(mi-lorenteggio.com) Roma, 30 agosto 2024 – “Ho scritto una lettera al Sindaco di La Maddalena per chiedere di fermare le uccisioni dei cinghiali ibridi che potrebbero essere già in atto in questo momento sull’isola di Spargi, nell’arcipelago di La Maddalena” afferma Eleonora Evi, deputata del Partito Democratico.
“Introdotti sull’isola dall’uomo, oggi sempre piú confidenti perchè attirati dal cibo dato da turisti e bagnanti, 80 cinghiali ibridi vivono sull’isola disabitata. Fino all’inevitabile incidente. Ma a pagare non possono essere gli animali.
Perchè solo oggi il parco emette ordinanza per vietare di dare cibo ai cinghiali e multe salate a chi non rispetta il divieto? E quindi perchè uccidere alcuni esemplari, prima che questa misura, come altre non curente, possano essere prese in considerazione e portare risultati?
Mi unisco alle tante voci che si stanno levando in queste ore, al fianco di molte associazioni che da tempo propongono soluzioni alternative nel rispetto di esseri senzienti.
I cinghiali non hanno alcuna colpa. Sindaco si fermi e non li uccida!” scrive la deputata EVI sui social e che nella lettera indirizzata al sindaco Fabio Lai fa riferimento alle misure alternative non cruente, da un lato quelle preventive, tra cui, in particolare una puntuale e diffusa informazione rivolta a turisti e bagnanti riguardo alle modalità di convivenza e rispetto della fauna selvatica per vietare, ad esempio, di fornire loro cibo. “La notizia che il Parco nazionale dell’arcipelago di La Maddalena proprio oggi abbia emesso un’ordinanza con cui vieta di dare da mangiare ai cinghiali, come tentativo di ridurre “l’interferenza tra la fauna selvatica e i fruitori del Parco” e ridurre quindi i rischi di aggressioni, spesso dovute a un comportamento sbagliato delle persone, è certamente una misura importante, probabilmente tardiva, che, con il dovuto controllo del rispetto del divieto, potrebbe portare a miglioramenti rapidi e significativi della convivenza tra uomo e cinghiale ibrido” rileva Evi che aggiunge “Inoltre, anche in considerazione della peculiarità del contesto insulare, dal momento che si tratta di animali presenti su un’isola e dunque naturalmente confinati, l’appello a valutare la possibilità di ricorrere alla somministrazione di vaccini immuno-contraccettivi, per ora in fase di sperimentazione, che possono interferire con la fertilità degli animali, consentendo di contenere il numero di esemplari presenti sull’isola.” Conclude la deputata.
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