VERSO MILANO CORTINA 2026, L’ARCIVESCOVO SCRIVE AGLI SPORTIVI
NELLA TERZA LETTERA DOPO QUELLE DEDICATE ALL’ECCELLENZA E ALL’AMICIZIA, MONS. DELPINI SI CONCENTRA SUL VALORE OLIMPICO DEL RISPETTO
«MI PIACEREBBE CHE TUTTI GLI ATLETI POSSANO DIVENTARE PERSONE MIGLIORI, CON L’OBIETTIVO ALTO DI COSTRUIRE UNA CITTÀ CHE INCARNI LO SPIRITO DELLE OLIMPIADI E ASSOMIGLI A UN NUOVO VILLAGGIO OLIMPICO»
(mi-lorenteggio.com) Milano, 15 ottobre 2024 – Si è svolto ieri sera nell’oratorio don Bosco di Abbiategrasso (MI) il tradizionale incontro diocesano del mondo dello sport, alla presenza di dirigenti, allenatori e atleti delle società sportive – amatoriali e professionistiche – attive sul territorio ambrosiano.
Per l’occasione è stata anche presentata la Lettera agli sportivi dell’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, che ha come titolo “Respect”. Si tratta della terza “puntata” di una serie che negli anni scorsi ha affrontato i temi dell’«eccellenza» e dell’«amicizia». Nella nuova lettera l’Arcivescovo sottolinea il valore olimpico del «rispetto» – inteso come «un modo di guardare che riconosce nell’altro e nell’altra la dignità di persona unica, inviolabile, meritevole di stima, promessa di incontro e di buone relazioni».
«L’atleta che pratica quello sguardo che è “rispetto” evita di fermarsi al difetto che si può notare negli altri – continua l’Arcivescovo -, compagni di squadra e avversari: non si sente autorizzato a imporre una etichetta (piccolo, grasso, straniero, ecc.), tanto meno nella pratica di sport paraolimpici. Un atleta con disabilità merita uno sguardo rispettoso e di ammirazione: dimostrerà quanto vale, non quanto gli manca».
Riferendosi alla figura dell’allenatore mons. Delpini ricorda che questi «ha la responsabilità di educare a questa disciplina dello stile che insegna le regole e impone che siano osservate, non solo per evitare penalità, ma per attenzione alle persone».
Conclude l’Arcivescovo: «Mi piacerebbe che tutti gli atleti possano essere persone che, proprio per il fatto di essere sportive, diventano persone migliori, con l’obiettivo alto di costruire una città che incarni lo spirito delle olimpiadi e assomigli a un nuovo villaggio olimpico, dove i valori prendono forma nella vita delle persone e nei loro gesti: si curano infatti di sé per dare il meglio nello sport e nella vita (excellence, eccellenza), sono attenti a costruire buone relazioni con gli altri (friendship, amicizia), si prendono la responsabilità di aver cura degli altri e del mondo (respect)».
La pubblicazione di queste tre lettere si inserisce nel progetto triennale “Orasport on fire tour”, pensato dalla FOM in vista delle Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026: una proposta che coinvolge oratori, società sportive e scuole di ispirazione cristiana in un percorso per rileggere i valori olimpici alla luce del Vangelo, mirando alla crescita integrale della persona.
Durante l’incontro ad Abbiategrasso è stata accesa la speciale fiaccola di “Orasport on fire tour” che sarà affidata ai rappresentanti della pastorale giovanile degli oratori del decanato di Abbiategrasso: l’ulteriore tappa di un itinerario che sta toccando tutto il territorio ambrosiano attraverso le sette Zone pastorali e i 63 decanati della Diocesi.
Nei prossimi mesi la fiaccola di “Orasport on fire tour” percorrerà gli altri sei decanati della Zona pastorale VI (Trezzo sull’Adda, Melegnano, Treviglio, Rozzano, Melzo, Peschiera Borromeo – San Donato). In questi territori saranno contestualmente attivate esperienze formative e sportive coinvolgendo ragazze e ragazzi con il contributo di campioni dello sport olimpico e paraolimpico invitati a testimoniare le loro esperienze con video e incontri in presenza.