Pedemontana, Negri (Pd): “Tratta B2: Regione intervenga subito per trovare soluzioni alternative alla imminente congestione”

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(mi-lorenteggio.com) Milano, 2 maggio 2024. “Dov’è Regione Lombardia sulla partita della tratta B2 della Pedemontana? Perché non assume un ruolo di regia per decidere come affrontare il nuovo progetto che porterà difficoltà colossali per il territorio che intende attraversare? Regione non è solo il socio di maggioranza della società Autostrada Pedemontana Lombarda, ma anche la principale istituzione dei cittadini lombardi. Il presidente Fontana e la sua Giunta pensino in fretta a soluzioni alternative e intervengano per risolvere un problema abnorme come quello del traffico e dello spostamento di persone e merci in questo snodo fondamentale del nord Milano”, sintetizza così Simone Negri, consigliere regionale del Pd, lo stato di fatto dopo l’audizione di stamattina, in V Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità, in merito allo sviluppo e alla realizzazione della Pedemontana nel tratto denominato B2 con il presidente della Provincia di Monza e Brianza, i sindaci di Cesano Maderno, in rappresentanza dei Comuni della tratta B2, e di Paderno Dugnano, il direttore generale di Autostrada Pedemontana spa, il responsabile delle attività di ricerca e progettazione Settore traffico e viabilità del Centro studi Pim.

“Sollecitata da diverse lettere, rimaste senza risposte, del sindaco di Paderno Dugnano, Ezio Casati, l’audizione ci ha permesso di capire meglio quello che accadrà di qui a poco. Entro l’anno dovrebbero partire le cantierizzazioni, che non è chiaro quanti anni andranno avanti e che renderanno l’asse Milano-Meda congestionato ben più di adesso. Ma il vero e proprio ‘Armaggedon’ si avrà a opera completata: la Pedemontana, a tre corsie, andrà a sovrapporsi alla Milano-Meda, che rimarrà a 2 perché ci è stato chiaramente detto che non ci sono risorse. Quindi, già si prevede un imbuto pericoloso. In più, il pedaggio verrà fatto pagare anche tra Bovisio Masciago e Lentate sul Seveso, dove poi inizia il tratto di Pedemontana già esistente e già a pagamento”, continua il dem.

“La nostra preoccupazione, assieme a quella di Casati e degli altri sindaci del territorio, è che per eludere il pedaggio, gli automobilisti usciranno dalla strada principale per trovare percorsi alternativi e a pagarne le conseguenze saranno i Comuni sulla tratta, bloccando in via sistemica tutta la zona a nord di Milano. A questa situazione di difficoltà si aggiunge il fatto che il tram è stato sospeso, deve partire il cantiere della metrotramvia che si intersecherà con i cantieri della Pedemontana, il trasporto su treno è notoriamente già ben oltre la saturazione, quindi il tema traffico salterà per aria, arrivando a una congestione assurda, fuori e sulla Pedemontana, quando andrà a regime”, insiste Negri.

“Ecco perché diciamo che Regione, dall’alto del suo ruolo in Pedemontana, deve prendere in mano la situazione e individuare già dalle prossime settimane soluzioni alternative, partendo da uno studio sul traffico attuale: da dove arriva, di che tipo è, dove va… Per quanto ci riguarda, riteniamo che solo il trasporto pubblico locale, quindi autobus e pullman, possa servire a liberare le strade. E poi la Giunta deve ragionare sul pedaggio sul nuovo tratto: è impensabile stare a guardare senza fare nulla anche su questo tema, molto sentito da pendolari, famiglie e imprese, trattandosi di una delle zone produttive più rilevanti d’Italia”, dice il consigliere Pd.

Per questo, il Gruppo regionale del Pd chiederà subito, anche in altre commissioni, “audizioni con gli assessori alla partita. Regione non è solo il committente dell’opera, ma deve pensare agli effetti di queste novità sulla viabilità a lungo termine, che invece di migliorare la situazione, ora come ora solo la peggiorerà”, conclude Negri.

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