“AGRICOLTORI E PARCO TICINOSI CONFRONTANO A MORIMONDO”

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Magenta 25 giugno 2024 – Nell’ambito delle celebrazioni dei  50 anni di istituzione del Parco, il 3 luglio2024 dalle 9 alle 16.00 –  nella prestigiosa cornice dell’Abbazia di Morimondo – si terrà un Convegno sull’agricoltura nel Parco. Sarà l’occasione per raccontare un po’ di questa storia ma, soprattutto,  per fare qualche riflessione che consentirà anche di focalizzare il ruolo svolto dal Parco nel contesto agricolo e, con il supporto di grandi esperti, di tracciare nuove esigenze e nuove opportunità. Al convegno sarà presente anche Alessandro Beduschi, Assessore Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Regione Lombardia.

“Il dialogo è sempre lo strumento migliore per cercare di evidenziare i benefici che il Parco rappresenta per il mondo agricolo e per smussare qualche rigidità. Faccio parte ormai da cinque anni del Consiglio di Gestione del Parco del Ticino, in rappresentanza di tutte le Organizzazioni Professionali agricole”, spiega Silvia Bernini consigliere del Parco del Ticino con delega all’Agricoltura, che aggiunge: “Le aziende agricole che operano in un’area protetta sono tenute a rispettare le sue norme e ad interfacciarsi con l’Ente Parco in caso di richiesta di autorizzazioni.  Ritengo che il rapporto con il Parco non debba essere visto solo come un vincolo ma come un’opportunità’ di crescita e di sviluppo verso un’agricoltura più sostenibile volta a collaborazioni che valorizzano sempre il legame tra agricoltura e ambiente”.

 “Si tratta di tre esempi diversi fra loro – precisa Michele Bove, responsabile del settore agricoltura del Parco del Ticino – , ma tutti accomunati dall’impegno di fattori di produzione decisamente coerenti con le politiche agroambientali del Parco: il recupero di erbe rare per una produzione ad alto valore comunicativo, l’impiego di api per produrre miele e per fornire un servizio di impollinazione naturale delle piante del territorio del Parco e infine la valorizzazione di vecchie varietà rustiche di frumenti e altri cereali di panificazione per la produzione di pane, uno degli alimenti dell’uomo più antichi e più apprezzati”.

 LE GIORNATE IN CASCINA

Durante questo evento, come in tutti quelli promossi per celebrare i 50 anni del Parco, saranno presentati e offerti in degustazione i prodotti a Marchio Parco Ticino, vere e proprie eccellenze agroalimentari del nostro territorio e frutto della collaborazione tra Parco e aziende agricole.  Dopo la bellissima giornata del 16 marzo presso la Cascina Selva di Ozzero e i suoi formaggi di marcita, nei prossimi mesi verranno proposte altre Giornate in Cascina alla scoperta dei prodotti del Consorzio Produttori Agricoli Ticino e delle altre aziende a Marchio Parco Ticino.

Il 6 luglio a Golasecca , sarà la volta dei vini della Tenuta Tovaglieri, in autunno si proseguirà con le composte e i succhi di frutta e si terminerà con il riso e i risotti, prodotto e piatto principe del Parco del Ticino. Le aziende agricole a Marchio Parco Ticino continuano quindi ad essere un esempio di impegno reciproco, di sinergia e collaborazione tra il mondo produttivo agricolo e un ente che tutela le componenti ambientali e tutela e promuove tutte le forme di agricoltura che si integrano con queste componenti. 

TRE NUOVE IMPRESE AGRICOLE A MARCHIO PARCO ( elenco completo delle imprese a marchio a questo link: https://ente.parcoticino.it/il-marchio-parco-ticino/le-aziende-a-marchio/)

Proprio poche settimane fa sono state ammesse al Registro del Marchio Parco Ticino tre nuove imprese che producono e/o trasformano nel rispetto dell’ambiente: è il caso del TIGIN, liquore a base di erbe botaniche di aziende a marchio prodotto da TUMBLER SRL di Magenta (MI), del miele dell’APICOLTURA CONTINI MICHELE di Garlasco (PV) e delle farine da cereali antichi e rari per panificazione dell’AZ. AGR. MONTANARI DANIELA (Cascina Bullona) di Magenta (MI).

 “Si tratta di tre esempi diversi fra loro – precisa Michele Bove, responsabile del settore agricoltura del Parco del Ticino -, ma tutti accomunati dall’uso di pratiche agricole decisamente coerenti con le politiche agroambientali del Parco: il recupero di erbe rare per una produzione ad alto valore comunicativo, l’impiego di api per produrre miele e per fornire un servizio di impollinazione naturale delle piante del territorio del Parco e infine la valorizzazione di vecchie varietà rustiche di frumenti e altri cereali per la produzione di pane, uno degli alimenti dell’uomo più antichi e più apprezzati”.

Redazione

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