Fino a giovedì 6 giugno è possibile candidarsi per prestare servizio alle elezioni di sabato e domenica
Milano, 3 giugno 2024 – Sono 1.042.286 le milanesi e i milanesi chiamati alle urne sabato 8 e domenica 9 giugno per le elezioni europee 2024.
Per la prima volta anche le studentesse e gli studenti fuorisede, quasi 5mila (4.979), potranno recarsi alle urne nel Comune di domicilio e a Milano potranno votare presso seggi speciali allestititi all’Università Cattolica e al Politecnico, esprimendo le proprie preferenze per le liste e i candidati della circoscrizione territoriale di origine. Oltre alle sezioni elettorali speciali, il Comune di Milano allestirà 1.248 sezioni in 162 scuole, per le quali Palazzo Marino dovrà reclutare 4.992 scrutatori e 1.248 presidenti di seggio.
C’è tempo fino a giovedì 6 giugno per presentare la propria candidatura al link
Per potersi candidare è necessario essere maggiorenni e possedere la cittadinanza italiana. Per ricoprire l’incarico di presidente di seggio è inoltre richiesto il possesso del diploma di istruzione secondaria di secondo grado.
In caso di chiamata a svolgere l’attività presso i seggi elettorali sarà corrisposto il compenso previsto dalla legge in materia, che per questa consultazione elettorale è di 138 euro per i presidenti e di 110,40 euro per scrutatori e segretari. Per i seggi speciali, invece, i compensi sono di 82,80 euro e 56,35 euro, rispettivamente per presidenti e scrutatori.
È online sul sito del Comune di Milano il mini-sito dedicato alle elezioni europee dove è possibile trovare le risposte alle domande più frequenti. Nella sezione “Dove si vota”, oltre che conoscere il seggio di votazione e il proprio collegio di riferimento, si può consultare l’elenco dei seggi oggetto di variazione e gli indirizzi aggiornati dei plessi dove recarsi a votare. Cittadine e cittadini interessati dalle variazioni (che possono votare con la tessera elettorale già in loro possesso) hanno ricevuto una comunicazione a casa inviata dal Comune; inoltre appositi cartelli affissi in corrispondenza dei plessi indicheranno il nuovo indirizzo al quale recarsi per votare.
Elettori ed elettrici devono presentarsi al proprio seggio con un documento di identità valido e la tessera elettorale: coloro che l’hanno smarrita o hanno esaurito gli spazi a disposizione possono recarsi, senza necessità di appuntamento, in una delle sedi anagrafiche o nell’Ufficio elettorale di via Messina 52.
L’Ufficio elettorale e il salone centrale di via Larga 12 sono aperti straordinariamente da oggi, lunedì 3, a venerdì 7 giugno dalle ore 8:30 alle 19, dalle 8:30 alle 23 sabato 8 giugno e dalle 7 alle 23 domenica 9 giugno.
Orari prolungati anche per le sedi anagrafiche decentrate, che resteranno aperte straordinariamente sabato 8 e domenica 9 giugno dalle 8.30 alle 17.
L’Amministrazione, come per ogni consultazione elettorale, ha messo a disposizione delle persone più fragili il voto assistito e quello domiciliare. Chi è in possesso di un certificato di invalidità rilasciato da Ats, assieme ad un documento di identità, può richiedere al Comune il trasporto gratuito ai seggi e il ritorno presso la propria abitazione. Informazioni su come farlo sono disponibili alla pagina dedicata.
Anche per queste elezioni, il Comune di Milano rinnova l’invito a presidenti di seggio, scrutatori e scrutatrici ad accogliere elettrici ed elettori in maniera inclusiva alle urne.
È infatti compito di chi si dedica alle operazioni di seggio garantire che a ciascuna persona, indipendentemente da età, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione o provenienza, sia permesso di esercitare questo diritto in tutta serenità.
Per promuovere questi diritti l’Amministrazione ha realizzato due video, disponibili qui.
Il primo, realizzato con la collaborazione di CIG Arcigay Milano, contiene un’indicazione ai presidenti di seggio affinché il giorno delle elezioni distribuiscano gli elettori e le elettrici in un’unica fila, anziché dividerli in file differenziate sulla base dei generi femminile e maschile.
I registri elettorali, per legge, sono divisi in base al genere e nella maggior parte dei casi avviene che i presidenti seguano questo criterio per gestire il flusso delle persone che si recano a votare. Si tratta di una pratica in uso da decenni ma che da diversi anni viene contestata perché discriminante e lesiva nei confronti delle persone transgender e non binarie. Mettersi in fila in base al genere assegnato alla nascita costringe, nei casi in cui esso non corrisponda alla propria identità o espressione di genere, a coming out forzati che possono sfociare in situazioni di imbarazzo o disgusto, a causa delle quali molte persone sono portate a scegliere di rinunciare al voto.
Per questo motivo, per la prima volta a partire dalle elezioni regionali 2023, l’Amministrazione comunale intende sensibilizzare chi presiede il seggio elettorale affinché, consapevole dell’impatto della divisione in uomini e donne, non distribuisca gli elettori in due file, tenga i registri vicini e proceda all’identificazione delle persone solo quando arriva il proprio turno, optando per una modalità non discriminante e maggiormente rispettosa dell’identità di genere di ciascuno.
Nel secondo video Giuseppe Arconzo, delegato per le Politiche sull’accessibilità del Comune di Milano, richiama l’attenzione sul tema del voto riservato a quegli elettori ed elettrici impossibilitati a votare in modo autonomo e sul loro diritto a farsi assistere in cabina da un accompagnatore.