Alla scoperta di Omobono Stradivari

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(mi-lorenteggio.com) Cremona, 24 aprile 2024 – Dallo scorso dicembre, un magnifico strumento di Omobono Stradivari, del 1710 circa, è esposto al Museo del ViolinoSabato 27 e domenica 28 aprile un incontro di studi e due audizioni speciali con il violino consentiranno di approfondire la figura del suo artefice, custode, seppur per breve tempo, della lezione del padre Antonio. Gli appuntamenti sono promossi dal Museo in collaborazione con l’Ufficio UNESCO del Comune di Cremona.

Il convegno, sabato alle 10, in sala Fiorini sarà occasione per rileggere in filigrana l’opera di protagonista della liuteria cremonese della prima metà del diciottesimo secolo. Interverranno Fausto Cacciatori, conservatore delle collezioni del Museo, il proprietario dello strumento, Ronald Patterson, e i ricercatori Giacomo Fiocco, del Laboratorio Arvedi di diagnostica non invasiva dell’Università di Pavia, e Raffaele Malvermi, del Laboratorio di Acustica Musicale del Politecnico di Milano. 

Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1737, i figli Omobono e Francesco proseguirono, seppur per breve tempo, l’attività della bottega Stradivari. A Omobono sono attribuiti diversi strumenti, forse in numero maggiore rispetto a Francesco, ma non risulta che egli ebbe mai un’etichetta a stampa, preferendo piuttosto usarne manoscritte. Il carattere dei due fratelli era diverso, e questo atteggiamento di fronte alle etichette lo rispecchia. Mentre Francesco, sempre presente e attivo in bottega, risulta essere stato fedele collaboratore del padre, Omobono pare avere piuttosto sviluppato quelle che oggi chiameremmo le pubbliche relazioni della famiglia, partecipando alle riunioni di più congregazioni e associazioni socio-religiose cittadine, talora finendo a ricoprire incarichi di responsabilità in alcuni di questi consessi.

Sabato e domenica, a mezzogiorno, Lena Yokoyama e il violino Omobono Stradivari saranno protagonisti, in Auditorium Giovanni Arvedi, di due brevi recital solistici onde si possano apprezzare le qualità timbriche dello strumento, “esempio bello e rappresentativo – si legge nella perizia di Beare Violins Ltd – del lavoro di Omobono Stradivari. È realizzato prendendo a modello la forma interna MS2, esposta al Museo, ed è probabile al taglio delle effe abbia contribuito lo stesso Antonio Stradivari”. Nel documento è peraltro esplicitamente citata la sua supervisione alla realizzazione dello strumento, per questo ritenuto anteriore al 1738 indicato dall’etichetta. Il dato è confermato dalla datazione della dendrocronologia: l’anno corrispondente all’anello più giovane del legno utilizzato per la tavola è infatti il 1704, quindi molto anteriore. “Sono rari – conclude Charles Beare – gli strumenti realizzati da Omobono durante il periodo d’oro del padre (1710-1720) e questo è il miglior esempio che abbiamo visto”.

Lo strumento appartiene al concertista Ronald Patterson; dal 1968 lo accompagna in una fulgida carriera artistica. Allievo di Eudice Shapiro e Jascha Heifetz, è stato konzertmeister dell’Orchestre Philharmonique de Monte Carlo, della Los Angeles Chamber Orchestra, della Houston Symphony, Denver Symphony, St. Louis Symphony e Miami Philharmonic. Come solista, camerista o prima parte orchestrale ha collaborato, tra gli altri, con Rostropovich, Ma, Lupu, Perahia, Rubinstein, Barenboim, Ashkenasy, Milstein, Francescatti, Oistrakh, Menuhin, Gitlis, Mutter, Szeryng, Zuckerman, Grumiaux, Kogan, Ricci, Stern, Rabin, Shaham, Zimmerman. Parallelamente alla carriera di interprete ha svolto intensità didattica come professore in prestigiosi Istituti di formazione, quali, tra gli altri, University of Washington, Rice University, Washington University di St. Louis, Stetson University, University of Miami.

L’ingresso all’incontro di studi è libero e gratuito, il biglietto per assistere all’audizione costa 10 Euro, con riduzione a 5 per i bambini di età inferiore a 11 anni, e può essere acquistato presso la biglietteria del museo oppure online sul sito vivaticket.com.

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