore regionale. Una vergogna istituzionale».

«Così facendo la destra non fa il bene delle istituzioni e della politica; non fa il bene della democrazia, che ne esce indebolita».

«Infine, la Regione delega il compito di decidere a quella magistratura che la stessa destra non manca di attaccare, quando legittimamente interviene su materie scomode per i sovranisti e i populisti nostrani».

Redazione

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