(mi-lorenteggio.com) Milano, 14 Settembre 2024 – Una grande festa di popolo di tutte le ‘piccole’ società sportive è quella che si è vista oggi in piazza del Duomo a Milano in occasione del “CSI Day: 80 anni di società sportive che hanno fatto la storia”. Un’opportunità per accendere i riflettori sul servizio educativo delle 630 società sportive affiliate al Centro Sportivo Italiano che da anni accompagnano generazioni di atlete e di atleti a crescere come donne e uomini.
Realtà attive in tante comunità e in tanti oratori che “non sono solo società sportive – spiega Massimo Achini, presidente del Csi Milano – ma agenzie educative delle quali l’Italia intera dovrebbe essere orgogliosa”.
Nel “villaggio sportivo”, grazie anche al supporto dei 200 volontari presenti, migliaia di ragazzi hanno potuto provare ogni tipo di sport: calcio, basket, pallavolo, baseball, scherma, ginnastica, arrampicata, atletica, bocce e persino il golf e il tiro alla fune con i campioni europei provenienti dalla Valtellina.
Ma lo sport è anche inclusione e sulla piazza più iconica della città si sono esibiti e sfidati le giovanili e la Nazionale Italiana Volley Sordi, le squadre di sitting volley, delle bocce e calcio integrati, gli atleti della scherma olimpica, paralimpica e non vedenti e il basket in carrozzina.
Tanti i momenti di grande interesse con partite davvero singolari: la partita della mondialità con atleti provenienti da 40 paesi diversi, quella della Nazionale Italiana Non Profit guidata dal CT Cesare Prandelli e l’attesissima sfida di calcio tra la Nazionale italiana sindaci e una rappresentanza della Curia milanese (9-4 il risultato finale) denominata “Don Camillo e Peppone”. A dare il calcio d’inizio la vicesindaco di Milano Anna Scavuzzo e l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini. “Era ora di fare qualcosa di concreto per il mondo dello sport – ha dichiarato l’Arcivescovo – che è incontro e crescita. Aiuta le persone a essere migliori e a stare meglio insieme. Promuove l’educazione integrale dei nostri ragazzi e la capacità di stabilire rapporti interpersonali e intergenerazionali, diventando piccolo laboratorio della vita adulta, nella società”.
A condividere questo momento di festa anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, “ La politica da sola non ce la può fare in tempi così complessi. Servono alleati e quando gli alleati sono come il Csi diventa tutto più facile. Loro fanno sport, ma anche educazione e integrazione. Il loro ruolo è importantissimo, lo hanno fatto per 80 anni e noi sicuramente saremo al loro fianco anche in futuro”. Insieme a lui il prefetto Claudio Sgaraglia “L’attività sportiva è importante, insegna e prepara non solo a gestire le proprie ansie ma anche a conoscere meglio le proprie capacità e a migliorare l’autostima e il rapporto con gli altri. I ragazzi fanno amicizia, escono dell’isolamento sviluppando valori etici di comprensione, collaborazione e rispetto per gli altri, valori che sono importantissimi”.
In piazza anche il presidente di Coni Lombardia Marco Riva, “Dobbiamo ringraziare questo tipo di iniziative che promuovono i valori sportivi, come tutta la squadra del CSI. La diffusione dei valori dello sport si riflette in questo palcoscenico incredibile. È una bella festa dello sport, in cui affermare anche i valori olimpici: l’amicizia, il rispetto e le eccellenze. Il CSI – ha aggiunto il presidente del Coni – fa parte della nostra famiglia, siamo contenti della relazione con il Coni, quindi complimenti perché saper educare oggi è qualcosa di fondamentale”.
Tra i tornei disputati oggi in Piazza Duomo, grande attenzione per quelli dedicati a Giacinto Facchetti, Gianluca Vialli ed Emiliano Mondonico, tre grandi personaggi dello sport cresciuti in oratorio, da sempre vicini al CSI in veste di importanti esempi dal punto di vista educativo.
La Winners Cup, invece, che ha visto una rappresentanza di medici e infermieri degli ospedali di Milano e Monza giocare accanto ai ragazzi in cura presso i reparti di oncologia pediatrica, vinta ai rigori dall’Istituto Nazionale dei Tumori.
Tantissimi gli ex campioni presenti alla manifestazione, atleti che hanno fatto la storia della pallavolo come Andrea Zorzi e Claudio Galli o della pallacanestro come Dino Meneghin piuttosto che del calcio italiano come Bergomi e Baresi.
“Alla fine della giornata possiamo dire – conclude il presidente – che il CSI può fare la differenza e lo ha fatto trasformando la piazza in un grande villaggio di festa. Usciamo da piazza Duomo non tanto con una vittoria, ma con una certezza: essere ancora più convinti che di fronte a questo vuoto esistenziale ed educativo dei giovani lo sport può fare la differenza. Rilanciamo subito sul piano dei sogni con l’idea di partire con le Olimpiadi degli oratori. Il CSI non si ferma con oggi e ritorneremo ancora con altre iniziative come questa”.
Redazione