Milano, 29 febbraio 2024 – Con 69 punti conquistati in 26 partite di campionato e con 12 soli scontri che mancano fino alla fine della stagione, che porterebbero, qualora la media fosse rispettata, l’Inter a superare i 100 punti esattamente come fece la Juventus di Antonio Conte, si può dire che la Serie A ha già un potenziale vincitore. La squadra nerazzurra è stata in grado di dominare l’intero campionato e, anche quando la Juventus appariva più a ridosso della formazione nerazzurra, i valori tecnici e tattici in campo si notavano senza alcun problema.
L’Inter ha vinto delle sfide importantissime nel girone di ritorno, battendo consecutivamente Juventus, Roma e Atalanta nell’ambito degli scontri diretti e riuscendo a tracciare un solco importante verso tutte le squadre che la succedono in classifica. Ma quali sono i motivi del suo dominio in campionato e quali le cause che hanno generato una differenza così tanto forte tra i valori espressi in Serie A della formazione di Simone Inzaghi rispetto a tutte le altre?
I valori espressi in campo dall’Inter
Prima di valutare un aspetto prettamente tecnico e tattico anche la formazione di Simone Inzaghi ha espresso in occasione di tutto il campionato di Serie A, c’è da sottolineare innanzitutto un proposito che interessa quei valori umani che sono stati e propri della formazione nerazzurra. Secondo alcune analisi di addetti ai lavori, uno dei motivi di maggiore coesione del gruppo, soprattutto nell’ultimo anno, deriva dall’assenza di una piccola componente slava che, nel corso degli anni, ha progressivamente lasciato l’Inter con gli ultimi abbandoni di Perišić e Brozovic.
Non si vuole sostenere che questi due fossero disgreganti rispetto all’ambiente interista, ma erano ben note alcune vicende relative a scontri nello spogliatoio e a gruppi di calciatori in contrasto tra loro. Anche la gestione del caso Lukaku, con Ausilio che ha chiuso le porte ad un ritorno del calciatore in nerazzurro dopo aver scoperto del suo corteggiamento con la Juventus, ha certamente compattato molto di più la piazza e i calciatori, che hanno trovato uno spirito differente e un insieme di valori molto più edificanti. Con Marcus Thuram, ad esempio, si osserva spesso lo scherzo a bordo campo, il gioco tra i vari calciatori, oltre che il sorriso spesso manifestato anche sui social: tante forme di divertimento, quali quelle che possono essere ottenute ad esempio con una piattaforma di roulette online. Ciò costituisce, prima di ogni altro motivo calcistico, di sicuro un ottimo fattore di sinergia tra i reparti e nella squadra in generale.
Il prodigio tecnico-tattico di Simone Inzaghi
L’espressione dei valori in campo deriva anche dalla guida di un allenatore, che non si può dire mai marginale rispetto a quanto una formazione riesce a mostrare sul terreno di gioco. Simone Inzaghi è stato spesso criticato per essere un allenatore non in grado di vincere uno scudetto e, in effetti, il suo primo anno all’Inter, con la vittoria dei rivali del Milan e la cocente delusione dei calciatori interisti, sembravano indirizzare verso quel sistema di credenze. In realtà, il tecnico piacentino con l’Inter ha portato a casa numerosi trofei, oltre che la finale di Champions League persa con il Manchester City a dimostrazione di un grande valore del tecnico. Vincere uno scudetto, però, vuol dire tutt’altro: c’è bisogno di un asticella sempre più alta e di una concentrazione maggiore che, nel caso dell’Inter, è stata stabilita a priori all’inizio del campionato.
Ecco che, dunque, le soluzioni di Simone Inzaghi sono apparse illuminanti fin dall’inizio: da un lato la volontà di scegliere un gruppo compatto di uomini che scendesse in campo con turnover ridotto, fino ad un certo punto del campionato; i famosi braccetti di difesa, anche e soprattutto con l’innesto di Pavard, determinante nel gioco di Inzaghi, funzionano sempre meglio, dando grande spinta sulle fasce e aiutando l’azione degli esterni, mentre la mediana occupata da Çalhanoğlu rappresenta sicuramente il vero e proprio capolavoro di Simone Inzaghi, che ha nettamente velocizzato il centrocampo rispetto al passato prediligendo azioni non soltanto sugli esterni e in orizzontale ma anche in verticale, verso i due attaccanti. L’assenza di una punta di peso, quale poteva essere Lukaku, ha infine annullato qualsiasi punto di riferimento per gli avversari, con gli attaccanti interisti che si spostano sull’esterno, vengono incontro a centrocampo, gravitano intorno ai difensori avversari e non lasciano mai spazio ad una difesa tranquilla.
Il mercato vincente dell’Inter
Le soluzioni più importanti per l’Inter sono arrivate sicuramente dal calciomercato, che era stato da molti criticato per l’assenza di colpi importanti e molti acquisti a parametro zero. L’unico acquisto che non si può dire riuscito è quello di Cuadrado, dal momento che il calciatore ha giocato pochissimo in questa stagione, ma tutti gli altri nomi hanno funzionato a dovere nei vari reparti. Si parte con Sommer, che ha dato una grandissima sicurezza alla difesa, come dimostrato dai soli 12 gol subiti in campionato dall’Inter, per poi proseguire con il già citato Pavard, che ha determinato un salto di qualità importantissimo per l’Inter sia in fase difensiva che in fase offensiva, spesso con un lavoro oscuro ma allo stesso tempo determinante.
Lo spostamento in mediana di Çalhanoğlu può ritenersi un colpo di calciomercato, ma l’altro grande acquisto in mezzo è sicuramente quello di Frattesi, calciatore sempre di minante in uscita dalla panchina, come dimostrato anche tra i suoi numerosi gol in campionato e in Champions League, con gli esterni che funzionano a dovere anche grazie all’aggiunta di Carlos Augusto, sempre utile da subentrato. Infine, Marcus Thuram è un calciatore assolutamente perfetto per l’Inter, grazie alla sua tecnica, alla sua capacità di dribbling, alla sua corsa e anche alla sua generosità, che spesso gli ha negato qualche gol ma che l’ha messo immediatamente al centro del reparto.
L. M.