Cinque Riserve MAB UNESCO per una nuova visione comune del Grande Fiume

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Giornata storica per le Riserve MaB Unesco dell’asta del fiume Po che, da oggi, in una rete comune, potranno rappresentare una delle Biosfere Unesco più estese al mondo, unite per il futuro all’insegna di un progetto di salvaguardia e sviluppo del territorio. Sottoscritto il Protocollo d’intesa

(mi-lorenteggio.com) 15 Aprile 2024 – Il primo coordinamento tra Riserve MAB UNESCO su un unico grande fiume di rilevanza strategica quale il Po: questo è l’oggetto della conferenza stampa di presentazione del Protocollo d’Intesa che riunisce le cinque Riserve della Biosfera presenti lungo l’asta principale del fiume. Un documento sottoscritto sabato 13 aprile dai soggetti gestori delle rispettive Riserve e, in particolare, partendo da monte: per la Riserva MAB UNESCO Monviso dall’Ente di gestione delle aree protette del Monviso (Presidente Dario Miretti), per la Riserva MAB UNESCO Collina Po dal Comitato Esecutivo di Collina Po (il Presidente Francesco Tresso, assessore del Comune di Torino), per la Riserva MAB UNESCO Ticino Val Grande Verbano dal Parco lombardo della Valle del Ticino (la Presidente Cristina Chiappa), per la Riserva MAB UNESCO PoGrande dall’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po (il Segretario Generale Alessandro Bratti), per la Riserva MAB UNESCO Delta Po il Parco Regionale Veneto Delta del Po (Presidente Moreno Gasparini).

 “La firma del protocollo – afferma la Presidente del Parco del Ticino, Cristina Chiappa – è un’occasione importante per far nascere e crescere proficue forme di collaborazione e rafforzare con iniziative comuni il ruolo preziosissimo per la biodiversità svolto dal grande corridoio ecologico che unisce idealmente da est ad ovest tutte le nostre Biosfere. Guardando la mappa d’insieme, non si può che prendere atto del valore aggiunto rappresentato da un’azione sinergica sui temi tanto cari al Programma MAB – dalla prevenzione dei rischi idrogeologici alla salvaguardia delle specie vegetali e animali che condividono con l’uomo, al di là dei confini regionali e amministrativi, la loro casa lungo la grande pianura alluvionale padana”.

Tutte le Riserve della Biosfera all’interno dell’accordo hanno riconosciuto la stretta relazione dei propri territori con la presenza della risorsa idrica associata al reticolo idrografico del fiume Po, in termini di risorse ambientali, economiche, culturali e sociali. Da qui la necessità di sviluppare sinergie e collaborazioni al fine di garantire maggiore integrazione ed efficacia rispetto ai Piani d’Azione approvati nelle rispettive Riserve della Biosfera e, in termini più generali, ai progetti che le stesse sostengono, promuovono e patrocinano (sviluppo di scenari, interazione del sistema antropico con quello naturale, integrazione di diverse politiche e loro impatti, e così via). Il fiume Po rappresenta un mosaico complesso e variegato sotto vari profili, costituendo al tempo stesso un unicum imprescindibile che riunisce come un filo blu tutto il Nord del Paese. In questo particolare momento storico caratterizzato da grandi cambiamenti, non solo climatici, questa iniziativa rappresenta uno strumento di governance innovativo in grado di supportare lo sviluppo sostenibile dei territori rivieraschi e non solo, superando così la frammentazione amministrativa. Tutto quanto a supporto dell’attuazione di obiettivi di respiro internazionale, quali i 17 Goals di sostenibilità dell’Agenda ONU 2030 e i target del Piano d’Azione di Lima all’interno per il Programma Man and Biosphere (Uomo e Biosfera) dell’UNESCO.

Con la sottoscrizione dell’accordo, le cinque Riserve costituiscono inoltre un Tavolo di Coordinamento, la cui segreteria è in capo ad Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, con lo scopo di lavorare concretamente sull’implementazione delle azioni congiunte da mettere in campo. Tra le tematiche principali già individuate emergono le iniziative di educazione e partecipazione attiva delle nuove generazioni; il coinvolgimento di portatori d’interesse pubblici e privati, aziende del territorio e cittadinanza, attraverso l’individuazione di “Eco-attori” in grado di svolgere azioni di comunicazione e promozione di un patrimonio condiviso, contribuendo all’attuazione concreta della transizione ecologica; la raccolta di dati e informazioni necessari per aggiornare lo stato di attuazione dell’Agenda ONU 2030, mediante l’individuazione di “punti antenna” lungo l’asse del fiume Po, dalla sorgente al delta, per la condivisione di dati; la condivisione e partecipazione a progetti congiunti di valorizzazione e tutela della biodiversità e del patrimonio naturale associato alla presenza del fiume Po.

In particolare, il Tavolo di Coordinamento composto dalle cinque Riserve della Biosfera del Po, intende presentarsi all’interno della mostra “Change! Ieri, oggi, domani. Il Po” che sarà inaugurata ufficialmente a Torino, nella splendida e prestigiosa cornice di Palazzo Madama, il prossimo 27 giugno e resterà aperta fino al 13 gennaio 2025. La mostra ha lo scopo di raccontare la crisi climatica in modo efficace ed immediato, in un progetto espositivo di alto valore che possa essere compreso da ogni cittadino di ogni età, trasportando il visitatore in un viaggio che, partendo dalla Sala del Senato del Regno d’Italia di Palazzo Madama a Torino e dal fiume Po, consenta un significativo impatto in ogni città italiana ed estera, sviluppando, anche in forma emozionale e coinvolgente, temi che abbiano la capacità di connettersi anche a una dimensione culturale popolare. Il lancio di questa intesa tra le Riserve MAB UNESCO lungo il fiume Po, voluto proprio nel tratto centrale del fiume, nella città di Cremona già patrimonio UNESCO del saper fare liutario, rappresenta in senso figurato e reale la navigazione in corso sul grande filo blu che ricuce tutte le nostre varie realtà, passate, presenti e, soprattutto, future.

L’incontro, coordinato dal giornalista Andrea Gavazzoli, ha visto la presenza dei numerosi soggetti coinvolti che sono intervenuti grazie al contributo dei principali rappresentanti delle singole realtà: il Comune di Cremona con il Vicesindaco Leonardo Virgilio e l’Assessore  al Turismo, Commercio e Sicurezza Barbara Manfredini; UNESCO, Philippe Pypaert, Specialista di programma, Divisione di scienze ecologiche e della Terra; prof. Pierluigi Petrillo, Presidente del Comitato Tecnico Nazionale MaB UNESCOMinistero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direttore Generale Oliviero Montanaro; Direzione Generale per il patrimonio naturalistico; Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, Segretario Generale Alessandro Bratti;  Cattedra UNESCO di Educazione, Crescita ed Uguaglianza, prof. Patrizio Bianchi (video) e prof.ssa Valentina Mini;  Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Segretario Generale Enrico Vicenti (video). Di seguito la presentazione dell’Intesa e delle prime attività promosse a cura dei rappresentanti delle cinque Riserve  MAB UNESCO lungo il fiume Po a cura di:  Riserva MAB UNESCO Monviso – Dario Miretti Presidente Ente di gestione delle aree  protette del Monviso, Riserva MAB UNESCO Collina Po – Francesco Tresso Presidente del Comitato Esecutivo e  Assemblea della Riserva MAB UNESCO Collina Po e Assessore del Comune di Torino, Riserva MAB UNESCO Ticino Val Grande Verbano – Cristina Chiappa Presidente Parco  lombardo della valle del Ticino, Riserva MAB UNESCO Po Grande – Ludovica Ramella, Segreteria Tecnica Autorità di  bacino distrettuale del fiume Po, Riserva MAB UNESCO Delta Po – Moreno Gasparini Presidente Parco Regionale Veneto  Delta del Po. Intervento conclusivo anche di Regione Lombardia a cura della dott.ssa Monica Abbiati, Direzione generale Cultura – Progetti, sistemi e reti per la valorizzazione e lo sviluppo dell’attrattività del patrimonio culturale lombardo e dei Siti UNESCO.

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