(mi-lorenteggio.com) Milano, 8 ottobre 2024 – Il 30 settembre 2024, nella magnifica sala Wimbledon dell’ASPRIA HARBOUR CLUB di Via Cascina Bellaria, 19 di Milano, ha avuto luogo la presentazione del libro “PRINCIPIA-Il prezzo della libertà” di Principia Bruna Rosco, condotto brillantemente dal dott. Guglielmo Marchesi e con l’interessante intervento del prof. Maurizio Bossi.
Il dott. Marchesi, con molto tatto e competenza, ha rivolto le domande giuste affinché emergesse il perché la Rosco ha scritto un libro il cui elemento principiale è la sua vita artistica, ma l’intera narrazione ruota attorno alla scoperta della sua malattia e come questa viene gestita e vinta.
La libertà ha il suo prezzo – esordisce Marchesi affermando che, per sentirsi libera, la Rosco ha pagato il suo lasciando gli studi a undici anni e mezzo, per lavorare dall’età di dodici anni, riprendendo gli studi a diciotto anni alle serali e rubando la cultura da chi la possedeva perché, seppur nella sua giovane età di undici anni, aveva già capito che solo la cultura l’avrebbe resa libera.
Foto di con il Generale Camillo de Milato alla presentazione del libro“L’incursore”
Qual è il significato di libertà – chiede il conduttore alla Rosco.
“Questo significato- risponde l’autrice del libro – è stato reso più palese con la frase riportata sul retro della copertina: “La vita ha un vero significato solo se si è persone libere”. Questa frase non è mia – dice l’autrice – ma del generale Camillo de Milato, il quale, da grande Comandante delle FF.AA, ora Presidente dell’Osservatorio di Milano e dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano, per rendere palese questo significato a lui è bastata questa frase, mentre io ho dovuto scrivere un libro di oltre 500 pagine”.
Il presentatore le ha chiesto come mai le sue amicizie sono per lo più nelle Forze Armate.
“Nella conoscenza di questo particolare Mondo, ho scoperto Grandi Ufficiali delle Forze Armate formati da uomini con una grande umanità, pertanto, ho sentito il desiderio e il dovere di far partecipe anche il Mondo Civile e viceversa”.
Perché ha scritto questo libro? – le ha chiesto ancora il conduttore della serata.
“Ho voluto fare un viaggio lungo la memoria della storia della mia vita che ho percorso per lasciare una traccia di quanto ho fatto e, soprattutto, ho voluto far capire a chi ha delle gravi malattie che si può e si deve lottare, ma la lotta non si deve limitare a fare solo un percorso medico, ma di vita. Il cervello deve essere distratto da sé stesso; non si deve pensare assiduamente alla malattia, ma pensare alla vita che si vive, che ci aspetta, alle cose belle che potremmo fare, continuare a progettare, a lavorare e, cosa molto utile, fare un viaggio attraverso le proprie memorie, scrivendole”.
La dott.ssa Kora Montemagno, giovane nipote della scrittrice, su espresso desiderio della Rosco è venuta dalla Danimarca, dove sta frequentando il dottorato in neuroscienze, per recitare alcuni canti del libro La Divina Commedia di Dante Alighieri, che ha accompagnato tutta la narrazione:
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza.
Questo canto è la sintesi del profondo pensiero di Dante, che considerava la ricerca e il conseguimento delle virtù e della conoscenza, cioè del sapere trascendente, la vera ragione dell’esistenza umana.
Il dott. Marchesi, ha fatto presente che in questi quattro anni che ci sono voluti alla Rosco per giungere alla remissione della malattia, pur con tutto il dolore psicologico e fisico, lei ha continuato a svolgere tutti i compiti di prima e forse molto di più, vivendo con la solita positività e felicità. Infatti, in questo periodo ha aperto un nuovo e più grande studio di pittura nella famosa zona Baggio, ha dipinto, ha scritto articoli e questo lungo e poderoso libro che consta più di 500 pagine.
Il dott. Marchesi ha chiesto alla Rosco qual è stato lo spunto che ha dato inizio a questo libro?
“Erano parecchi mesi che cercavo di iniziare a scriverlo senza riuscirci – afferma la Rosco – Poi, il 12 gennaio 2022, nella ricorrenza del settecentenario della morte di Dante, il prof. Bossi mi ha chiesto di scrivere qualche pensiero su Dante sulla chat del Circolo. Siccome la Divina Commedia mi aveva sempre accompagnata fin dal primo romanzo che ho scritto, questa richiesta mi ha dato l’ispirazione a continuare a ispirarmi ad essa e a intercalare i miei pensieri con alcuni dei suoi canti”.
Era presente il Generale dei Carabinieri Basilio Viola che le ha chiesto se questo libro potesse essere utile alle persone di mezza età.
“Certo – ha risposto la Rosco – la mezza età è una linea di confine che ci separa dalla terza età che ha la propensione ad allontanarsi dalla società, pertanto, il mio è un monito a non isolarsi, ma a circondarsi di amici che in molti casi ti salvano perché, come ha detto anche Papa Francesco ”nessuno si salva da solo”. E io sono stata salvata dalla scienza medica, dalla famiglia e dagli amici”.
Marchesi ha proseguito chiedendo alla scrittrice chi fosse l’ispiratore del suo nuovo romanzo “Un tuffo nel Medioevo” che ha annunciato.
“Grazie alla conoscenza e all’amicizia del generale dei Carabinieri Basilio Viola che è il Gran Priore d’Italia dei Cavalieri della Croce di San Lazzaro di Gerusalemme e alla mia passione per i Cavalieri Templari, mi ha dato l’ispirazione per fare un tuffo nel Medioevo. Per questo motivo, quanto prima possibile, mi recherò in Basilicata per cercare le origini di questo Ordine Cavalleresco che si presume sia nato nella mia cittadina d’origine”.
Era presente il Generale Samuele Valentino, medico-scienziato-scrittore che le ha dedicato delle bellissime parole che lei ha tenuto ad apporre come una delle prefazioni sul suo libro. Emblematica è la frase che lui le ha scritto: “Una storia che ricomincia sempre e non finisce mai, proprio come il tuo nome sta ad indicare: Principia!”.
Erano presenti le sue due più care amiche: la dott.ssa Marilena Ganci e la Magistrato dott.ssa Jole Milanesi con le quali, oltre che amiche, sono socie fondatrici di “Legalità e Società Civile Lions Club”. Sono attivissime anche nell’Associazione contro la violenza alle donne che la Magistrato ha aperto qualche anno fa. La Rosco ha fatto presente che sarà molto vicino a questa Associazione avendo a sua volta subito un tentativo di violenza, mai rivelato.
Era presente l’Ispettore Capo della Polizia Penitenziaria Angelo Candreva, che si è così espresso “E’ da vent’anni che conosco la Rosco ed è sempre la stessa persona che vede il bicchiere mezzo pieno. Un grande grazie va anche al marito Giuliano che ormai anche lui è come lei e, quindi, i ringraziamenti e i complimenti vanno parimenti estesi pure a Lui”.
La serata è continuata con l’interessante intervento del Prof. Maurizio Bossi, il quale ha spiegato l’elemento attorno al quale ruota l’intera narrazione della Rosco: La medicina narrativa.
Infatti, si è soffermato su due argomenti: medicina narrativa e metamemorie, argomenti affini al perché della narrazione del libro presentato e alla personalità della Rosco.
Per quanto riguarda le metamemorie, il prof. Bossi ha parlato della scrittrice francese Marguerite Yourcenar che ha scritto le Memorie di Adriano, spiegando quanto esse siano necessarie per la nostra crescita psicologica in quanto ci permettono di imparare, di conservare i ricordi e di consolidare o rafforzare ciò che abbiamo già imparato. In definitiva, il senso della metamemoria è la conoscenza di noi stessi che ci permette di avere un’identità.
Il prof. Bossi si è soffermato sugli aspetti positivi di scrivere la propria esperienza di malattia per imparare ad approcciala in maniera più consapevole oltre che ad essere utile anche agli altri che si trovano nelle stesse condizioni.
“Questo tipo di narrazione – prosegue il prof. Bossi – oltre al beneficio psicologico che si riceve, consente al medico di rapportarsi meglio con il paziente in modo da diagnosticare in modo corretto e migliore la patologia di cui soffre”. Anche oggi, al tempo della “intelligenza artificiale”, l’approccio sanitario, nella prevenzione e nella cura della persona, deve essere declinato in un recupero della “antropofilia” e della personalizzazione che sta, da sempre, alla base della cura.
Il prof. Maurizio Bossi ha affascinato tutti i presenti, incantando, come sempre, con il suo interessante e istruttivo intervento che ci ha aperti a un nuovo modo di cura: approcciarsi alla scrittura, scrivendo e descrivendo la propria malattia. Il libro, dunque, offre un’occasione per riflettere sulla medicina del futuro.
A proposito della medicina narrativa e delle metamemorie, la Rosco ha affermato che:“Non sapevo di essere in possesso della metamemoria e neppure di scrivere un libro di medicina narrativa. Con questo libro ho creduto di lasciare ai posteri uno scritto pieno della mia arte, riempito di ricordi e di amici che vanno oltre l’arte. Avevo inteso fare un viaggio nella mia vita per lasciare un testamento ai posteri e, scrivendo e descrivendo l’iter della mia malattia, ho cercato di essere utile a chi versa nelle mie stesse condizioni di salute.
Erano presenti le sue amiche Bruna Brembilla già Sindaco di Cesano Boscone e Assessore alla Provincia di Milano, e Lilia Di Giuseppe, già Vicesindaco di Cesano Boscone, molto impegnate contro la violenza alle donne e in molte altre realtà sempre in difesa delle donne. Inoltre, la Di Giuseppe è stata la prima che ha scritto un articolo sull’arte della Rosco: “C’è un’Artista fra di noi”, che la Rosco ha molto apprezzato.
Era presente anche lo scrittore Marco Ponzi che nell’anno 2023 ha vinto il Premio Cimitile e divenuto “Il personaggio dell’anno 2023”.
Era presente lo scrittore Niccolò Licata, già Comandante della Stazione dei Carabinieri di Assago, che si è complimentato con la Rosco per la sua opera affinché possa essere un esempio per tutte le donne libere. ”La libertà non ha prezzo, lo hanno dimostrato molte donne pagando con la vita la loro ribellione”.
Erano presenti il Colonnello Carmelo Tribunale Presidente G.S.A. e l’Avv. Edilberto Giannini con le loro rispettive consorti.
Era presente la famiglia della scrittrice: Kora Montemagno, Tiziana Cera, Ted Redelmeier, Yari Montemagno e Giuliano Cera. Mancava il figlio Donato Cera e la sua famiglia che non sono potuti venire perché impegnati nei tornei di tennis della figlia Martina Cera.
È stata una serata magica. La Rosco rivolge un grande grazie al dott. Guglielmo Marchesi per la sua delicatezza e bravura. Infatti, i presenti lo hanno molto apprezzato per aver magnificamente presentato la Rosco e il suo libro in quanto, in alcuni tratti, si sentiva il coinvolgimento emotivo con la storia del libro.
Un grande grazie la Rosco lo rivolge al prof. Maurizio Bossi per il suo magnifico intervento e per averle proposto di presentare il suo libro in un luogo d’una bellezza ed eleganza ineguagliabile.
Un altro grande grazie lo rivolge a Nadia Testa che si occupa dell’organizzazione degli eventi nella stupenda struttura dell’ASPRIA HARBOUR CLUB di Milano, per aver professionalmente e stupendamente organizzato l’evento, permettendo alla Rosco anche di esporre cinque delle sue opere pittoriche, le quali hanno dato la dimensione artistica della stessa.
La serata letteraria è terminata con l’arrivederci alla prossima presentazione che avverrà il 23 Ottobre 2024 presso la UTE MILANO GALLERIA nell’ambito dell’apertura del Caffè Letterario. In presenza Via Carcano – Parrocchia Santi 4 Evangelisti – oppure su piattaforma Zoom.
Non poteva mancare la dedica sui libri venduti e con il brindisi finale tra la gioia e l’allegria di tutti, sorpresi dalla bellezza della location, dall’organizzazione e soprattutto sono rimasti impressionati dagli invitati e dalle dimostrazioni di affetto verso la scrittrice in quanto era evidente nelle loro parole e nei loro sguardi la stima che hanno per lei.
Vittorio Aggio
P.S.: Le fotografie sono state a cura di Sergio Frezzolini di ALBUM ITALIA.