La filosofia entra in ospedale:una luce diversa sul contesto della sofferenza

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Due nuovi progetti per favorire l’umanizzazione delle cure a partire dalla psichiatria

(mi-lorenteggio.com) Monza, 21 dicembre 2023 – La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, nel favorire l’Umanizzazione delle cure, realizzerà nel prossimo anno dedicato ai 850 anni dalla fondazione dell’ospedale due progetti – “Medicina e Filosofia: una relazione da riscoprire” e “Il dono della voce”, coordinati da Milena Provenzi – medico psichiatra, coordinatore del Day Hospital di Psichiatria dell’Ospedale San Gerardo e Antonetta Carrabs scrittrice, poeta, giornalista, presidente de La Casa della Poesia di Monza.

Medicina e Filosofia: una relazione da riscoprire

Auditorium Pogliani, Ospedale San Gerardo di Monza, dal 23 febbraio al 27 settembre, con
cadenza mensile, dalle 16.30 alle 18.30. Prenotazioni: pro.monza@tiscali.it.

“In una società in continua trasformazione i medici si trovano ad affrontare costantemente
nuove criticità e nuove sfide – spiega la dott.ssa Provenzi -. La tecnologia ha cambiato
radicalmente le modalità di comunicazione con i pazienti, puntiformi, sempre più brevi e
spesso da remoto. La pandemia, tuttavia, ha evidenziato con grande chiarezza il ruolo
centrale che ancora riveste la relazione umana, troppo spesso trascurata o sottovalutata
nella sua dimensione empatica. La richiesta costante di efficienza e produttività pone la
collettività professionale di fronte ad un senso crescente di inadeguatezza e non di rado
porta a dimenticare la centralità della relazione anche nel rapporto di cura. La riscoperta del
legame tra medicina e filosofia, anche se spesso presente sottotraccia sin dalle origini della
professione, può fornire un aiuto concreto in un mondo dove l’accelerazione e la fugacità
dei contenuti rischiano di alimentare l’alienazione”.

“Il contributo di filosofi, professionisti della salute mentale e della relazione, nonché di
esperti di bioetica si pone – come obiettivo primario – quello di favorire l’opportunità di una
sperimentazione, da parte della popolazione generale, che offra una diversa accezione del
contesto ospedaliero – aggiunge Antonetta Carrabs -. Tale proposta non si rivolge al solo personale dell’ospedale ma vuole creare un progressivo avvicinamento ad una realtà
solitamente vissuta con connotati negativi, quale è il contesto della sofferenza: affrontare le nuove modalità di relazione che i cambiamenti tecnologici e societari ci impongono è dovuto; analizzare le criticità e le peculiarità della relazione medico-paziente, mutate a seguito della pandemia da SARS-CoV-2 è necessario e promuovere nuovi spunti di riflessione per prepararsi alle sfide del futuro sicuramente utile”.

L’iniziativa proposta è patrocinata da: Comune di Monza, Ordine dei Giornalisti della
Lombardia, Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Monza e Brianza,
Nonsolosophia. Ha inoltre ottenuto il riconoscimento dei crediti formativi dagli Ordini dei
Giornalisti e dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Monza e Brianza. Viene
supportata dal contributo della Fondazione della Comunità di Monza e Brianza onlus.

Il dono della voce

Un progetto innovativo, in cui la Fondazione IRCCS San Gerardo si pone come antesignano
di un nuovo accesso alla lettura, tramite un QR code che raggiunga tutti i pazienti.

Al momento dell’apertura della cartella clinica, di degenza o di Day Hospital, ai pazienti verrà consegnata una cartolina recante un QR code. Tramite la scansione, e usufruendo del WiFi dell’ospedale, i pazienti – con il loro dispositivo mobile – potranno ascoltare letture che li accompagnino durante il tempo della cura.

“Nell’ambito della degenza ospedaliera – sottolinea il Presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori Claudio Cogliati – è necessario ricordare come i pazienti vivano questa esperienza come un avvenimento straordinario, che può avvenire in modo inatteso o prestabilito. Inevitabilmente ne conseguono vissuti psicologici, legati sia alla motivazione
che all’accettazione del ricovero, che inevitabilmente sottopongono il paziente a contingenze restrittive, in termini di solitudine e sovvertimento della quotidianità. L’ambiente fisico dell’ospedale, di per sé, può essere fonte di disagio, a cui si aggiunge lontananza dalla famiglia e dagli affetti, abbandono delle vecchie abitudini, necessità di adeguarsi all’organizzazione e agli orari dell’ospedale, rumori, limitazioni dello spazio personale ed infine perdita della propria intimità”.

“Dal momento in cui entra in ospedale, e in particolare nella propria camera, il paziente, già
preoccupato per la malattia, è obbligato a sperimentare una serie di situazioni nuove ma,
soprattutto, il silenzio e la solitudine determinata dalla dilatazione del tempo dell’attesa –
rimarca il prof. Massimo Clerici, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale -. Talvolta si
vede costretto a fare conoscenza con gli altri degenti della camera, entrando a far parte di un ordine sociale nuovo e a lui sconosciuto, relazionarsi al personale medico e infermieristico, sottoporsi ad esami, sempre richiesto di essere collaborativo e disponibile
agli interventi ritenuti necessari. Nell’ambito della degenza, per alcuni pazienti la situazione
di cura può essere ulteriormente gravosa: pazienti con limitazioni fisiche, pazienti isolati,
pazienti che devono essere sottoposti a lunghi trattamenti. Spesso in queste situazioni viene meno anche la spinta o la possibilità di interagire con il personale e con gli altri co-degenti; si può determinare, allora, una ricaduta anche in termini di benessere psicofisico e di aderenza al trattamento. Spesso infatti la patologia diventa il focus di attenzione,
dimenticando – e soprattutto sottovalutando – il fatto che un successo terapeutico dipenda
anche dalle risorse e dal vissuto del paziente”.

“Il progetto – conclude Cogliati – è stato concepito come un dono che possa alleviare la
solitudine del paziente, arrivando anche a coloro che non riescono a mantenere un contatto
fisico-relazionale, cioè la possibilità di un ascolto che li possa accompagnare, secondo tempi
da loro stabiliti, nell’ambito del ricovero. Una voce e una musica che possano essere
avvolgenti come un abbraccio e, al contempo, possano spostare il pensiero su un altrove
diverso e rassicurante”.

Medicina e Filosofia: una relazione da riscoprire con Filosofi, Medici Psichiatri, Psicoanalisti e
un’esperta di Bioetica

Il programma

23 febbraio Relazione tra medicina e filosofia – “Il medico e il filosofo al cospetto della
vita” (Erasmo Silvio Storace, Filosofo)
22 marzo Fragilità e anti-fragilità nella relazione (Leonardo Mendolicchio, Psichiatra)
19 aprile Le parole nella cura (Nicolò Terminio, Psicoterapeuta)
17 maggio La pratica filosofica nella relazione (Romano Madera, Filosofo)
21 giugno Ansia e angoscia nella società in mutamento (Vincenzo Costa, Filosofo)
17 luglio I principi della bioetica (Roberta Sala, Filosofo)
27 settembre Lectio Magistralis (Massimo Cacciari, Filosofo)

Nicolò Terminio: Psicoterapeuta e dottore di ricerca, lavora come psicoanalista a Torino.
Dedica una particolare attenzione alla dimensione creativa del soggetto e i suoi ambiti clinici e di ricerca riguardano la cura dei nuovi sintomi (ansia, attacchi di panico e depressione; anoressia, bulimia e obesità; gioco d’azzardo patologico e nuove dipendenze) e, in particolare, la clinica borderline. Nicolò Terminio lavora anche come supervisore in servizi ambulatoriali e residenziali dedicati alla cura delle dipendenze patologiche. Fa parte
dell’équipe del Centro Telemaco di Jonas (sede di Torino) e collabora con il Punto Familia di
Torino.

Romano Madera: Professore ordinario di Filosofia Morale e di Pratiche Filosofiche presso
l’Università degli Studi di Milano Bicocca; in passato ha insegnato anche all’Università della
Calabria e all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Fa parte delle associazioni di psicologia
analitica AIPA (italiana) e IAAP (internazionale), del Laboratorio Analitico delle Immagini
(LAI, associazione per lo studio del gioco della sabbia nella pratica analitica) e della
redazione della Rivista di Psicologia Analitica.

Vincenzo Costa: Professore ordinario alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele, dove insegna Fenomenologia (triennale) e Fenomenologia dell’esperienza (biennio magistrale). Laureato in filosofia all’Università Statale di Milano, ha ottenuto – dopo la laurea una borsa per l’estero presso l’Archivio-Husserl di Lovanio (1991-1992) e, a seguire, un dottorato presso l’Università Cattolica di Milano (1992-1996). È stato ricercatore di Storia della filosofia presso l’Università Cattolica di Milano e ha insegnato Storia della filosofia e Filosofia teoretica negli anni 2001-2005; dal 2005 Professore associato di Filosofia teoretica presso l’Università del Molise e poi professore ordinario nel 2014.

Roberta Sala: Professore Ordinario di Filosofia politica presso l’Università Vita-Salute San
Raffaele. Presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Filosofia. Laureatasi in Filosofia
presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con una tesi di filosofia morale sulla
nozione di tolleranza in John Locke, sotto la direzione di Virgilio Melchiorre, si è perfezionata in Bioetica presso l’Università degli Studi di Milano e presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma dove ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Bioetica.

Massimo Cacciari: Laureato in Filosofia presso l’Università di Padova nel 1967, discutendo
una tesi sulla Critica del Giudizio di Kant con i Professori Sergio Bettini e Dino Formaggio.
Già incaricato di Letteratura Artistica e poi di Estetica presso la Università di Architettura di
Venezia, diviene ordinario in Estetica nel 1985. Direttore del Dipartimento di Filosofia
dell’Accademia di Architettura di Lugano dal 1998 al 2005, nel 2002 fonda con don Luigi
Verzè la Facoltà di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, di cui è il
primo preside.

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