Fastidi in gravidanza: quando può essere utile il ricorso all’osteopatia?

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Milano, 16 ottobre 2024 – Durante la gravidanza sono molti i cambiamenti e gli adattamenti che avvengono nel corpo della donna; al di là degli aspetti psicologici, sono note le modifiche a carico del sistema muscolo-scheletrico che, tra le altre cose, inducono inevitabili cambiamenti posturali.

Se alcuni di questi cambiamenti non sono che minimamente avvertiti dalla gestante, altri possono essere causa di fastidi più o meno accentuati; è per esempio molto difficile che la donna non avverta mal di schiena durante i nove mesi di attesa, ma le problematiche sono diverse.

Disturbi in gravidanza: non sempre si può ricorrere alla medicina convenzionale

Nel periodo della gravidanza, in molti casi il ricorso alla medicina convenzionale non è sempre possibile; non sono infatti numerosi i farmaci che possono essere assunti dalle gestanti poiché molti principi attivi possono risultare dannosi per il feto.

In diverse situazioni, però, si può ricorrere ad approcci manuali, privi di sostanziali effetti collaterali, come per esempio quello proposto da Chiara Fenaroli osteopata per gravidanza nei suoi studi di Desio e di Milano.

Dato che la gravidanza porta inevitabilmente con sé alcune condizioni fastidiose, cerchiamo di capire quali possono essere affrontate con l’osteopatia, medicina complementare che può aiutare la donna in stato interessante ad affrontare gravidanza e parto con maggiore serenità e minore dolore. 

Osteopatia: quali sono i disturbi trattabili con l’osteopatia?

Sono diversi i disturbi tipici della gestazione che possono essere trattati con l’approccio osteopatico che, ricordiamo, è esclusivamente manuale: non sono contemplati infatti né il ricorso a medicinali né il ricorso a terapie strumentali.

Come accennato, un disturbo comunissimo nelle donne incinte è il mal di schiena; in particolare la gestante può avvertire dolore nella zona superiore o centrale della schiena (dorsalgia) e/o nella zona lombare (lombalgia).

Anche il dolore nella zona cervicale (cervicalgia) è un problema comune e lo stesso può dirsi della fastidiosissima sciatalgia (infiammazione del nervo sciatico che provoca un notevole dolore), delle parestesie agli arti inferiori, della ritenzione idrica e della sensazione di pesantezza a livello pelvico.

Nelle gestanti che sperimentano un eccessivo aumento di peso alcune di queste problematiche possono causare fastidi ancor più accentuati.

Quando si può intervenire con l’osteopatia?

I disturbi riportati in precedenza sono più comuni a partire dal secondo trimestre di gravidanza ed è per questo motivo che di norma l’intervento dell’osteopata viene richiesto dopo alcuni mesi dal concepimento, ma non tutti i casi sono uguali.

Obiettivo dell’osteopata è quello del ripristino dell’equilibrio muscolo-scheletrico. La zona nella quale più comunemente si interviene è quella della schiena.

Importanza della prima visita

Quando si ricorre all’osteopata la prima visita ha una notevole importanza. È quella nella quale l’osteopata, dopo aver analizzato accuratamente la situazione, suggerisce alla paziente il percorso da intraprendere.

Nel corso della visita la paziente deve illustrare con dovizia di particolari i disturbi che avverte, la sua attuale condizione di salute generale e anche tutta la sua storia clinica e quella dei suoi familiari.

Quante sedute sono necessarie?

Ogni donna in gravidanza è un caso a sé stante e non si può dire a priori quante saranno le sedute necessarie; di solito, ma non è una regola, occorrono dalle 4 alle 8 sedute per risolvere determinate condizioni.

Dopo la gravidanza, osteopata e paziente possono valutare l’opportunità di sedute supplementari.

L. M.

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