«Altri hanno cambiato idea, io no». L’ex ministro Pagliarini: «L’ho pressato per candidarsi». Moratti: «Assieme portammo Expo, ora a braccetto in Europa»
(mi-lorenteggio.com) VARESE, 25 aprile 2024 – «Sono sempre stato un federalista liberale. Altri hanno cambiato idea, io no. In Forza Italia ho trovato la casa moderata dove posso rilanciare anche i valori che mi insegnò Gianfranco Miglio e su cui battagliava una tigre come Umberto Bossi». Così Marco Reguzzoni, presidente dell’Associazione Repubblicani e candidato come indipendente nelle liste azzurre del Nord-Ovest per le Europee, al lancio della sua campagna elettorale organizzato a Varese. Un’occasione, con 500 persone radunate a Ville Ponti, utile per unire il filo che lega la sua storia di già presidente della Provincia di Varese e capogruppo della Lega Nord al presente nelle fila forziste: «Quelli che votano per me non votano la Lega da tantissimo tempo. Ma il nemico non lo cerco nel centrodestra». Reguzzoni ha anche ricordato il forte legame con Silvio Berlusconi: «Nel complicato periodo dal 2010 al 2012, quando venne destituito da quello che non esito a definire un colpo di Stato, lo vedevo più di mia moglie. Siamo diventati amici, mi chiese tante volte di tornare in campo con lui, sono certo che oggi sarebbe contento di vedermi in lista per Forza Italia».
A confermare il forte significato federalista della candidatura di Reguzzoni, è stato l’ex ministro Giancarlo Pagliarini, che ha fatto sentire la sua voce attraverso un videomessaggio: «La scintilla è scoccata quando ho letto il libro scritto da Marco, dal titolo “Vento di cambiamento”. Per me è stata una scossa, quasi un capolavoro di politica. Parlava subito e tanto di federalismo. Così, da referente di Alleanza per l’Autonomia, ho detto ai miei amici che avremmo dovuto sostenerlo. Anzi, quando lo incontrai qualche mese fa, lui era molto dubbioso se rientrare in politica e io l’ho pressato per farlo».
A Varese si è presentata Letizia Moratti, candidata per Forza Italia nello stesso collegio di Reguzzoni. «Assieme – ha spiegato il già sindaco di Milano – abbiamo portato l’Expo in Lombardia e assieme andremo in Europa. Ci stanno a cuore temi comuni come la sicurezza, la gestione dell’ambiente senza posizioni ideologiche, la difesa dei nostri confini dall’immigrazione irregolare, ma anche l’introduzione di provvedimenti che favoriscano la crescita».
Marco Reguzzoni ha disegnato i punti chiave del suo programma: «Penso prima di tutto alla difesa della nostra produzione, perché l’industria, come l’agricoltura, sono il valore su cui fonda una nazione. Come ottenni in parlamento di far approvare la legge Reguzzoni-Versace sull’etichettatura tessile, a Bruxelles realizzerò un regolamento che ne estenda i principi a tutto il continente. Mi batterò per i dazi pur di fermare chi fa concorrenza sleale e inquina. Pretenderò che Malpensa torni centrale nello scacchiere internazionale. Non sarò la voce del territorio, ma il braccio operativo. Per questo ho voluto puntare sul Partito Popolare Europeo: solo lì, stando al governo, si può incidere».