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Giovani e TV, cosa succede: la panoramica di Giovanni Pio Gravina

(mi-lorentteggio.com) Milano, 19 giugno 2024 – In un momento in cui gli smartphone, i tablet e i computer la fanno da padroni, quale posto occupa la televisione per i giovani? La domanda è sicuramente interessante e per cercare di sviscerarla al meglio abbiamo chiesto il parere di Giovanni Pio Gravina, consulente MarTech molto conosciuto.

Cominciamo col dire, spiega Gravina, che l’evoluzione tecnologica ha cambiato radicalmente il modo in cui ci si approccia ai media e i giovani, nati e cresciuti in questo contesto, stanno riscrivendo le regole dell’engagement televisivo.  

TV lineare vs. Connected TV: cosa preferiscono i giovani?

Quando parliamo di TV lineare facciamo riferimento al modello tradizionale di fruizione televisiva, in cui gli spettatori guardano contenuti trasmessi secondo una programmazione ben definita. Questo modello, seppur ancora molto presente, sta registrando una progressiva diminuzione di interesse tra le generazioni più giovani.

Dall’altra parte, la Connected TV, o TV connessa che dir si voglia, permette di accedere a contenuti on-demand tramite connessioni Internet offrendo una maggiore flessibilità nella scelta di cosa guardare e quando guardarlo. Questo modello, che include note piattaforme come Netflix, Amazon Prime e molte altre, sta progressivamente guadagnando terreno tra i giovani, che sicuramente apprezzano, tanto per fare un esempio pratico, la capacità di “binge-watch” (ovvero il guardare diversi episodi di una serie TV in successione) e la vasta selezione di contenuti disponibili.

Fra i tanti pregi della Connected TV si devono menzionare soprattutto i seguenti: libertà di scelta dei vari contenuti (non ci sono i limiti imposti dai palinsesti), migliore coinvolgimento degli spettatori e possibilità di interazione, esperienza senza interruzioni.

Tra l’altro questo modello di fruizione dei contenuti televisivi sta acquistando sempre più consenso anche nella fascia di età compresa tra i 40 e i 50 anni.

La ricerca di contenuti personalizzati e la fine dei palinsesti

Parliamoci chiaro, afferma Giovanni Pio Gravina, il motivo principale del lento, ma inesorabile declino della TV lineare è legato alla rigidità dei palinsesti. I giovani sono ormai abituati a una realtà nella quale tutto o quasi può essere personalizzato secondo le proprie preferenze. È quindi ovvio che trovino frustrante dover adattare il proprio tempo libero alla programmazione televisiva tipica della tv tradizionale.

Con la Connected TV è possibile, come abbiamo già accennato, cercare e guardare tutto ciò che si desidera in qualsiasi momento lo si desideri. È stata questa enorme libertà di scelta che ha portato a un cambiamento radicale nel modo in cui i giovani interagiscono con i contenuti televisivi, con una crescente preferenza per le serie televisive rispetto ai programmi tradizionali o ai film trasmessi in TV.

In buona sostanza, conclude Gravina, il panorama televisivo sta da tempo attraversando una fase di profonde trasformazioni che, in parte, sono guidate dalle abitudini e dalle preferenze del mondo giovanile. La TV lineare può tentare di adattarsi parzialmente a questa nuova realtà, ma c’è da scommettere che la Connected TV finirà per sovrastare e alla fine rimpiazzare il vecchio modello.

Potrà forse succedere più tardi di quanto possiamo pensare adesso, ma il destino della TV lineare sembra segnato. Con questa prospettiva, le emittenti e i produttori di contenuti televisivi dovrebbero considerare con grande attenzione questi mutamenti adattandosi alle nuove tendenze per restare rilevanti in un mondo che sta diventando sempre più digitale.

L. M.

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