(mi-lorenteggio.com) Milano, 23 agosto 2024 – Regione Lombardia è pronta ad avviare un progetto per la digitalizzazione dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS), stanziando 2,6 milioni di euro nell’ambito del programma FESR 2021-2027. L’iniziativa punta a preservare, valorizzare e rendere accessibile a un pubblico più ampio il ricco patrimonio documentario dell’Archivio.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato l’assessore alla Cultura, Francesca Caruso – è garantire la conservazione e l’accessibilità del patrimonio dell’AESS, con particolare attenzione alle nuove generazioni. Crediamo che l’innovazione sia uno strumento importante per custodire e diffondere la nostra eredità culturale. Questo progetto rappresenta un passo significativo in questa direzione”.
L’AESS, fondato negli anni Settanta su iniziativa di Roberto Leydi, è un centro pubblico dedicato allo studio, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale immateriale delle comunità lombarde. Dal 1972, l’Archivio ha raccolto una vasta documentazione fotografica, sonora e scritta, grazie a indagini etnografiche sul campo e all’acquisizione di fondi documentari da collezioni private, enti e associazioni. Questo corpus, in continuo aggiornamento, documenta le tradizioni culturali del territorio lombardo.
A partire dal 1978, i materiali fotografici sono stati organizzati in fondi specifici.
Il primo è stato il Fondo Mondo Popolare, che raccoglie i servizi fotografici prodotti dalle campagne di rilevazione dell’AESS. Negli anni Ottanta e Novanta, sono stati acquisiti fondi storici e contemporanei di grande rilievo. Tra questi, il Fondo Simone Magnolini, con circa 44.500 oggetti tra negativi su lastra, pellicola e provini su carta baritata (uno specifico tipo di carta fotografica) , realizzati tra il 1985 e il 1986, che documentano paesaggi, architetture storiche e vita rurale nelle province di Brescia e Bergamo.
Altri fondi di rilievo includono il Fondo Ernesto Fazioli, con circa 2.300 supporti tra lastre in vetro, negativi e stampe originali che documentano la vita cremonese dal 1920; il Fondo Scrocchi, con circa 10.000 supporti, tra stampe, negativi su vetro, pellicola e albumine, realizzati con tecniche fotografiche del tardo Ottocento e dei primi decenni del Novecento; e il Fondo Arno Hammacher, che raccoglie circa 90.000 supporti tra lastre negative in vetro, pellicole, diapositive e provini a contatto, documentando temi come paesaggi, architettura, scultura, lavoro agricolo, cantieri urbani e design.
Di particolare interesse sono anche il Fondo Ricerca De Martino, che documenta una ricerca sonora e visiva nell’area del fiume Adda; il Fondo Valle Imagna, con circa 1.700 stampe fotografiche raccolte da Alberto Cima nelle collezioni familiari della valle bergamasca; e il Fondo Osserva.Te.R., con oltre 1.000 immagini in vari formati, realizzate per il progetto Osservatorio del Territorio Rurale, avviato dalla Direzione Agricoltura della Regione Lombardia e da URBIM nel 1997, con contributi di autori come Gabriele Basilico e Francesco Jodice.
L’AESS continua a espandere le sue collezioni con nuove acquisizioni. Tra queste, il Fondo Paul Scheuermeier, con ricerche condotte in Lombardia per l’Atlante Linguistico ed Etnografico Italo-Svizzero (AIS 1919-1935); il Fondo Riccardo Schwamenthal, il primo a documentare i retroscena delle ricerche etnografiche in Lombardia; e il Fondo Luigi Ghisleri, che raccoglie campagne fotografiche sui rituali e il paesaggio agricolo dell’area cremonese realizzate negli anni Settanta.
Tra le acquisizioni più recenti spiccano il Fondo Jacqueline Vodoz, con servizi realizzati tra il 1953 e il 1958 sulla società civile dell’epoca; il Fondo Maurizio Buscarino, dedicato al teatro popolare; e il Fondo Giuseppe Morandi, che documenta volti, case, cascine e mestieri della Bassa Padana.
Il patrimonio fotografico complessivo dell’AESS supera un milione di immagini e include circa 60.000 file digitali di immagini storiche e contemporanee. Il progetto ‘Digital Archives’ mira a digitalizzare e valorizzare queste collezioni, rendendole accessibili a un pubblico più vasto e facilitandone la consultazione attraverso piattaforme digitali moderne. Gli obiettivi includono la digitalizzazione delle collezioni seguendo standard internazionali per garantire qualità e interoperabilità, la catalogazione dei documenti digitalizzati, la loro integrazione nelle banche dati regionali, la pubblicazione su piattaforme web aggiornate per una fruizione semplice e moderna, il miglioramento delle infrastrutture digitali per uno storage sicuro e accessibile, e lo sviluppo di strutture dati per facilitare la gestione e l’interoperabilità con sistemi nazionali ed europei.
“La digitalizzazione dell’AESS – ha sottolineato Caruso – non solo contribuirà a preservare il patrimonio culturale lombardo, ma offrirà nuove opportunità di accesso per ricercatori, studenti e pubblico. Le nuove piattaforme digitali renderanno questo patrimonio più fruibile, promuovendo la conoscenza della cultura immateriale lombarda anche oltre i confini regionali”.
Il progetto sarà realizzato in collaborazione con ARIA S.p.A., responsabile delle infrastrutture digitali per Regione Lombardia. Inoltre, sono previste collaborazioni con l’Università di Milano-Bicocca e l’Università degli Studi di Milano per sviluppare progetti di ricerca e formazione legati al patrimonio culturale immateriale.