Città metropolitana di Milano: al via il bando da 500mila euro per progetti di inclusione lavorativa

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A Palazzo Isimbardi le storie di chi ha già portato avanti attività concrete nelle proprie aziende; aperti i termini di adesione per la nuova annualità

(mi-lorenteggio.com) Milano, 23 maggio 2024. Inclusione sociale in azienda? Un esperimento che funziona. Lo testimoniano le esperienze delle imprese che hanno partecipato alla precedente edizione del bando (MI279) finanziato all’interno delle misure previste dal piano Emergo 2021 della Città metropolitana di Milano, nel quadro delle azioni previste da Regione Lombardia.

L’EVENTO

Una carrellata di case history di successo, illustrate a Palazzo Isimbardi nella mattinata di giovedì 23 maggio, nel corso di “Dialoghi per l’inclusione”, un’interessante occasione di confronto sulle buone pratiche inclusive nei luoghi di lavoro, durante la quale sono stati illustrati i risultati delle iniziative finanziate dalla Città metropolitana di Milano, dando voce ad esperienze e punti di vista dei protagonisti. L’obiettivo? Individuare soluzioni e strumenti che possano sostenere i processi di inclusione lavorativa delle persone con disabilità e creare ambienti di lavoro più solidali e accoglienti. Nove i progetti finanziati lo scorso anno, con un ampliamento del budget da 350.000 euro a 450.000 euro, oltre 80 imprese di diverse tipologie e dimensioni coinvolte. 

IL BANDO

Esperienze concrete per incoraggiare la partecipazione al nuovo bando aperto dall’ente di area vasta lo scorso 15 maggio, dal titolo “Azione di sistema – Supporto all’integrazione lavorativa delle persone con disabilità attraverso il sostegno alle realtà aziendali”. La misura è mirata a finanziare azioni di supporto al contesto aziendale, attraverso interventi rivolti prioritariamente al personale che lavora insieme alle persone con disabilità così da favorire l’orientamento a politiche di disability management e facilitare il rapporto tra la persona e l’ambiente di lavoro.

 Il nuovo bando, con un budget di 500 mila euro e di un finanziamento massimo di 60mila euro a progetto, è rivolto ad operatori pubblici e privati accreditati da Regione Lombardia per l’erogazione dei servizi al lavoro, che potranno candidarsi in partnership con operatori pubblici e privati parimenti accreditati a livello regionale per la formazione, associazioni delle persone con disabilità, associazioni dei datori di lavoro, organismi bilaterali e organizzazioni del privato sociale. Ciascun progetto deve prevedere un intervento su almeno tre diverse aziende. Queste ultime possono essere coinvolte sia nella fase progettuale, sia successivamente all’ammissione del progetto candidato (se interessate a partecipare all’esperienza, possono scrivere a programmazionemergo@cittametropolitana.mi.it per conoscere l’elenco dei progetti ammessi e icapofila di riferimento). Le candidature devono avvenire entro il 15 luglio sulla piattaforma SINTESI GBC all’indirizzo http://sintesi.cittametropolitana.mi.it.

STORIE DI INCLUSIONE AL LAVORO PROTAGONISTE CON LE IMPRESE

Silvia Bottinelli (Axxam S.p.A.), Silvia Gabbioneta (Nokia) e Laura Aportone (La Pulce Giorgia e l’Ape Gaia), moderate da Sara Ombrini, Responsabile Area Lavoro (A&I snc Onlus) hanno parlato di “Coinvolgimento e lavoro con il contesto aziendale”; mentre Alessandra Borroni (KONE S.p.A.) e Stefano Risolè (Château Monfort), moderati da Daniele Viola, Responsabile Politiche Attive del Lavoro (Consorzio Sir) si sono concentrati su “Il ruolo del tutor aziendale”. “Superamento degli stereotipi sulla disabilità in azienda” è stato il tema affrontato da Leonardo Bitetto (Johnson Controls) e Maria Fernanda Ruiz (Sephora), moderati da Giulia Messori, Coordinatrice Politiche Attive Area Disabilità (IAL Lombardia).

Dalle testimonianze è emerso come sviluppare una cultura inclusiva a tutti i livelli aiuti a trasformare l’organizzazione, facendo comprendere all’intero contesto aziendale che tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici sono esseri umani con difficoltà, limitazioni e necessità. Una cultura inclusiva consente di comprendere e supportare le diverse necessità del personale e di accogliere le sue eventuali inabilità, favorendo così la creazione di un ambiente lavorativo recettivo ai bisogni di tutti e di tutte, dove ogni individuo può contribuire al meglio delle proprie capacità. Questo processo favorisce anche il riconoscimento della condizione di disabilità delle persone già presenti in azienda. Si registra, inoltre, uno scambio reciproco di conoscenze e competenze tra i membri del personale, così come il loro riconoscimento del valore di ogni ruolo aziendale e delle diverse competenze e capacità presenti in azienda, favorendo in questo modo la collaborazione e l’innovazione. Le azioni cruciali? Formazione ad ogni livello, con processi di libera espressione ed esperienziali (come condividere una partita di ping pong), e un focus sulla crescita manageriale, e comunicazione, che deve essere inclusiva.

I risultati sono positivi con la creazione di ambienti lavorativi inclusivi per tutti e tutte, di un contesto che valorizza l’espressione e la condivisione di idee senza timori, la comprensione degli altri, la fiducia e la disponibilità ad accogliere le esigenze e i desideri di tutti e di tutte. Questo favorisce l’incremento della generazione di idee innovative. Fondamentale il ruolo del tutor aziendale per l’accompagnamento lavorativo e lo sviluppo personale delle persone con disabilità, perché può creare opportunità di relazione positive tra le persone con disabilità e il resto del contesto aziendale. Tale figura deve avere conoscenza delle disabilità per accorgimenti specifici, flessibilità e apertura ad ascoltare. Le aziende suggeriscono a chi vuole adottare questa figura di approcciarsi ai percorsi di inserimento delle persone con disabilità con una mentalità aperta e senza timori e suggeriscono di inserire questi percorsi nella vita quotidiana dell’azienda. Il tutor deve avere a disposizione tempo sufficiente e una rete di figure di supporto. Il suggerimento è, infine, di stabilire obiettivi chiari del percorso di sviluppo professionale della persona inserita ed essere pronti a rimodularli se necessario. Tanti i benefici, su tutti la creazione di un ambiente di lavoro più positivo e coeso. Il consiglio delle imprese è stato di partecipare al nuovo bando, considerando il percorso come occasione di crescita professionale e personale dell’intero contesto aziendale e non solo come adempimento legale.

Per saperne di più: https://ow.ly/tXPx50RSg2q

Redazione

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