Esposti quaranta disegni antichi e dieci incisioni, una preziosa selezione, da Leonardo alle Accademie, frutto di una ricerca internazionale. Inaugurazione oggi alle ore 18
(Mi-lorenteggio.com) Milano, 7 maggio 2024 – Da domani, mercoledì 8 maggio e fino all’8 agosto, nelle Salette della Grafica al Castello Sforzesco, è aperta al pubblico con ingresso gratuito la mostra “… per gitar diverse linee. Disegni a pietra rossa da Leonardo alle Accademie”, un nuovo appuntamento promosso da Comune di Milano-Cultura e Castello Sforzesco legato alla valorizzazione del patrimonio artistico della città che consentirà al pubblico di ammirare, tra gli altri, la celebre “Testa di Leda”, disegno attribuito a Leonardo da Vinci e custodito presso il Gabinetto dei Disegni. L’inaugurazione si svolgerà oggi, martedì 7 maggio, alle ore 18.
Frutto di un progetto di ricerca internazionale, cui hanno partecipato studiosi di università olandesi e ricercatori italiani, la mostra, curata da Michael W. Kwakkelstein e Luca Fiorentino, è una selezione di fogli eseguiti a sanguigna tra la fine del Quattrocento e il primo decennio dell’Ottocento, realizzati da differenti artisti, alcuni dei quali di grande importanza per la storia dell’arte italiana.
La sanguigna è una pietra naturale estratta in diversi luoghi d’Europa e utilizzata in differenti settori (dai disegni architettonici alla sartoria) e che, verso la metà del Quattrocento, divenne strumento artistico di larga diffusione. Importanti artefici, infatti, scelsero questo mezzo quale medium privilegiato per lo studio su carta dei loro primi pensieri: dallo schizzo allo studio anatomico, dal progetto d’insieme allo studio dei dettagli. Il mezzo della sanguigna vanta variegate possibilità d’impiego tecnico: linea di contorno e trattamento del chiaroscuro a incrocio, sfumato (tramite sfregamento delle dita sulla polvere, con lo sfumino o pressando la punta della sanguigna sul foglio), il famoso “red on red” di invenzione leonardesca (ovvero disegnare in rosso su un supporto colorato rosso), intrecciando a piacimento i mezzi grafici (pietra nera e rossa, gessetto, biacca, acquarello).
Si è dunque scelto di indagare tra le collezioni del Castello all’interno di un lasso cronologico ampio all’incirca quattro secoli: gli artisti lombardi hanno avuto più larga attenzione, potendo le raccolte civiche vantare nomi come Leonardo da Vinci, Francesco Melzi, Ambrogio Figino e anche i protobarocchi Cerano, Procaccini e Morazzone e infine i classicisti dell’Accademia come Giuseppe Bossi e Luigi Sabatelli.
Il percorso di mostra, che si snoda nelle due Sale della Grafica del Castello, vede le seguenti sezioni: Leonardo e la sua scuola, l’importante restauro di un Nudo accademico attribuito ad Andrea Sacchi, le tecniche (con materiali esposti e video), le differenti tipologie di disegno con fogli di scuola lombarda, romana, napoletana e veneta.
Nel catalogo che accompagna la mostra è stata anche avanzata qualche proposta attributiva, nella speranza di dar vita a un dialogo scientifico in grado di arricchire le collezioni pubbliche: Jacopo Ranzani (Institut National d’Histoire de l’Art, Paris) ha approfondito l’uso della pietra rossa nelle botteghe artistiche, Francesco Lofano (Università di Bari) ha studiato i pittori napoletani e il loro particolare utilizzo della sanguigna nel XVII secolo partendo da una nuova attribuzione di un foglio del Castello a uno dei più importanti artisti partenopei quale fu Bernardo Cavallino, Luca Fiorentino (Ricercatore, NIKI Florence) ha approfondito le tecniche grafiche utilizzate nella prima metà del Seicento a Milano, Alessia Alberti rende conto delle svariate collezioni dalle quali provengono i disegni esposti.
Il contributo degli studenti olandesi è stato possibile grazie al sostegno della Fondazione Amici del NIKI.
Il progetto grafico della mostra è stato realizzato dagli studenti della Civica Scuola d’Arte & Messaggio.
Redazione