Al Policlinico di Milano il coordinamento per il trattamento salvavita in caso di insufficienza respiratoria acuta e grave

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Portrait an unknown male doctor holding a stethoscope behind

È attiva al Policlinico di Milano la centrale operativa lombarda per l’assistenza ai pazienti con insufficienza respiratoria acuta e grave nell’ambito della rete regionale delle terapie Intensive. L’esperienza della pandemia di COVID-19 ha dato ulteriore impulso a questa soluzione organizzativa per migliorare l’efficienza e la rapidità del trattamento salvavita di pazienti in situazioni critiche.

(Mi-lorenteggio.com) Milano, 6 febbraio 2024 – Al Policlinico di Milano è stato affidato il ruolo centrale di coordinatore nella gestione della sindrome da insufficienza respiratoria acuta e grave, una condizione critica causata da varie patologie, tra cui polmoniti gravi, lesioni ai polmoni o complicazioni di altre malattie. Nella maggior parte dei casi i pazienti che presentano questi sintomi hanno la necessità del trattamento salva vita ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation). Il metodo in questione funge da polmone artificiale: il sangue viene prelevato dal corpo, ossigenato artificialmente e poi reimmesso, permettendo ai polmoni danneggiati di riposarsi e guarire mentre l’ECMO supporta la funzione respiratoria.

Indirizzare i pazienti all’ospedale più adatto e nei tempi più adeguati risulta quindi di vitale importanza ed è per questo motivo che Regione Lombardia, nel suo piano di riorganizzazione e di efficientamento del sistema di assistenza per queste patologie, ha riconosciuto al Policlinico il ruolo di coordinamento.

L’attività è gestita dalla Terapia Intensiva diretta dal Prof Giacomo Grasselli“I pazienti che presentano sintomi di insufficienza respiratoria acuta grave vengono segnalati dai vari ospedali alla Centrale Operativa di AREU che indirizza la chiamata alla nostra Terapia Intensiva. Il nostro compito è di indirizzare il paziente all’ospedale più adeguato, tenendo conto dei dati clinici, della distanza geografica e della disponibilità di posti letto. I pazienti più gravi vengono centralizzati negli Ospedali dove è possibile effettuare il trattamento ECMO. I vantaggi di questa strategia includono una migliore gestione delle risorse, un risparmio di tempo significativo e risultati ottimali nel trattamento di pazienti con gravi problemi respiratori. Il sistema assicura che tutti i pazienti lombardi necessitanti di ECMO abbiano accesso a questo trattamento salvavita, migliorando considerevolmente le loro prospettive di salute”.

In Lombardia le Terapie Intensive che gestiscono l’ECMO per insufficienza respiratoria oltre al Policlinico di Milano sono: San Gerardo di Monza, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, San Matteo di Pavia e San Raffaele.

In Italia più di 1300 pazienti con insufficienza respiratoria sono stati trattati con ECMO nel decennio precedente al 2019. In Lombardia, vengono trattati tra i 60 e i 70 pazienti l’anno: questi numeri evidenziano l’importanza cruciale del sistema di coordinamento per garantire il trattamento salvavita ai pazienti in condizioni critiche e in quei periodi in cui vi è un aumento importante di casi dovuto soprattutto ai picchi influenzali.

Questa riorganizzazione promossa da Regione Lombardia, che prevede anche un coordinamento costituito dal San Raffaele e dall’Ospedale Niguarda per pazienti che necessitano di un trattamento ECMO per insufficienza cardiaca, rappresenta uno sviluppo ulteriore della rete delle Terapie Intensive verso un sistema sanitario più integrato e specializzato, dove le necessità dei pazienti e la qualità delle cure sono al centro dell’attenzione.

Redazione

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