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INTITOLAZIONI. INAUGURATO IL GIARDINO DEDICATO A BONAVENTURA “VENTURA” FERRAZZUTTO

A ottant’anni dalla deportazione e uccisione del partigiano socialista la cerimonia d’intitolazione del giardino in via Uberto Visconti di Modrone, dove aveva sede l’Avanti!


 

 
(mi-lorenteggio.com) Milano, 2 ottobre 2024 – Da oggi il piccolo giardino in via Visconti di Modrone 11, dove negli anni Venti aveva sede la redazione dell’Avanti!, è stato intitolato a Bonaventura “Ventura” Ferrazzutto, partigiano ed esponente politico del Partito socialista italiano, deportato a Mauthausen e morto nel castello di Harteim il 4 ottobre del 1944. 
Alla cerimonia hanno partecipato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, il presidente del Municipio 1, Mattia Abdu, i rappresentanti delle associazioni Anpi e Aned e della Fondazione Kuliscioff e la nipote Franca Ferrazzutto.
 
“Per non dimenticare la figura di Ferrazzutto e onorare la sua memoria in questo importante anniversario, Milano ha scelto il giardino tra le vie Visconti di Modrone e Marziale, dove negli anni Venti la redazione dell’Avanti! intraprendeva la sua lotta contro il fascismo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. Un luogo legato a doppio filo al nome di Bonaventura Ferrazzutto, che fu amministratore del quotidiano dal 1920 al 1926 e che, in quel ruolo, ma non solo, difese la libertà e i diritti di tutti gli italiani a costo della sua stessa vita”.
 
Biografia
Nato a Venezia il 5 marzo 1887, morto al castello di Hartheim (Austria) il 4 ottobre 1944, fu un politico socialista e partigiano.
La famiglia di Ferrazzutto aveva origini friulane, proveniente da Cisterna di Coseano (UD). A Venezia, suo padre Ventura gestiva una trattoria in Calle dei Fabbri. Bonaventura frequentò le scuole commerciali e si unì giovanissimo al movimento socialista. Nel 1912 divenne segretario di Giacinto Menotti Serrati, una figura di spicco dell’ala massimalista del Partito Socialista Italiano (PSI), nonché direttore del settimanale “Secolo Nuovo” e segretario della Camera del Lavoro di Venezia.
Quando, nel 1914, Serrati fu nominato direttore dell’“Avanti!”, Ferrazzutto lo seguì a Milano nel 1915. Qui sposò la veneziana Elvira Pillon, che in seguito divenne dirigente del movimento delle donne socialiste, e instaurò stretti rapporti con esponenti socialisti come Angelica Balabanoff e Claudio Treves. Attivo nel “Soccorso Rosso” e alla Camera del Lavoro di Milano, fu lui a occuparsi della stipula dei primi contratti nazionali di lavoro e a dirigere l’amministrazione del quotidiano del PSI. Anche quando il riformista Pietro Nenni subentrò a Serrati alla direzione del giornale, Ferrazzutto mantenne il suo incarico.
Nel 1922, dopo che le squadre fasciste distrussero la sede del giornale, passò a lavorare per la Angelo Rizzoli Editore, dove divenne direttore amministrativo. Dieci anni dopo, nel 1932, fondò un’azienda chimica con Domenico Viotto a Milano, che divenne presto un importante centro della lotta antifascista. Con la caduta di Mussolini nel 1943, fu tra i promotori della creazione del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN).
Iniziò così il periodo della lotta clandestina, durante il quale si impegnò a salvare ebrei e antifascisti ricercati, oltre a partecipare alla Resistenza, in cui più di trenta giornalisti del quotidiano socialista persero la vita. Il 9 ottobre 1943, Ferrazzutto, noto come “Ventura”, fu arrestato dalla Gestapo nella sua casa di Milano a seguito di una delazione. Dopo una breve detenzione a San Vittore, venne deportato a Mauthausen, dove riuscì a formare un Comitato di Liberazione Internazionale che intraprese azioni di grande rilievo. Successivamente venne trasferito al castello di Hartheim, dove i prigionieri venivano sottoposti a terribili esperimenti scientifici. Ferrazzutto vi morì all’età di 57 anni.
Il giornale socialista annunciò la sua morte in prima pagina il 1° maggio 1945. A Marghera, una sezione del PSI fu intitolata a suo nome, così come la Federazione Socialista di Milano. Una lapide lo ricorda nell’ex stabilimento editoriale milanese di via Civitavecchia, oggi via Angelo Rizzoli.

Redazione

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