Riforme, Pd Lombardia, Piemonte e Veneto presentano proposta per autonomia cooperativa

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Roggiani: “Modello che guarda all’Europa e non a Pontida. Con legge Calderoli Italia irrilevante”

(Mi-lorenteggio.com) Milano, 19 ottobre 2024 – Si è conclusa a Brescia l’assemblea congiunta del Partito Democratico di Lombardia, Piemonte e Veneto alla presenza
di rappresentanti regionali, parlamentari nazionali e amministratori locali, intitolata “Per unire il Paese, per un’autonomia cooperativa. No alla legge Calderoli”.
Nel corso dell’assemblea è stato votato il documento che costituisce la proposta del Partito democratico di Lombardia, Piemonte e Veneto, per un modello di autonomia cooperativa che prevede il rafforzamento della rappresentanza delle autonomie locali in Parlamento e la modifica dell’articolo 117 della Costituzione per garantire sotto la competenza statale materie cruciali come energia e istruzione, istituendo di una commissione tecnica per gestire le risorse regionali in modo trasparente e coordinato.

“Proponiamo un modello di autonomia cooperativa – ha dichiarato Silvia Roggiani, segretaria regionale Pd Lombardia, concludendo i lavori dell’Assemblea – che mette al centro i Comuni e i diritti dei cittadini. Non c’è un nord contro un sud. Oggi qui in questa assemblea c’è un nord che decide di assumersi non solo un protagonismo ma anche una responsabilità per unire il paese, portarlo in Europa e fare da ponte con il Mediterraneo”.

“La nostra visione di autonomia – ha aggiunto la Segretaria Regionale lombarda – non guarda a Pontida ma
all’Europa perché, con gli attuali conflitti a livello internazionale, è lì che dobbiamo guardare se vogliamo che le nostre regioni e il nostro paese tornino a essere e ad avere un ruolo forte. Se passasse la legge Calderoli – sottolinea – l’Italia diventerebbe irrilevante in Europa e incapace di affrontare le sfide globali. Di fronte a una destra che parla alla paura e alla rabbia delle persone, noi vogliamo parlare, anche con questa nostra proposta, al cuore, ai bisogni, alle aspirazioni delle persone. Deve essere chiaro a tutti che la parola LEP non è un acronimo grigio e burocratico ma riguarda i diritti delle persone, riguarda i servizi come le mense, la scuola, il trasporto pubblico locale e la vita quotidiana. È questa la sfida che è al centro della nostra proposta e del nostro documento”.

Redazione

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