(Mi-lorenteggio.com) Bologna, 12 marzo 2024 – Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza di quanto dormire bene sia essenziale per il benessere psico-fisico, con numerosi studi che hanno individuato la carenza di sonno come un fattore di rischio per molte patologie. L’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Sanità[1] di UniSalute ha dunque indagato come si dorma nel Bel Paese, interrogando anche un campione di cittadini milanesi: secondo quanto emerso, sotto la Madonnina dichiara di riposare male una persona su tre, e tra questi molti rinunciano a cercare dei rimedi per dormire meglio.
Il 34% dei milanesi, infatti, si dice “poco o per niente soddisfatto” della qualità del proprio sonno, con appena il 18% che dichiara di essere “molto” o “estremamente soddisfatto” del proprio tempo passato tra le braccia di Morfeo. I risvegli notturni risultano essere il disturbo del sonno più diffuso, con il 36% del campione che ne soffre spesso o ogni giorno. Altri problemi comuni sono il russare (33%), la stanchezza cronica (26%), la difficoltà ad addormentarsi (25%) e l’avere un sonno agitato (22%).
La maggioranza (64%) di chi soffre di questi disturbi rivela di non aver adottato alcun rimedio per le proprie problematiche notturne. Il restante 36% si è rivolto principalmente al medico di base (12%) o a soluzioni fai da te (12%), e in misura minore ha cercato rimedi in farmacia (7%) o consultato uno specialista del sonno (5%).
Secondo i milanesi, lo stress è la principale causa della scarsa qualità del loro sonno, con il 66% che lo indica come un fattore determinante. Uno su quattro (24%) punta il dito anche contro l’eccessiva esposizione agli schermi durante la giornata, mentre altri collegano le loro notti agitate con l’avere orari troppo irregolari (23%) o altri problemi di salute (23%).
Tra le buone pratiche per dormire meglio, quella più condivisa è andare dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, con uno su tre che cerca di avere questa regolarità (34%). Altre abitudini considerate favorevoli sono l’evitare di consumare cibi pesanti la sera (28%) e il bere infusi o tisane (20%). Uno su quattro (25%), inoltre, utilizza almeno saltuariamente app e dispositivi per il monitoraggio del sonno.
Andando infine a indagare più nel dettaglio le abitudini dei milanesi, UniSalute ha scoperto che sono mattinieri, ma leggermente meno rispetto alla media nazionale e alle altre città oggetto dell’indagine: ad esempio, solo il 48% dichiara di svegliarsi prima delle 7, contro il 52% nel campione nazionale. Allo stesso tempo, a Milano la fascia oraria più popolare per andare a dormire è quella tra le 22 e le 23 (il 36% si addormenta in questo orario), e non quella tra le 23 e mezzanotte come nel resto del Paese. In media le ore dormite sono comunque soltanto 6,9 a notte, dunque meno delle sette o otto ore ritenute ideali.
[1] Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a dicembre 2023 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli
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