L’8 marzo della Città metropolitana di Milano: un esempio virtuoso di PA per la conciliazione di carriera e famiglia

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Nella giornata internazionale della donna, convegno a Palazzo Isimbardi con tanti spunti di riflessione e un focus sulle politiche messe in atto dall’ente di area vasta per favorire parità  ed inclusione tra il personale

(mi-lorenteggio.com) Milano, 8 marzo 2024. Valorizzazione dei talenti al femminile, conciliazione dei tempi e parità di opportunità: la giornata internazionale della donna è, per la Città metropolitana di Milano, l’occasione per accendere i riflettori su un esempio virtuoso della pubblica amministrazione.

Venerdì 8 marzo, a Palazzo Isimbardi, il Comitato unico di Garanzia (CUG) dell’ente di area vasta, ha organizzato un convegno dal titolo “Donne ancora al bivio tra lavoro e cura parentale” per stimolare la riflessione sulla parità di genere del mondo lavorativo, partendo dall’esperienza della Città metropolitana di Milano e ampliando l’orizzonte con alcuni interessanti contributi dal settore privato e sindacale. Ad aprire la giornata, il vicesindaco Francesco Vassallo e il Segretario Direttore generale Antonio Sebastiano Purcaro, che hanno portato il loro saluto istituzionale. Ad introdurre l’intensa mattinata, carica di interessanti spunti di riflessione, Diana De Marchi, Consigliera delegata al Lavoro, Politiche sociali e pari opportunità della Città metropolitana di Milano, quindi spazio ad Alberto Di Cataldo, Direttore Dipartimento risorse umane e organizzazione dell’ente, e a Barbara Peres, Consigliera di parità. A moderare relatori e relatrici la presidente del CUG, Donatella Mostacchi, che ha saputo cogliere gli aspetti di rilievo e suscitare un interessante dibattito, sfruttando anche gli spunti di Barbara Mapelli, saggista e pedagogista,  Alessandra Poma, U.S.T. Cisl Milano metropoli – Coordinamento Donne e politiche di genere (anche per le sigle Cigl e Uil), Sonia Malaspina, Direttrice Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità Danone Italia Grecia,  Maria Minervini, Responsabile Sviluppo risorse umane AFOLmet, Susanna Galli, Responsabile Formazione per il sociale, Terzo settore e Pari opportunità della Città metropolitana di Milano ed  Irene Abbruzzese, Componente CUG Città metropolitana di Milano. Tanti punti di vista differenti per uno sguardo a 360° sulle reali opportunità delle donne, oggi, tra vita privata, famiglia e lavoro.

I dati nazionali

Sullo sfondo uno scenario nazionale non di certo incoraggiante, che vede le donne portarsi, ancora in maniera quasi esclusiva, il carico della cura (sia essa dei figli, dei genitori anziani o, più in generale, della famiglia): in Italia il 76,2% del lavoro di cura non retribuito è svolto da donne e la quota femminile di abbandono del lavoro dopo la nascita dei figli e delle figlie è cinque volte superiore rispetto a quella degli uomini. Le donne sono anche le principali caregivers dei membri della propria famiglia, sia durante la crescita dei figli e delle figlie, sia in età più matura. Le stesse che lavorano, cercano l’indipendenza economica e hanno un progetto di vita da realizzare. I riflettori si sono accesi, quindi, su esempi virtuosi di organizzazioni pubbliche e private che, attraverso forme di flessibilità e conciliazione, aperte in maniera paritaria a uomini e donne, consentono a queste ultime una reale scelta sia in campo professionale che nella vita privata.

L’esempio virtuoso della Città metropolitana di Milano

L’ente conta (dati al 31 dicembre 2023) circa 1040 dipendenti, di cui il 59% sono donne. Queste rappresentano il 39% della dirigenza, il 59% dei Funzionari (Elevate qualificazioni) e il 60% dei titolari di Uffici con specifiche responsabilità. Sono il 73% del personale comandato presso altri enti e sono distaccate in Afolmet per il 69%. Nelle Aree contrattuali, si rileva una sostanziale parità di genere con lieve prevalenza femminile.

Nella fascia anagrafica 51-60 anni sono collocati/e ben 437 dipendenti, di cui il 57% donne e ben 169 sono collocati nella fascia over 60 (50% donne). Nel 2023 è stata integrata con nuove assunzioni: su 29 neoassunti, 14 sono donne. Nel 2020 gli under 30 erano solo 4. La Città metropolitana di Milano, da tempo, lavora con attenzione sul tema della conciliazione per attirare nuove leve, che possano così bilanciare aspirazioni professionali e benessere lavorativo. L’ente di area vasta si distingue per il proprio modello virtuoso di pubblica amministrazione, che fa leva sulla flessibilità oraria, lo smart working, l’inclusione e il benessere lavorativo e personale. Nell’approccio a queste politiche, la scelta è di superare gli stereotipi di genere promuovendo gli strumenti di conciliazione in maniera equa tra uomini e donne, in ogni fascia d’età. Scelte che emergono chiaramente dal Piano per la parità di genere e azioni positive 2024/26, che confluirà nel PIAO dopo il vaglio della Consigliera di parità.

Tra i punti cardine si evidenzia l’esercizio della genitorialità condivisa: aumentano i congedi di maternità (13 rispetto a 3 del 2020), ma anche 10 padri hanno fruito del nuovo congedo di paternità di 10 giorni retribuiti; in merito ai congedi parentali ne hanno beneficiato 21 mamme e 5 papà. Tra le misure garantite, la tutela dei caregivers (l.104/92): nel 2023 erano 119 i caregivers, di cui 74 donne, che hanno fruito di permessi mensili e di congedo straordinario. Il Dipartimento del personale mette a disposizione un Polo di consulenza per la genitorialità e due figure a disposizione dei caregivers. Un’innovazione è costituita da smart working ed e-work: il primo, che prevede il lavoro su obiettivi, viene praticato da 843 dipendenti, di cui 526 donne. L’e-work, invece, risponde a esigenze di conciliazione o di salute, prevede progetti specifici da predisporre per ogni aderente e conta 17 e-workers, di cui 11 donne.  Il Piano della parità di genere e azioni positive valorizza anche il part time e l’orario flessibile (deroghe orarie temporanee): 102 sono i dipendenti a part time reversibile, di cui 82% donne.

A fine 2023 la Città metropolitana di Milano ha attivato il Nucleo di ascolto organizzato e lo Sportello di Ascolto per ascoltare, appunto, il personale, e individuare soluzioni che facciano bene alle persone e all’organizzazione.

“La Città metropolitana di Milano è un’organizzazione aperta alle donne, anche giovani, e più in generale tutti coloro che credono nel valore del lavoro pubblico. Un lavoro in continuo cambiamento, che tiene conto dell’evoluzione del contesto sociale e sfrutta le nuove opportunità digitali – afferma il vicesindaco Francesco Vassallo – Crediamo che la vera parità di genere si raggiunga quando ogni donna ha la libertà di scegliere tra carriera e famiglia senza pregiudizi e senza vincoli di sorta, che le politiche da noi attuate vogliono cancellare. Serve in primis un approccio nuovo che ridisegni il concetto di cura, non più a solo appannaggio femminile, e affermi il concetto di condivisione, riequilibrando, di conseguenza, anche le opportunità di carriera. Oggi il benessere lavorativo è importante e crediamo, come ente pubblico, che si basi su due pilastri: parità di genere e inclusione sociale. L’8 marzo, quindi, diventa sì un’occasione di riflessione ma anche di valorizzazione di buone pratiche virtuose, come quella del nostro ente”.

Nella foto uno scatto dei relatori della mattinata a Palazzo Isimbardi

Redazione

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